Leuca è una terra racchiusa tra due mari che, alla bellezza del paesaggio, unisce la presenza di borghi storici e piccoli centri abitati, dove la vita scorre lentamente, in perfetta sintonia con la natura.
Qui sorge la Basilica di S. Maria di Leuca, da sempre luogo di culto e di pellegrinaggio.
Il parco ecclesiale Terre di Leuca ha l’obiettivo di fare di questi paesi una terra di dialogo e incontri: l’estremità meridionale del Salento è una “città diffusa” che si propone come luogo fisico culturale di rara bellezza e come meta di un turismo lento, che piace moltissimo agli stranieri.
Il marchio “Cammini di Leuca” riunisce itinerari a piedi o in bicicletta, che hanno come denominatore comune il culto di Sant’Antonio di Padova, ma anche riti e tradizioni religiose.
Il primo tratto dei cammini si snoda per 10 km da Barbarano del Capo, piccolo borgo fondato nel Medioevo, alla Basilica di S.Maria di Leuca.
La scelta di questo luogo non è casuale, poiché il complesso monumentale fondato da Don Annibale Capece era l’ultima tappa degli antichi pellegrinaggi prima di raggiungere il Santuario più grande.
Durante il tragitto, si può ammirare la chiesetta di S.Maria di Leuca del Belvedere, la corte, una locanda alloggio, i sotterranei, ma anche una singolare lapide con le “10 P” acronimo del motto “Parole Poco Pensate Portano Pena Perciò Prima Pensate Poi Parlate”.
Barbarano del Capo, piccola frazione di Morciano di Leuca, è una cittadina di origine messapica e romana, meta di frequenti incursioni dei pirati turchi, a difesa dei quali venne costruito un imponente castello.
Tra gli edifici destinati al culto spicca la Parrocchiale dedicata a San Giovanni Elemosiniere, patrono del paese, eretta nella seconda metà del ‘500.
La spiritualità dei luoghi risplende a Palù, dove sorge la chiesa di San Giovanni Battista.
Raggiunta Gagliano del Capo, nella cui piazza sorge la Colonna dell’Immacolata, vale la pena passeggiare lentamente nel centro storico ricco di palazzi e case in stile tardo medievale, anche se il richiamo del mare è un’attrazione fortissima.
Pertanto, niente di meglio di un bagno rinfrescante nella piccola spiaggia del Ciolo, termine dialettale salentino con cui vengono chiamati i corvi che volteggiano sulla zona.
Gli amanti del trekking, invece, possono camminare all’interno, oppure percorrere il sentiero del Ciolo, a picco sul mare, fino a raggiungere le Grotte Cipolliane, con le guide dell’associazione “Archès“, specializzata in itinerari tematici nel Salento.
Lungo il tragitto lo spettacolo di uliveti secolari e di campi delimitati da muretti a secco, regala momenti di autentica gioia, fino al paese di Salve, dove troviamo monumenti degni di nota: la Chiesa di San Nicola Magno, dove sono conservate tele del 1600, l’Organo del 1628, il più antico di tutta la Puglia.
L’iconografia di Sant’Antonio di Padova trova la sua massima espressione a Ruffano, dove ogni casa, via e palazzo accoglie i simboli della devozione al santo, voluto come Patrono della città.
Tiggiano, che include un breve tratto della costa orientale del basso Salento, ospita la Chiesa di Sant’Ippazio, eretta nel XVIII secolo su un sito occupato da un edificio più antico, mentre Corsano rientra “tra i borghi più interessanti della zona sia per la ricchezza del patrimonio artistica sia per la bellezza della fascia costiera immersa nella macchia mediterranea”.
La cittadina, tuttavia, deve la sua fama alle antiche “Vie del Sale”, anche dai contrabbandieri. La maggior parte di questi sentieri, risistemata in anni recenti, costituisce una delle maggiori attrazioni per gli escursionisti che possono raggiungere il mare attraverso numerose varianti.
L’itinerario dei pellegrini infine non può che terminare ad Alessano, paese del vescovo “Don Tonino Bello“, che ha incarnato la missione evangelica dell’accoglienza e del dialogo tra culture.