Un luogo in cui “la storia sarà riscritta”. Con questa premessa da brivido si presenta al mondo il sito archeologico turco di Gobekli Tepe. Uno spaccato di deserto, lungo il confine tormentato tra Turchia e Siria, che porta alla luce iscrizioni, simboli, misteri di tempi lontanissimi. Una storia lunga anche quella degli scavi, che furono scoperti nel 1963 ma sono stati aperti al pubblico soltanto nel marzo 2019.
In realtà i primi esploratori, che pure erano studiosi di storia antica, non andarono oltre i primissimi ritrovamenti credendo si trattasse di tracce di popoli di passaggio. Fu soltanto trent’anni dopo quella scoperta, cioè nel 1983, che un pastore locale scavando con le mani andò più a fondo – nel vero senso della parola – degli archeologi. Quello che trovò fu comunicato al museo della città di Sanliurfa, capoluogo del distretto, e … divenne storia!
Gobekli Tepe, il megalite riemerso
I “pezzi di pietra” trovati dal pastorello nel 1983 furono immediatamente esaminati dal museo di Sanliurfa e destarono subito l’interesse degli esperti. Dalla Germania arrivarono archeologi importanti che cominciarono a scavare per riportare alla luce qualcosa di incredibile. Gobekli Tepe, ovvero “il colle rotondo”, un mistero affascinante.
Il percorso turistico oggi mostra una sorta di tempio megalitico, di cui non si sospettava traccia e non si aveva notizia negli studi del passato. Quattro “recinti di roccia” circolari formano una struttura rotonda, simile a una spirale. Dentro di essa si innalzano pilastri di calcare e colonne. Oltre a ciò, 40 pietre alte 6 metri, con su scolpiti simboli naturali e animali.
In seguito, nuovi scavi a diversi metri dal sito – fino a 1 km – hanno portato alla luce altre lapidi scolpite. Una di queste è alta ben 9 metri! Ciò ha fatto sospettare la presenza di ulteriori ipogei. Le indagini geomagnetiche hanno poi rivelato che nel sottosuolo giacciono oltre 200 pietre simili a formare un santuario davvero enorme.
Come cambia la storia dopo Gobekli Tepe
Fino a poco tempo fa si credeva che gli uomini del Neolitico fossero sì intelligenti e in grado di provvedere a se stessi con mezzi e costruzioni create ad arte, ma non si pensava potessero concepire un tempio come questo. Secondo gli studi finora approvati, si dice che gli uomini del Neolitico abbiano costruito prima allevamenti, poi villaggi e città e solo in seguito si siano cimentati nella costruzione di luoghi religiosi.
Le analisi, di fatto, confermano che la civiltà che ha costruito Gobekli Tepe sia vissuta in quel periodo ma – contrariamente alle teorie finora credute valide – ha fondato tutta la propria esistenza intorno a un tempio talmente grande da occupare quasi una intera vallata.
Intorno, nessuna traccia di case, di oggetti della vita quotidiana, segno di popolazioni ancora nomadi. Dunque, in realtà, nel Neolitico esisteva una civiltà già in grado di pensare filosoficamente e costruire di conseguenza. Sarà necessario rivedere gli studi base sulla nascita dell’uomo. E non solo quelli.
Il più antico tempio sciamanico al mondo
Il monumento è stato aperto al pubblico solo nel marzo 2019 perché gli studi su questi reperti sono stati lunghi, complessi e non si sono ancora conclusi. Gobekli Tepe ha rivoluzionato l’idea della evoluzione umana al punto che bisognerà rivedere moltissimi dati storici.
Gli animali e i simboli scolpiti su queste pietre richiamano chiaramente riti di una religione sciamanica, animista. Una tipologia che noi credevamo solo successiva all’era del panteismo sumerico. Oggi invece scopriamo che l’uomo del Neolitico aveva già questi riti e i mezzi per costruire questi templi, prima ancora di divenire sedentario.
Con questa prospettiva, e fino a nuove scoperte, si può dire senza dubbio che Gobekli Tepe sia il tempio sciamanico – e forse religioso – più antico mai trovato finora. Sarà interessante capire cosa riveleranno le analisi che nel frattempo vanno avanti, ad esempio sui pollini trovati nei vasi di culto o tra le pietre.
Il mistero di Gobekli Tepe e Sanliurfa
Questo tempio gigantesco risale quindi a un periodo compreso tra 12.000 e 9000 anni fa. Si tratta di un tempo in cui nemmeno la ruota non esisteva ancora! E dunque, come hanno fatto quegli uomini a innalzare queste strutture complesse? Le grandi lapidi a forma di T, i pilastri di roccia calcarea, come sono stati trasportati?
E quali mezzi manuali hanno permesso loro di creare forme geometriche e disegni scolpiti nella roccia con tale precisione? Vengono i brividi a pensare che forse le risposte che verranno da questo sito archeologico potrebbero farci scoprire, addirittura, civiltà aliene passate dal nostro pianeta. Oppure popoli di una ricchezza di ingegno tale che ci si domanda come mai siano poi spariti.
Ma se amate il mistero, Gobekli Tepe non è l’unico sito da scoprire in questo angolo di Turchia. La città capoluogo di questa provincia, Sanliurfa è di una bellezza straordinaria e custodisce testimonianze storiche e artistiche ancora, per noi, sconosciute. Qui, tra moschee e madrasse, si trovano gli scavi di Edessa Antica, città che ha segnato la storia della Mesopotamia e del genere umano. Per i cristiani è un luogo sacro, perché pare che custodisca i resti mortali di San Tommaso Apostolo. Una città che, se pubblicizzata a dovere, dicono qui, potrebbe far concorrenza a Roma come “città eterna”.
Informazioni utili
Come arrivare: per raggiungere la bellissima Sanliurfa potete utilizzare sia l’aereo che l’autobus dalle principali città della Turchia. Dagli aeroporti di Istanbul e Ankara partono coincidenze aeree per il locale aeroporto, situato a 35 km dalla città. Allo stesso modo, potete arrivare fin qui con gli autobus a lunga percorrenza. A Sanliurfa la stazione di approdo dei bus è modernissima e confortevole. Dalla città sarà facilissimo raggiungere gli scavi di Gobekli Tepe. Numerosi i tour organizzati che vi condurranno, con la guida, alla scoperta del tempio più antico del mondo.
Cosa vedere: oltre ai resti di Gobekli Tepe potrete visitare gli scavi della città di Edessa, anche questi fuori città. Dentro la città invece meritano la vostra ammirazione: il Museo Archeologico, il Museo dei Mosaici, il Complesso delle Moschee di Halil Raham con il grande Stagno di Balikligoel legato ad una delle tante storie di Abramo.