Viaggio nel deserto tunisino con il 4×4

Il bisogno di viaggiare risponde al desiderio di aprire i propri orizzonti, fare nuove esperienze ed evadere dalla routine quotidiana.

Avete mai provato un’esperienza nel deserto? Una vacanza diversa, intrigante, indimenticabile, dai risvolti inaspettati. E perché non una settimana nel deserto tunisino, giusto per cominciare?
La Tunisia è un paese vicino, un lembo d’Africa facilmente raggiungibile e molto ospitale.

Se pensate che il deserto sia un paesaggio monotono e poco interessante, è giunto il momento di capire cosa vi state perdendo, e vi spiego perché.

I paesaggi da sogno

Nell’immaginario collettivo il deserto è un’immensa distesa arida e sabbiosa. Invece è un luogo straordinario che non finisce di stupire per la varietà di paesaggi che vi si possono incontrare. E lo stesso paesaggio continua a variare a seconda dell’ora, con la diversa intensità ed inclinazione dei raggi del sole.
Cambiano le sfumature di colore, la percezione delle distanze e degli elementi naturali che vi si trovano. Il velluto color cammello con le sue gobbe ed i paesaggi vasti all’infinito, al momento del tramonto infuocato, lasciano senza fiato. Così come le stelle, grandi, luminose, immense da paura che illuminano la notte e viene voglia di comunicare con loro.

Il rumore del silenzio

Sembra strano ma ci vuole un po’ per abituarcisi, forse un paio di giorni… e non si capisce cos’è questo fruscio interiore che continua a riecheggiare. Inutile tendere l’orecchio, in questi luoghi non c’è la minima traccia di rumore. A poco a poco anche i ronzii interiori si affievoliscono, lasciando il posto al profondo rumore del silenzio.
A voler ben ascoltare si inizia a sentire la propria voce interiore, i propri pensieri, le proprie riflessioni. Ed è il momento esatto in cui si entra in comunicazione con la magica dimensione che è il paesaggio desertico.

Il distacco dal quotidiano

Il primo giorno-due capita spesso di prendere in mano il telefono e guardare sul display… ma niente! Neanche una telefonata, un sms, un whatsapp… nessuna email… qui non c’è campo, il telefono non prende. Qualche momento di smarrimento al pensiero “chissà cosa starà succedendo ora?”… fino a quando finalmente si decide che il telefono resterà spento e succeda quel che succeda.
Perché uno degli aspetti più sorprendenti di un viaggio di questo tipo è entrare nella dimensione di totale distacco dal quotidiano e dalla schiavitù di dover essere sempre reperibili e operativi. Ci si rende conto che uno degli aspetti più piacevoli di questa vacanza è concedersi il piacere di esserci solo per se stessi e per le persone che condividono la nostra stessa esperienza. Ascoltarsi e condividere emozioni.

Il tempo non esiste

In questi luoghi ci si rende conto che la dimensione del tempo non esiste. Quella marcia che scandisce il ritmo delle giornate, che ci dice quello che dobbiamo fare adesso per non interrompere il flusso degli eventi che si susseguono e si accavallano incalzando la giornata.
Nel deserto il tempo non esiste, il ritmo è scandito dalla luce del sole, le cose accadono quando è il momento che accadano, gli eventi si susseguono naturalmente e senza condizionamenti. Quando si aspetta ci si ferma, si fa uno spuntino o si accende un bel falò, ci si guarda negli occhi per raccontarsi un po’…. dopo qualche giorno il gruppo diventa molto affiatato e si diventa una specie di tribù, dove si scopre il piacere di condividere, scherzare stare assieme in allegria.

Il deserto Tunisino

La Tunisia è coperta al 70% da un paesaggio desertico. Dune ambrate alte e maestose, che si susseguono e si accavallano. Paesaggi lunari, interrotti di tanto in tanto da modesti rilievi rocciosi, ed i cosiddetti “paradisi di Allah”, le verdeggianti oasi.

Una spedizione nell’Erg Orientale

La nostra spedizione nel deserto è partita da Hammamet: una carovana di 6 fuoristrada guidati dal possente Unimog di Eugenio Paschetta, patron di Desartica, tour operator specializzato nei viaggi avventura nel deserto nord africano – i mezzi 4×4 dei partecipanti provenienti dall’Italia erano partiti il giorno prima da Genova per sbarcare a Tunisi, che dista un’ora circa di strada.

Si punta verso sud-est con una tappa di avvicinamento di circa 500 km, fino ad arrivare a Douz, l’oasi più importante della Tunisia con oltre 6 mila palme, la cosiddetta “porta del deserto” dove una volta transitavano le carovane dal Sahara che puntavano nel nord del Paese.
Oggi sede del “Festival del Sahara”, manifestazione che si tiene nei mesi di novembre e dicembre ed attrae molte tribù nomadi dai Paesi vicini, ma altrettanto interessante da visitare è il caratteristico mercato quotidiano di spezie e prodotti artigianali.

Facciamo una sosta per il rifornimento di carburante, acqua e viveri, tra cui anche datteri che qui si trovano dolcissimi. Altri 70 km e finalmente ci accampiamo nel deserto, lasciandoci il mondo alle spalle. Le notti nel deserto sono magiche. Quando l’ultimo raggio di sole si nasconde sotto l’orizzonte e la temperatura scende repentinamente, si cerca la legna ed attorno al falò ci si racconta. Sotto il cielo vibrante di stelle.

Il giorno seguente ci addentriamo nel grande Erg Orientale: su e giù per le dune fino a scorgere un’altura nel bel mezzo del deserto. Tembaine è una montagna arida e rocciosa, dalla sommità piatta.
Un piccolo sentiero consente di raggiungere facilmente a piedi la cima, dalla quale lo sguardo può perdersi in uno splendido panorama sull’immensa piana sabbiosa. Ai piedi della montagna, un piccolo posto di ristoro dove un tunisino ci prepara il tè con la teiera sulla brace e ci cucina il pane nella sabbia… mentre aspettiamo ci lascia la sua testimonianza di umile felicità. Pillole di saggezza che fanno riflettere e che vi invito a guardare in questo video.

Strada facendo incontriamo un gruppo di berberi: nei pressi di un pozzo d’acqua dolce stanno rifornendo i loro otri. Visi sereni ed ampi sorrisi, con due bimbi dagli occhi grandi, le capre ed i bianchi ed esili levrieri al seguito.

Ci accampiamo ai piedi della montagna, raccogliamo la legna per il falò e si cucina la carne alla griglia. Una notte di luna piena ci sorprende in un paesaggio surreale dall’indescrivibile bellezza.

Il giorno seguente ci si addentra nel deserto, ci si fa strada arrancando con i fuoristrada tra i varchi delle dune di un immenso mare di sabbia. I colori del velluto drappeggiato continuano a variare e mi chiedo quante sfumature potrò cogliere con lo sguardo fino a quando, dalla cima di una imponente duna, scorgo all’orizzonte una vista spettacolare. Siamo arrivati all’oasi di Ain Ouadette, una macchia di verde incastonata tra le dune. Un piccolo lago di acqua termale calda dove è possibile sostare e fare un bel bagno rilassante… incredibile, le terme nel deserto!
Nei pressi, un piccolo capanno ed un posto di ristoro, dove abbiamo sostato un paio di notti trovando riparo dal forte vento. Tutt’attorno all’oasi una distesa infinita di dune, maestosi erg dalle morbide onde modellate dal vento. Qua e là ciuffi di ginestre in fiore dal delicatissimo profumo, qualche timido asino selvatico ed una rondine allegra che accompagna per un bel tratto la nostra simpatica carovana.

Il ritorno a Douz e la risalita ad Hammamet segnano il rientro nel mondo della realtà: resta negli occhi il colore ambrato della sabbia, nelle mani la sensazione piacevole di caldo velluto, nei piedi il passo morbido e felpato, nelle orecchie il rilassante suono del silenzio.

E la voglia di tornare.

 

Per raggiungere la Tunisia:

Volo di linea Tunisair dalle principali città italiane www.tunisair.com

Se si desidera raggiungere la Tunisia ed avventurarsi nel deserto con il proprio mezzo 4×4 ci sono diversi collegamenti via nave su Tunisi, da Genova e Roma.

Desartica srl è un tour operator con una decennale esperienza di viaggi avventura nel deserto, in grado di fornire guida ed assistenza a chi desidera sbarcare in Africa con il proprio mezzo 4×4 o in moto www.desartica.org

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