Viaggio nel West Papua, per un ritorno alla preistoria

Viaggio adatto agli avventurosi, a chi ha voglia di scoprire luoghi totalmente diversi dal proprio habitat naturale. Parliamo di un’esplorazione al confine del tempo, dato che in West Papua ci sono tribù autoctone che vivono ancora come nell’epoca preistorica. Se siete stanchi del mondo globalizzato e cercate qualcosa di davvero nuovo e fuori dalla portata dell’urbanizzazione questo viaggio è fatto proprio per voi

L’esperienza proposta è ambientata nel West Papua, ex Irian Jaya, ovvero la parte occidentale e indonesiana dell’isola di Papua Nuova Guinea nell’estremo sud dell’Asia. Questa regione è bagnata a nord dal Pacifico, al sud dal mare d’Arafura e confina a est con lo stato autonomo della Papua Nuova Guinea e ad ovest con le 17 mila isole che compongono l’Indonesia. 

Si tratta di una delle zone più selvagge e sconosciute della terra, dove ci si può spostare solamente a piedi, in barca o in aereo perché non esistono strade. Ovviamente in questa terra la natura domina sovrana, cosa che non capita spesso. Per la sua posizione intermedia, flora e fauna sono caratterizzate da una fase di transizione tra Asia e Australia. Qui si possono incontrare parecchi marsupiali (canguri arboricoli, orsetto cuscus, opossum e quoll),  rettili (serpenti, coccodrilli, clamidosauri e varani), alcune delle maggiori farfalle, 180 specie di mammiferi, 700 tipi di uccelli e, per finire, 16.000 piante, di cui 124 endemiche, comprese innumerevoli orchidee. Inoltre, ogni anno in Papua Nuova Guinea vengono scoperte nuove specie di piante ed animali. 

La vera attrazione del West Papua, tanto da renderlo un vero paradiso per gli antropologi, è la popolazione: qui vivono centinaia di tribù con altrettanti dialetti, alcuni di questi sono ancora ignoti.  Gli uomini di razza melanesiana, dalla pelle scura e dai capelli crespi, sono rimasti fermi alla preistoria sotto il punto di vista culturale. Essi sembrano intrappolati nel paleolitico, infatti girano nudi o quasi, possiedono sop strumenti di pietra scheggiata, legno e osso, vivono di caccia, pesca e raccolta di frutti spontanei; restano a loro sconosciuti i metalli, la ceramica e la tessitura. Queste tribù erano un tempo piuttosto scorbutiche e bellicosa, collezionavano teste mozzate dei nemici ed erano cannibali, capaci di cuocere le prede ancora vive. Le tribù papua differiscono notevolmente una dall’altra per ubicazione, habitat, economia, lingua, costumi ed altro ancora. Tra le più celebri troviamo quella dei Dani, i Koroway che vivono nell’intricata foresta pluviale e gli Asmat che abitano i pantani nelle foreste di mangrovie.

Le tappe del viaggio, in breve
1° – 3° giorno: Si parte dall’Italia, tappa a Jayapura e si raggiunge Wamena.
4° – 5° giorno: Giornata dedicata al Festival di Wamena e all’incontro con il popolo Dani.
6° – 7° giorno: Volo per Dekai, navigazione in long boat lungo il fiume Brazza, tappa finale Mabul.
8° – 10° giorno: Trekking nella foresta pluviale, si osserva la tribù dei Koroway.
11° – 12° giorno: Ritorno a Mabul, lungo il fiume Siret.
13°- 14° giorno: Giornata dedicata alla conoscenza del popolo Asmat.
15°- 16° giorno:  Da Agats ci si sposta in barca fino a Timika.
17°- 18° giorno: Bali, partenza per il viaggio di rientro.
19° giorno: Arrivo in Italia. 
 
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Fonte fotografica | Pinterest

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