Innamorarsi di Venezia è facile, è gratificante, è un’esperienza irripetibile.
Come non adorare questa città che sembra galleggiare sulle acque della laguna veneta, così ricca di atmosfere romantiche e malinconiche?
Venezia è il sogno di ogni turista, ed è giusto che questo sogno si realizzi almeno una volta nella vita. Ma dopo aver ammirato le bellezze classiche di questa magica città, andate oltre. Osate oltre l’ovvio e oltre il conosciuto e andate a scoprire l’altra Venezia: le isolette di Murano, Burano e Torcello.
In realtà la Laguna di Venezia comprende ben 11 isole, di cui queste tre non sono nemmeno le più grandi, ma sono quelle che nel tempo si sono costruite un valido richiamo turistico. Venite a vedere perché.
Alla scoperta di Murano e del suo vetro
Nata dalla forte urbanizzazione di alcuni isolotti emersi dalla laguna, di cui due – Sacca Serenella e Sacca San Mattia – artificialmente ricavate dalla bonifica umana, Murano è una piccola perla che gravita intorno alla grande Venezia turistica. Da qualche tempo si sta riscoprendo turistica anch’essa, e non solo per l’industria del vetro.
A Murano, le prime vetrerie arrivarono nel lontanissimo 1291, quando si decise di trasferire qui i laboratori per evitare i numerosi incendi che periodicamente innescavano, mettendo in pericolo il centro di Venezia. I maestri vetrai, però, erano praticamente costretti a vivere sull’isola. La loro era una condizione di vera prigionia per cui molti di loro, tra il XIII e il XV secolo, fuggirono all’estero facendo conoscere l’arte del vetro veneziano al mondo intero. Da un’ingiustizia quindi è nata la fortuna di Murano e delle sue vetrerie che oggi sono famose ovunque. Se vi trovate a Murano andate a conoscere questa e altre storie legate all’arte più famosa dell’isola visitando il Museo del Vetro nel magnifico Palazzo Giustinian.
Altri luoghi interessanti da conoscere, sull’isola, sono: il Duomo di San Donato, splendida chiesa risalente al 1125 in cui sono custodite le spoglie del santo, trafugate dai cavalieri crociati in Medio Oriente. Contiene affreschi della scuola di Giotto e uno spettacolare pavimento a mosaico; la cinquecentesca chiesa di Santa Maria degli Angeli, che negli anni fu utilizzata più come ospedale che come edificio sacro; la chiesa di San Pietro Martire che contiene un gran numero di opere d’arte, custodite qui per salvarle dalle razzie di Napoleone agli inizi del XIX secolo.
Burano: percorsi colorati e la leggenda dei merletti
Il nome deriva da burìn, contadino, e infatti per secoli questo è stato “l’orto” di Venezia. La tradizione agricola ha lasciato il posto a quella turistica man mano che i forestieri hanno scoperto la bellezza del paese che sorge su queste quattro minuscole isole collegate da romantici ponticelli. Uno dei luoghi più affascinanti di Burano è infatti l’ Incrocio dei Tre Ponti, il punto esatto in cui tutte le isole si incontrano collegate da tre ponti ad arco. Le case di questa zona sono colorate con tinte vivacissime che le rendono simili ad una pittura a olio. Pare che il motivo per cui si usarono i colori brillanti fosse quello di aiutare gli abitanti a ritrovare facilmente casa propria durante i tanti giorni di nebbia che caratterizzano questo paese.
A Burano si va per ammirare le chiesette come San Martino, con il suo campanile pendente che sembra voler cadere sui tetti delle case da un momento all’altro, o come la ex Chiesa delle Cappuccine che viene usata come centro espositivo, o come piazza Baldassarre Galuppi realizzata interrando quasi totalmente un canale.
Ma Burano è anche la capitale dei merletti, che qui vengono lavorati dal XV secolo e sono legati a una leggenda: un pescatore dell’isola, avendo resistito al richiamo delle Sirene, venne premiato con una corona di schiuma di mare che egli regalò alla fidanzata. Le amiche della ragazza, invidiose di quel velo straordinario, si misero a cucire per imitarlo creando, da allora, magnifici merletti.
Volete conoscere due curiosità su Burano? La prima: un ponte la collega alla vicina isola di Mazzorbo, sulla quale si può ammirare la chiesa di Santa Caterina, unica superstite di tre grandi monasteri femminili del medioevo. Seconda curiosità: molti degli abitanti di Burano, nel corso dei secoli, emigrarono per ragioni di lavoro ad Ancona, con il risultato che il dialetto di quella città è stato fortemente influenzato dalla parlata buranese che tutt’oggi risuona nel quartiere detto “dei Buranelli”.
Cosa vedere a Torcello
Tanti non lo sanno, ma Torcello è l’antenata di Venezia. Fu su quest’isola infatti che sorsero i più antichi centri abitati della laguna, prima che Venezia diventasse la grande e magnifica città che è oggi. A conferma di ciò, questa è forse l’isola veneziana con più ritrovamenti archeologici in assoluto, tra cui il più intrigante è il Trono di Attila.
Da ammirare, a Torcello, la basilica di Santa Maria Assunta che risale all’anno Mille ed è decorata con bellissimi mosaici. Il suo campanile svetta su tutta la laguna circostante, è visitabile e dall’alto si gode di un panorama unico. Da provare. Splendida anche la chiesa bizantina di Santa Fosca.
Informazioni utili sulle isole veneziane
Per arrivare alle isole dovete prima arrivare a Venezia: in aereo, atterrate all’aeroporto Marco Polo; via terra potete arrivare in treno a Venezia-Santa Lucia oppure in macchina dalle autostrade A4 o A13. Le isole sono ben collegate al centro dai vaporetti e dai motoscafi-taxi ma potrebbe essere molto meno costoso aderire ai tanti tour organizzati dalle agenzie viaggi.
Per visitare il Museo del Vetro di Murano: per prenotazioni chiamare 848/082000 (tranne la domenica); costo dei biglietti: 12 Euro – ridotto 9,50 – gratis per residenti veneziani, bambini fino a 5 anni, docenti e disabili; orari: da novembre a marzo, h10-16 – in primavera ed estate, h10-18.
Per salire sul campanile di Santa Maria Assunta di Torcello: ogni giorno dalle 10 alle 16 – in estate fino alle ore 17:30.