I giardini segreti esistono ancora, e molti si trovano in Sicilia. Uno di questi è Villa Pennisi, nel cuore storico di Acireale, cittadina ai piedi dell’Etna. Si chiamano “segreti” perché da fuori non puoi vederli e non ne sospetti nemmeno l’esistenza. Una eredità degli arabi, questa, trasmessa poi agli spagnoli e arrivata fino a noi in tutta la sua bellezza.
Come molte altre ville eleganti siciliane, anche Villa Pennisi all’esterno appare severa, essenziale, austera. Perché, come uno scrigno prezioso, la sua parte più bella la custodisce all’interno, oltre il grande portone che si affaccia sul piazzale della vecchia stazione di Acireale. È oltre quella facciata che si apre un’oasi di verde meravigliosa, che oggi abbellisce le giornate della famiglia Pennisi ma in passato ha visto passeggiare tra piante e sentieri ospiti illustri. Questa villa, infatti, nel suo progetto iniziale doveva essere un albergo di lusso. E per un periodo lo è stato.
Villa Pennisi che un tempo era un Grand Hotel
Fu il nobile barone Agostino Pennisi di Floristella, a metà del XIX secolo, a pensare ad un grande progetto imprenditoriale per le proprietà di famiglia situate allora appena fuori dal centro storico di Acireale. Tra la stazione ferroviaria e le fonti termali vulcaniche, infatti, si estendevano appezzamenti di terreno che egli volle trasformare totalmente. Nella sua idea, un grande albergo di lusso avrebbe accolto gli ospiti che venivano in città per le cure termali. E un vicino castello avrebbe ospitato i tesori – in particolare la collezione numismatica – ereditati dalla famiglia.
Il Grand Hotel des Bains divenne così il punto di riferimento turistico di una città che sapeva come sfruttare le risorse termali e come far sentire gli ospiti bene accetti. A poca distanza dal Grand Hotel sorse il castello, che funzionava anche da centro direzionale della impresa di famiglia. Purtroppo buona parte di tale investimento andò distrutto durante l’incendio del 1880. I due edifici – il castello e la palazzina del Grand Hotel – vennero ricostruiti e in seguito trasformati in residenze private. L’impresa termale passò in mano pubblica negli anni Sessanta del XX secolo, divenendo gestione della Regione Sicilia.
Prima della riconversione a residenza privata, furono molti gli ospiti importanti che ebbero la fortuna di soggiornare a Villa Pennisi e di godere del suo giardino. Tra i tanti, i principi e i re d’Italia e il compositore Richard Wagner con la famiglia!
Villa Pennisi e il suo splendido giardino
Pensato da una mente raffinata e veramente amante della natura e del bello, come quella del barone Agostino, e realizzato dall’architetto Mariano Falcini, il parco di Villa Pennisi è ad oggi uno dei pochi giardini antichi che sono riusciti a salvarsi dalla feroce speculazione edilizia. I cambiamenti nel tempo sono avvenuti in punta di piedi, senza rovinare con la tipica “follia nel nome del progresso” le meraviglie originarie di questo luogo. Luogo che a ragione fa parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani.
Le tracce del tempo sembrano essersi perdute tra le grandi piante e le strutture di abbellimento – tipiche dell’Ottocento – ancora disseminate nel parco. Il sentiero, che parte da una deliziosa scalinata centrale, conduce i visitatori alla voliera in ferro battuto dove ancora oggi trovano riparo i fagiani dorati; poco lontano, ecco un angolo con tavolino e panche in pietra e il piccolo vano con colonne per sistemarvi le piante più delicate in inverno. Al centro del giardino di Villa Pennisi si innalza il gazebo, anche questo in ferro battuto, abbellito dal glicine che lo avvolge completamente. Si possono ammirare nei paraggi anche una bella vasca con fontanella in terracotta e un tempietto.
La costruzione più affascinante è, paradossalmente, una struttura in pietra semi diroccata. Ma attenzione, perché questa “distruzione” non è altro che un trucco. Uno di quei giochi architettonici spettacolari tipici del XIX secolo: la muraglia di roccia lavica grezza che “spacca” un fianco della palazzina è sistemata lì apposta per simulare una eruzione dell’Etna che invade la casa. Una meraviglia agli occhi degli ospiti del tempo … e anche di oggi!
Tra le aiuole fiorite (Agapanthus, Dimorfoteca, Macrantha, roseti) curate alla perfezione, le siepi artistiche e i prati, si innalzano alberi di rara bellezza: quattro imponenti Washingtonia, alberi di Jacaranda dai germogli viola, ma soprattutto l’affascinante Phoenix Reclinata. Questa palma ha la caratteristica di crescere in orizzontale, torcendo e piegando i suoi flessibili rami come tentacoli di un polipo.
Un parco dedicato alla musica
La struttura del palazzo oggi è una residenza privata, ma un ambiente al piano terra è rimasto aperto al pubblico. Si tratta del grande salone (200 mq) arredato con pochi mobili antichi, perfetto per meeting ed eventi. E un evento su tutti ha reso questo salone e la intera Villa Pennisi un punto vivace di attrazione, turistica e non solo: Villa Pennisi in Musica.
Villa Pennisi in Musica nasce nel 2008, per commemorare il compositore-artista e membro della famiglia Francesco Pennisi, in collaborazione con il violinista David Romano (associazione Musica Arte Ricerca) e con il suo sestetto d’archi, Sestetto Stradivari. Non si tratta di un evento concertistico come un altro. Vi partecipano importanti nomi della musica internazionale – il maestro Ezio Bosso, qui, era “di casa”! – ma anche studenti che qui possono fare degli stage o delle esibizioni. In contemporanea, Villa Pennisi in Musica ospita anche una summer school di arte e architettura, infatti molte delle scenografie dei concerti sono costruite sul posto da giovani studenti.
L’evento va avanti orma da tredici anni e non si è interrotto nemmeno nell’anno della pandemia da Covid. L’organizzazione eccezionale è riuscita, nell’estate del 2020, a creare ingressi contingentati, uscite ed entrate separate, distanziamenti e sicurezza assoluta anche quando non sembrava possibile. Inutile dire che il protagonista di queste notti musicali è il parco, che in tali occasioni diventa set meraviglioso aperto a tutti, nel rispetto della natura e dell’arte.
Informazioni utili
Come arrivare a Villa Pennisi: Villa Pennisi di trova nel centro storico di Acireale. Se si arriva da Catania centro o da Messina (attracco dei traghetti) si può raggiungere direttamente tramite la Statale Orientale Sicula 114, che collega tutti i centri della costa est della Sicilia. Dalla SS 114, l’accesso per Acireale si trova a poche centinaia di metri dall’ingresso della villa.
Sita di fronte alla vecchia stazione ferroviaria, oggi in disuso, Villa Pennisi si trova però anche a poca distanza dalla Stazione Nuova di Acireale.
Per chi arriva in aereo, si atterra a Catania e si raggiunge la villa tramite la tangenziale e l’autostrada A18 Catania-Messina, uscita diretta Acireale. Una volta in città, seguire le indicazioni verso il centro storico e poi verso Via Vittorio Emanuele e la Stazione Vecchia.
Per visitare Villa Pennisi: le visite sono consentite a gruppi da 10 persone in su, soltanto su prenotazione, contattando la villa presso l’apposito sito ( https://www.villapennisi.com/ ) o scrivendo ai gentili proprietari alla email: maranicot@yahoo.it .