Viaggio avventura in Etiopia, un percorso fatto di trekking, esplorazione e conoscenza di antiche tradizioni. Un itinerario completo che garantisce una visita ai principali siti di questo Paese, che resta segnato dall’occupazione italiana. Terra affascinante e ricca di spunti, l’Etiopia ci spinge a conoscere pittoreschi paesaggi che ci lasceranno sedotti e scateneranno in noi il Mal d’Africa.
Giorno dopo giorno, tutte le tappe di questo incredibile viaggio.
1° giorno: Partenza dall’Italia con volo di linea e arrivo a Istanbul, proseguimento per Addis Abeba con arrivo in tarda sera.
2° giorno: Si inizia a conoscere la capitale dell’Etiopia, visita a due interessanti musei: il Museo Nazionale archeologico, con lo scheletro di Lucy, e quello Etnografico. Visita alla Chiesa della Trinità e nel pomeriggio visita del Monte Entoto.
3° giorno: Partenza per Kombolcha attraverso Debre Birhan. Si prosegue lungo una strada che si inerpica fino a oltre 3000 metri di altitudine, tra splendidi paesaggi montani. Si scende fino a Robit, a circa 1600 metri di altitudine, passando lungo la “Galleria Mussolini”, scavata dagli italiani durante il periodo dell’occupazione. Si prosegue per Kombolcha posta a 2000 metri di altitudine.
4° giorno: Partenza per Bati e visita al colorato mercato settimanale del lunedi, un mosaico di culture che s’incontrano; Oromo, Amara e Afar sono le principali etnie che lo popolano. Dopo pranzo si prosegue nelle terre degli Afar. Arrivo a Semera, capoluogo della regione Afar.
5° giorno: Al mattino sbrigate le formalità burocratiche per l’ottenimento delle autorizzazioni e incontro con una guida dancala che accompagna il gruppo durante il circuito. Partenza verso Afdera (Afrera), dove si incontrano nuclei di capanne di Afar che si mimetizzano nel terreno. Arrivo al lago Afrera. Visita alle pozze di Labedin ed alle saline.
6° giorno: Dopo l’assegnazione della scorta partenza verso nord per arrivare nella vera depressione dancala, attraversando la piana di Dodom, una distesa di lava nera infuocata dal sole. Arrivo al villaggio di Kuserawate, dove verranno espletate le formalità con il capo tribù e l’organizzazione per la salita al vulcano Erta Ale da effettuarsi nelle prime ore del mattino seguente. Si prosegue per il campo base e sistemazione al campo.
7° giorno: Il trekking, di circa 3/4 ore per percorrere poco meno di dieci chilometri, non è particolarmente impegnativo come terreno e dislivello, infatti il punto più alto raggiunge i 613 metri di altitudine. Arrivo al campo base, e dopo un po’ di riposo, si scende sull’orlo della caldera, da dove si ammira l’attività di questo vulcano attivo che offre uno degli spettacoli più entusiasmanti ed indimenticabili del viaggio. Sistemazione per la notte al campo base dell’Erta Ale, all’aperto o all’interno di semplici ripari in pietra.
8° giorno: Rientro nelle prime ore della mattina al campo base, dopo una camminata di circa 3 ore, quindi partenza verso nord lungo una pianura che corre a lato del sistema Erta Ale. Lungo il percorso si possono ncontrare gli Afar con le tipiche capanne tipo igloo. Arrivo all’oasi di Waydodo e proseguimento per Dallol vicino al lago Assale, una distesa di sale bianca e abbagliante, e del villaggio Hamed Ela.
9° giorno: Partenza attraverso il deserto bianco, una pianura accecante che si estende fino a Assale. In questa pianura dantesca, il punto più basso della depressione dancala, 116 metri sotto il livello del mare, gli operai afar e tigrini, sotto un sole cocente con il riverbero accecante del sale, con strumenti rudimentali tipo picconi e leve di ferro, tagliano la superficie salina in mattonelle di diverse misure trasportabili sul dorso di dromedari e muli. Escursione poi a Dallol, uno dei uoghi più incredibili dell’Africa Orientale, nel cuore della Dancalia. Dallol è una straordinaria collina che offre un incredibile spettacolo che ci fa vivere forti emozioni.
10° giorno: Partenza verso Makallè, percorrendo una pista che corre parallela alla via carovaniera. Arrivo a Bare Ale, per poi continuare verso l’altopiano fino a Makallè. Proseguimento con le nostre auto fuoristrada per Makallè lungo la pista costruita dagli italiani. In questo tragitto si incontrano gli Afar di montagna dove le donne hanno delle acconciature più elaborate. Arrivo nella regione del Tigray, zona molto coltivata.
11° giorno: Trasferimento in aeroporto e partenza con il volo per Addis Abeba. Riposo in hotel, pranzo e pomeriggio per gli ultimi acquisti in negozi di artigianato locale. Trasferimento in serata all’aeroporto internazionale di Addis Abeba per il check-in.
12° giorno: Arrivo negli aeroporti italiani di Milano Malpensa o Roma Fiumicino nelle prime ore della mattina.
Fonte | www.coloridisabbia.it
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