Birmania: un itinerario di viaggio nella tradizione

 

La Birmania, che dal 1988 ha assunto la denominazione Myanmar, è il Paese più vasto del sud-est asiatico, ma anche il più sconosciuto e meno occidentalizzato. Eccovi l’itinerario di un viaggio nei paesaggi autentici e profumati della Birmania, nel cuore di una cultura con radici antichissime, che sopravvive pressoché immutata in una dimensione surreale di spiritualità e semplicità.

L’essenza di questa nazione sta nella fortissima radicalizzazione e diffusione della religione buddhista theravada, considerata la tradizione buddhista più antica e rigorosa: si attribuisce infatti ad architetti birmani la realizzazione di uno stile nuovo di costruzione religiosa, diffusa poi in tutto il sud-est asiatico, la pagoda, di cui la Birmania è costellata.
La mitezza e il rigore che la fede ha insegnato a questa gente, aggiunti alla convivenza pacifica di un gran numero di etnie diverse accolte dalle continue trasformazioni storiche del Paese, sono tratti di una mentalità di fronte a cui è difficile restare indifferenti.

Centro vitale della Paese è l’Irrawaddy, il grande fiume che lo divide a metà in tutta la sua estensione, ma dal punto di vista ambientale la Birmania è sorprendentemente varia e diversificata: dalle vette himalayane sopra i 5.000 m coperte da impenetrabili foreste, alle grandi pianure alluvionali centrali, fino ai 3.832 km di spiagge incontaminate sull’oceano Indiano.
Per questo, un viaggio alla scoperta dei paesaggi dal fascino intatto della Birmania richiede non meno di una dozzina di giorni, con un itinerario ad hoc che permetta di vivere a pieno questa esperienza unica.

Il nostro itinerario in Birmania ha inizio dall’elegante città portuale Yangon, la più grande città del Paese e capitale fino al 2005, dominata dallo stupa più grande e famoso al mondo, la Shwedegon pagoda, alta 98 metri e interamente ricoperta d’oro e pietre preziose.
Immancabile la visita alla città di Bago, conosciuta come Pegu, con i suoi antichi templi buddisti, e una deviazione che merita di essere fatta alla mitica Golden Rock, luogo simbolo di tutta la Birmania.

In meno di un’ora di volo si raggiungono i confini della Thailandia, più a nord, fino al Lago Inle, il lago d’acqua dolce più famoso del Paese: i suoi villaggi su palafitta, gli orti galleggianti, i vivaci mercati, i laboratori artigiani, i pescatori Intha sulle canoe ad un remo spinte con un braccio e una gamba, qui tutto racconta la semplicità di questo popolo.

Capitale del regno birmano fino all’occupazione britannica del 1885, Mandalay è il simbolo della fede buddista e epicentro della cultura e dell’arte birmana: meritano assolutamente una visita i centri monastici di Amarapura e Sagaing, e Mingun per l’imponente pagoda.

In volo raggiungiamo l’ultima tappa dell’itinerario, Bagan, nelle pianure centrali asciutte del Paese: prima capitale dell’impero birmano, nel 1287 venne saccheggiata dagli impietosi mongoli di Kublai Khan. La zona archeologica visibile oggi comprende più di 3000 templi e stupa, una meraviglia per gli occhi, ma si pensa che probabilmente ne siano stati costruiti più di 13.000: un patrimonio unico edificato tra l’XI e il XII secolo.

 

Tour proposto da Apatam Viaggi:

Durata: 12 giorni

Partenze: da Milano e Roma, 30 ottobre 2016 e 12 febbraio 2017

Pernottamenti: hotel 4 stelle, pensione completa

Guida locale di lingua italiana

Quote: da 2.990 € in doppia tutto compreso

Per informazioni: www.apatam.it oppure scrivi a viaggi@veraclasse.it

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