Recoaro è una località termale tra le più note nel Veneto. Acqua. Benessere. Chi non ha mai fatto questa immediata associazione mentale sentendo il nome di questo comune della provincia di Vicenza? Molte generazioni sono letteralmente cresciute bevendo la famosa acqua della fonte Recoaro, tante altre hanno usufruito – e usufruiscono ancora – delle fonti termali. Ma non si esaurisce tutto qui. Recoaro è una realtà per una vacanza da vivere pienamente, oltre alla meraviglia delle cure benefiche.
Recoaro è anche le sue bellissime montagne, le sue architetture, le testimonianze delle guerre. E perchè no? Le località vicine, che sono meta ideale per tante escursioni, nella natura e nella storia dell’arte del Veneto.
Recoaro nella Conca di Smeraldo
Come in una fiaba, “c’era una volta” una Conca di Smeraldo, ovvero la vallata a forma di conca dentro cui sorge la cittadina di Recoaro. Una zona prealpina, circondata dalle Piccole Dolomiti, in corrispondenza della Valle dell’Agno. Ben esposta al sole, questa valle si è sempre rivelata una perfetta zona di insediamenti, fin dal tempo dei Romani e dei Longobardi.
Il centro abitato inizia a esistere intorno al XIII secolo e il suo nome germanico (Reck Aar, la “rocca elevata”) ne testimonia le origini. Nel corso del tempo fu conteso da molti ricchi signori, tra cui gli Scala e i Visconti. Caduto sotto il dominio della Repubblica di Venezia, rimase un suo possedimento molto a lungo. E proprio durante questa dominazione, nel XVII secolo, vennero scoperte le fonti termali che dal secolo successivo in poi sarebbero diventate le famose Terme di Recoaro.
A partire dal 1700, numerosi ospiti illustri che soggiornarono nella Conca di Smeraldo di Recoaro. Fra questi nobili, ambasciatori e strateghi veneziani (Cornaro, Pisani, Mocenigo, Contarini, Barbarigo…), conti, contesse e politici anche stranieri, poeti, cantanti e musicisti.
Dal 1800 aumentarono le presenze di prestigio: la Regina Margherita di Savoia, Regina d’Italia, si fermò con il piccolo Vittorio Emanuele a Recoaro una ventina di giorni. Tra gli esponenti del mondo della cultura si ricordano Mascagni, il compositore tedesco Meyerbeer, Giuseppe Verdi assieme all’amico e poeta Andrea Maffei, Nietzsche, Antonio Rosmini.
Le Terme di Recoaro
Le benefiche sorgenti sono prevalentemente concentrate nello Stabilimento Termale delle Fonti di Recoaro Terme, in un ambiente rilassante pieno di verde e composizioni floreali fra cui bellissime ortensie multicolori.
Il complesso termale di Recoaro si trova all’interno di un parco di 220.000 mq ed è costituito da edifici di rilevante interesse storico artistico. Alcuni edifici sopravvissuti al bombardamento tra cui due alberghi ed un caffè con sala per le feste che ci riporta ai fasti dei tempi della Regina Margherita e dei suoi illustri ospiti, che amavano ritrovarsi qui per le vacanze.
Spicca per la sua bellezza e posizione dominante Villa Tonello, un edificio costruito intorno al 1865 su progetto dell’Architetto Caregaro Negrin. L’edificio di pregevole fattura architettonica, è costituito da quattro piani. Il piano interrato è destinato a magazzini e centrale termica, il piano terra è costituito da tre ingressi e tre grandi sale, il primo piano è costituito da due grandi sale, due stanze, un servizio igienico e due terrazzini, mentre il secondo piano è destinato a soffitta
Le prime sorgenti termali furono scoperte dal conte Lelio Piovene nel 1689 e utilizzate per lo più per scopi privati nel corso del secolo successivo. Fu grazie all’interessamento dei nobili austriaci che le fonti divennero terme, e vennero creati i primi stabilimenti tra XVIII e XIX secolo.
Nell’Ottocento il turismo termale ebbe uno sviluppo clamoroso, che diede a Recoaro una fama europea. Ma stranamente la gente del posto non dava molta importanza a questa potenziale risorsa economica, e continuò a dedicarsi alla terra e all’allevamento. Nel XX secolo, però, con l’idea di commercializzare l’acqua, mettendola in bottiglia, l’interesse degli abitanti verso le terme cambiò del tutto.
L’acqua di Recoaro arrivò al massimo del successo negli anni Novanta del secolo scorso, poi alcune difficoltà economiche la portarono ad essere assorbita da altre realtà imprenditoriali. Di recente, il nome e l’imbottigliamento sono state rilanciate da Sampellegrino Chinotto.
Ma al di là della vendita dell’acqua minerale, a Recoaro si viene per fare trattamenti di benessere completi. Le terme di Recoaro sono da sempre rinomate per le cure idropiniche, che consistono nell’assunzione metodica e sistematica per un determinato periodo di acque termali. La cura idropinica aiuta il ristabilimento delle funzioni naturali del nostro organismo e la cura di molte patologie.
Presso il centro termale si pratica anche la terapia inalatoria e aerosol terapia,
Per maggiori informazioni, potete visitare il sito web degli stabilimenti.
Cosa vedere a Recoaro Terme
Recoaro è un piccolo centro votato tutto alle sue montagne e alle terme. In città ci sono pochi monumenti storici, anche a causa dei bombardamenti devastanti che durante la Seconda Guerra Mondiale rasero al suolo la zona. Vale la pena, però, visitare la chiesa di Sant’Antonio Abate (1949) dalla particolare facciata a mosaico, le due piccole chiese campestri di Santa Giuliana e San Bernardo (entrambe del XIV secolo) poste sugli omonimi colli.
Recoaro è famosa per i tanti percorsi escursionistici, ma se vi trovate in città fate il “percorso dei Capitelli Votivi”. Si tratta di icone sistemate dentro piccoli altari a forma di baita, disseminati un po’ ovunque. Ce ne sono più di cento! Il più bello è Capitello Camonda, grande quanto basta per essere usato anche come rifugio dai viandanti sorpresi dalle tempeste o dal freddo di montagna!
Percorso della Grande Guerra è un itinerario storico-naturalistico che parte da Recoaro e tocca le località in cui si combatté la guerra del 1915-1918 (grotte, trincee, vecchie caserme…) . Sullo stesso percorso si incontrano testimonianze anche della Seconda Guerra, che qui costò molte vite umane.
Nei dintorni di Recoaro
Chi ama le escursioni nella natura, qui a Recoaro non ha che l’imbarazzo della scelta. Non si va solo “in montagna”, si va alla scoperta delle Piccole Dolomiti tramite percorsi e sentieri dai nomi intriganti.
Provate, ad esempio, la “Via degli Eroi”: da Pian delle Fugazze a Rifugio Papa seguirete i tracciati scavati dai soldati della Prima Guerra Mondiale, attraverso ponti letteralmente tagliati dentro le montagne, cave, sentieri affacciati sugli strapiombi. Occorre molto coraggio per onorare la memoria di questi eroi! In cambio però ne avrete panorami stupendi! Se volete sentirvi voi degli eroi moderni, provate ad attraversare il Ponte Avis, un ponte tibetano sospeso sulla valle. E guai a chi soffre di vertigini, lassù!
Se cercate percorsi più tranquilli, andate da Rifugio La Guardia lungo il “Sentiero delle Mole”, dove ammirerete qua e là antiche macine da mulino manuali disseminate nei boschi circostanti. E ancora, il “Sentiero dei Grandi Alberi” lungo il quale, oltre ad ammirare bellissimi esemplari di flora locale potrete visitare i cascinali e i villaggi di montagna (Case Asnicar, Malga Ofra, Rifugio Cesare Battisti).
Come arrivare a Recoaro e dove alloggiare
Per arrivare a Recoaro Terme e alla Conca di Smeraldo da cui partono tutti i percorsi escursionistici, si tengono come punti di riferimento gli aeroporti di Verona e di Venezia. Da qui, Recoaro è ben collegata da servizi bus interregionali.
Chi arriva in macchina, percorrerà l’autostrada A4 uscendo a Alte-Montecchio e proseguendo, sulla SS 246 verso Valdagno-Recoaro Terme. In treno si scende a Vicenza e si prosegue per Recoaro con l’autobus.
Alloggiare in città è facile, molti alberghi e B&B sono associati agli stabilimenti termali. Tra i migliori hotel della zona, sicuramente Hotel Trettenero, ma anche Locanda Seggiovia e Hotel Al Castello. Altri indirizzi utili si trovano al link http://www.visitrecoaroterme.it/it/hotel .