Si trova in Toscana, nei pressi di Grosseto, uno dei centri termali più noti e apprezzati d’Italia. Una spa a cielo aperto con l’acqua termale che sgorga tra le rocce, le terme a cielo aperto dove si può fare liberamente il bagno circondati da un paesaggio incantevole.
A cosa fa bene l’acqua di Saturnia?
Le acque termali di Saturnia, in Toscana, sono apprezzate per i loro effetti benefici sulla salute, grazie alla ricchezza di minerali come zolfo, solfati e bicarbonato. Queste acque, che sgorgano a una temperatura di circa 37.5°C, offrono vantaggi per la pelle, aiutando a curare affezioni cutanee e promuovendo idratazione e pulizia. Sono anche utili per rilassare muscoli e articolazioni doloranti, migliorare la circolazione sanguigna e ridurre lo stress. Possono inoltre alleviare problemi respiratori come asma e bronchite. Tuttavia, è consigliabile consultare un medico prima di fare trattamenti termali, specialmente per persone con condizioni di salute specifiche o donne in gravidanza.
Come si sono formate le Acque termali di Saturnia?
Per risalire alle origini delle acque termali di Saturnia, è necessario affidarsi ad una leggenda avvolta nel mistero. Si narra che dio Saturno, estenuato delle guerre tra gli uomini, prese un fulmine e lo gettò sulla terra, il fulmine generò un cratere da cui nacquero le acque solfuree termali di saturnia, ricche di vapori. Le acque calmarono gli animi degli uomini, che divennero più saggi e pacifici grazie a quella nuova esperienza.
Una goccia d’acqua piovana impiega 40 anni per infiltrarsi tra le rocce calcaree del monte Amiata e risalire attraverso il cono di un piccolo cratere vulcanico. L’acqua sorgiva riaffiora nella sorgente termale di Saturnia, pura e ricchissima di gas e sali minerali alla temperatura costante di 37,5 gradi, la stessa del liquido amniotico che protegge la vita al suo nascere. Un’acqua termale sulfurea e ricca di anidride carbonica, dalle proprietà benefiche note fin dagli antichi romani. La sorgente che sgorga dalle viscere della terra ad un flusso costante di 800 litri la secondo, alimenta un delizioso laghetto dalle acque limpide e trasparenti, in corrispondenza del quale si trova il Terme di Saturnia Spa e Resort. Il getto delle acque defluisce quini lungo la vallata e le cascatelle del mulino, che rendono questo luogo una meta degna di una visita. Le acque termali tiepide e curative attraggono infatti in ogni periodo dell’anno i visitatori che si divertono ad immergersi e sostare in queste acque dono della natura, dalla temperatura piacevole e dalle doti guaritive decantate da secoli.
Divertimento e Salute, piacere e benessere sono il connubio perfetto per una vacanza in questo luogo appartato nel sud della Maremma toscana.
Storia Terme di Saturnia
La storia della cittadina di Saturnia è antica, risale all’epoca etrusca, quando la città sorse con il nome di Aurinia, e divenne l’attuale Saturnia solo nell’epoca dell’Impero Romano. Del suo passato rimangono tracce nella cerchia muraria (risalenti al IV-III secolo a.C.), la Porta Romana e un’antica costruzione termale costituita da una piscina quadrata costruita dai Romani. Durante il Medioevo, la terra maremmana subì numerosi attacchi da parte di Orvieto e di Siena. Malgrado i feudatari del posto avessero costruito fortilizi difensivi, la Maremma venne conquistata e nessuno, per molti secoli, si prese più cura di continuare la bonifica delle zone, che fu ripresa solo nel 1828 dal Duca Leopoldo II. Oggi sono in molti a trascorrere le vacanze in Maremma, una zona della Toscana che offre una campagna meravigliose e delle testimonianze storiche fatte di resti etruschi, romani e castelli medievali.
Le cascate naturali di Saturnia
L’acqua termale non si arresta nella piscina, ma scorre lungo un fiumiciattolo naturale immerso in un canneto, per alcune centinaia di metri, fino a dare origine alle famosissime cascate del mulino (ndr. in antichità le cascate avevano dato origine ad un mulino, adesso in disuso ed in fase di ristrutturazione.)
Le Cascatelle di terme Saturnia danno vita ad uno degli spettacoli naturali della Maremma, qui lo scorrere dell’acqua termale nei secoli ha scavato la roccia calcarea, formando piccole pozze di acqua termale, dove è possibile fare il bagno godendo di tutti i benefici dell’acqua.
Le cascate del mulino sono uno dei luoghi più affascinanti di tutta la Maremma, e consigliamo di fare un bagno notturno: un’esperienza unica che difficilmente dimenticherete. Le cascatelle si trovano nella strada che va da Saturnia verso i paesi di Manciano e Montemerano, distanti poche centinaia di metri dallo stabilimento termale.
Cosa vedere a Saturnia, guida alla città
Saturnia, frazione del comune di Manciano, è una perla rara situata nell’entroterra collinare della Maremma grossetana. Celebre per la fonte termale, in realtà Saturnia rivela aspetti interessanti anche sotto il profilo storico e culturale. Ecco cosa consigliamo di visitare:
1. Chiesa di Santa Maria Maddalena, citata nel privilegio di papa Clemente III del 1188, oggi trasformata dopo alcune radicali ristrutturazioni nel 1933. All’interno troviamo una tavola della Madonna col Bambino tra i santi Sebastiano e Maria Maddalena di Benvenuto di Giovanni, due croci lignee del XVIII secolo, un tabernacolo ligneo su cui sono raffigurate santa Chiara e santa Elisabetta d’Ungheria e due angeli reggicandelabro in legno intagliato e dipinto del XVII secolo.
2. Rocca aldobrandesca: costruita alla fine del XII secolo dai conti Aldobrandeschi e rifatta dai senesi nel corso del XV secolo, è stata radicalmente trasformata nel 1924, quando fu edificato il Castello Ciacci, con la torre merlata che richiama l’originario stile medievale.
3. Mura di Saturnia: una prima cinta muraria fu costruita dai Romani nel corso del II secolo a.C., su preesistenti strutture difensive etrusche. Gli Aldobrandeschi ristrutturarono ed ampliarono la primitiva cerchia agli inizi del XIII secolo, contemporaneamente alla costruzione della rocca. Le mura furono ricostruite e riqualificate dalla Repubblica di Siena verso la metà del XV secolo, mentre nei secoli successivi altre modifiche hanno determinato la scomparsa di tre delle quattro antiche porte: l’unica porta rimasta è la meridionale Porta Romana, con rivestimento in pietra ed apertura ad arco a tutto sesto, proprio nel punto di passaggio dell’antica Via Clodia; si può tuttavia ammirare ciò che resta di due delle altre porte, la Porta Fiorentina e la Porta di Fonte Buia.
4. Bagno Secco, testimonianza di una struttura quadrangolare, cisterna di epoca romana per la raccolta delle acque.
5. Fonte Buia, caratteristica fonte posta poco fuori dal paese, risalente al XVI secolo