Alla partenza i passeggeri del Trenino Rosso sono accolti con un “Allegra!”, il saluto svizzero. Con più di un secolo di storia alle spalle, il treno è costruito con materiale autoctono, la pietra locale, e dal 2008 è patrimonio mondiale dell’Unesco: il viadotto circolare di Brusio è un capolavoro di ingegneria del Novecento, grazie alla cui struttura è possibile superare un dislivello di circa 1800 metri in uno spazio limitato.
Il percorso del Trenino Rosso
Il percorso del Trenino del Bernina è di circa 120 km, la città di partenza è Tirano, comune della provincia di Sondrio, a 429 metri sul livello del mare, e si raggiungono i 2253 metri dell’Ospizio Bernina, la più alta di tutta la ferrovia retica. Il tratto in territorio italiano è di solo 6 chilometri, poi si entra subito nella Val Poschiavina e il treno comincia dolcemente a salire entrando nei boschi: impressionante come la linea del Bernina attraversi la catena montuosa senza l’uso della cremagliera!
Sul treno vi è un apposito vagone per le biciclette, e da ogni stazione si possono effettuare percorsi di trekking o in bicicletta. “Valtellina rent a bike” permette di noleggiare una bicicletta con un tour guidato o una guida personalizzata e, qualora si fosse stanchi, vi è un servizio di assistenza e recupero su chiamata.
Oltre ad itinerari sportivi si possono effettuare visite culturali, naturalistiche ed enogastronomiche.
D’obbligo una sosta a Tirano per visitare il seicentesco Santuario della Madonna, con gli interni in legno lavorato, uno degli organi più belli d’Italia, e Palazzo Salis, residenza nobiliare con dieci sale affrescate e allestite con documenti storici, dipinti e pezzi di antiquariato.
Nella vicina località Aprica vi è l’osservatorio eco-faunistico alpino dove, all’interno di un’area protetta, si potrà vedere Orfeo, un orso bruno, ed incontrare camosci, stambecchi, caprioli, scoiattoli, picchi.
Il parco è aperto tutto l’anno previa prenotazione all’ufficio turistico Aprica.
La zona di Tirano offre poi varie specialità gastronomiche come la bresaola, i pizzoccheri, lo sciatt di Teglio con formaggio di Casera, taròz a base di patate e formaggio, polenta, selvaggina, la bisciola o “pan de fich” e il sorbetto al braulio amaro con erbe.
Le case vinicole delle zone sono numerose grazie al vitigno nebbiolo con vini come il Valtellina superiore e le sottozone Maroggia, Valgella, Sassella, Inferno, Grumello e poi lo Sforzato e il Rosso di Valtellina.
L’azienda vinicola La Gatta di Bianzone, monastero domenicano della famiglia Triacca, organizza, da aprile ad ottobre, degustazione di vini e, su prenotazione, l’assaggio di un menu con pizzoccheri, formaggi e dolce.
Informazioni
www.valtellinaturismo.com