Se si era ricchi signori veneti, nel XVI secolo, e si voleva una casa degna di nota bisognava rivolgersi al genio dell’architettura del tempo. Che sarebbe rimasto genio dell’architettura per sempre, Andrea Palladio. Così anche Losco Caldogno, a Vicenza, non ebbe esitazioni a chiamare questo grande artista per la propria “villa di campagna” che, come riporta la data incisa dal figlio Angelo, nel 1570 era terminata.
Eppure, tra le opere di Palladio, Villa Caldogno non compare, perchè non fu lui – materialmente – a sovrintendere ai lavori. La costruzione fu eseguita però su suo progetto e la sua firma è ben chiara, non tanto sui documenti quanto nello stile, visibile a tutti. I lavori vennero eseguiti su una struttura preesistente ed in seguiti alla realizzazione della splendida villa di campagna, i Caldogno ne rimasero proprietari per generazioni, finché negli anni Trenta del XX secolo non fu venduta e trasformata in un istituto per la cura dei bambini malati. Dopo la II Guerra Mondiale cadde in abbandono per cinquant’anni. Fu recuperata dal 1994 in poi e nel 1996 divenne Patrimonio UNESCO.
Esplorando Villa Caldogno
Villa Caldogno, oggi completamente restituita all’antico splendore, spicca bianchissima in fondo a un bel giardino. Tutto sommato ha un aspetto semplice, abbellito dagli archi a bugnato e dal frontone triangolare “a tempio greco”, tipico dello stile di Palladio. Lo stesso frontone si replica sul retro dove, al piano terra, una ampia terrazza con scalinata immette nell’area posteriore del giardino.
Il piano terra sfrutta fondamenta di una palazzina quattrocentesca poi demolita e si sviluppa in modo più ampio. Di sopra, un altro piano completa la villa. Adiacente alla villa si trova anche un seminterrato con un bunker, quest’ultimo realizzato durante la permanenza dei tedeschi nel periodo della guerra.
Gli interni della villa sono luminosi, sontuosi e abbelliti da affreschi di grande valore. Vi hanno lavorato i pittori Giovanni Fasolo, Giovanni Battista Zelotti e Giulio Carpioni. I loro capolavori di forme e colori si possono ammirare lungo l’itinerario della loggia, del salone e delle stanze ovest.
La loggia è dipinta con scene e motivi che richiamano il gioco, il relax, l’allegria; il salone alterna quadri di pranzi e momenti conviviali con finte sculture, abilmente affrescate come fossero una architettura a parte.
Le stanze da ammirare, sul lato ovest della villa, sono: la Stanza di Scipione, affrescata con i temi di vizi e virtù; la Stanza del Pastor Fido, affrescata a tema letterario; la Stanza di Sofonisba; le stanze ad angolo, dove sono riprodotti temi classici e figure di nudo.
Il seminterrato fino a poco tempo fa ospitava una biblioteca e sala didattica per bambini. Ma dopo alcuni scavi sono venuti alla luce reperti importanti, e dunque parte delle attività sono state spostate nella struttura detta La Barchessa, adiacente al corpo principale della villa.
La scoperta seminterrato di Villa Caldogno
Durante alcuni lavori di restauro condotti nel 2016 nei seminterrati, sotto il pavimento del bunker tedesco sono emersi degli strani canali di terracotta. Seguendone il percorso, e liberandoli man mano del terriccio in eccesso, si è capito che si tratta di condotte idriche databili al Cinquecento. I canali portano l’acqua dalle sorgenti fin dentro casa e poi la convogliano nella fontana del giardino.
La forma particolare del sistema di queste condotte fa pensare però che siano state realizzate su qualcosa di preesistente. Forse addirittura medievale, anche se il passato storico legato ai Romani dello stesso paese di Caldogno porta il sospetto oltre. Potrebbero essere delle condotte restaurate sopra un tracciato antico romano! In fondo, alcune ipotesi fanno risalire il nome Caldogno proprio alla parola “calidarium”, le vasche calde delle terme antiche.
Al momento il sito ufficiale della villa non si sbilancia e parla di un “sistema cinquecentesco di canalizzazione per uso domestico delle acque” , tra l’altro conservato in ottime condizioni. Ulteriori studi potrebbero rivelare però nuove sorprese e altri tesori nascosti.
L’ambiente della villa
Villa Caldogno sorge in un paese in provincia di Vicenza chiamato appunto Caldogno. Il dilemma sul nome porta a una infinita serie di ipotesi, da quella del “calidarium” romano fino a quella – totalmente opposta! – del termine germanico “kalt” (freddo), per indicare il vicino fiume. Certamente i Romani ebbero qui un importante snodo viario e commerciale e vi costruirono un acquedotto, ma fu solo nel Medioevo che il piccolo borgo cominciò a svilupparsi e ad arricchirsi.
Parte della fortuna di Caldogno paese è dovuta alla famiglia omonima (e chissà che il dilemma del nome non si risolva proprio così?). Discendenti di cavalieri crociati, avevano costruito in questa zona un castello già nel VI secolo anche se in seguito si dispersero e lasciarono a Caldogno soltanto le proprietà terriere. Tornarono ad abitarvi nel XVI secolo, costruendo la attuale villa.
Caldogno oggi è un piccolo comune ricco di bellissime chiese: San Giovanni Battista, Sant’Urbano, San Bartolomeo a Rettorgole. Ospita anche alcune ville signorili, oltre a Villa Caldogno: villa Fogazzaro-Arnaldi, villa Ghellini-Piovene, Villa Curti, Villa Floriani … . Caldogno si trova a soli 10 km da Vicenza centro, a meno di 40 km da Bassano del Grappa, a circa un’ora di macchina da Padova. Muoversi intorno al paese e scoprire le altre meravigliose ville palladiane nei dintorni è un’idea di itinerario da tener presente.
Percorso, alloggio e accesso a Villa Caldogno
Chi arriva in aereo può atterrare agli aeroporti di Venezia e di Verona, vicini e ben collegati tramite navette a Vicenza centro, da cui la villa dista pochi chilometri. In macchina, basta seguire l’autostrada A4 e prendere una delle uscite per Vicenza, proseguendo poi per la Provinciale 46 verso Caldogno.
Potreste alloggiare presso i B&B locali, tra cui ricordiamo Ponte Marchese e Gruhouse. O regalarvi un soggiorno da fiaba “in villa”, presso l’hotel Villa Solatia.
Per accedere a Villa Caldogno, consultate le informazioni utili relative a orari e prezzi del biglietto che si trovano sul sito del Comune. La prenotazione è gradita, ed è meglio effettuarla per tempo scrivendo alla email prenota@prolococaldogno.it .