Sacro Monte di Varese, itinerario UNESCO tra fede e natura

Per esistere, un “Sacro Monte” ovvero un luogo di culto isolato e meditativo, deve avere alcune caratteristiche ben precise: essere immerso nella natura, avere strutture ricettive per i visitatori, comprendere un percorso devozionale possibilmente in salita, come la Via Crucis. La tradizione di costruire “sacri monti” in Europa, e in particolare in Italia, si diffuse nel tardo medioevo allo scopo di sostituire i lunghi e costosi (e pericolosi!) viaggi in Terra Santa.

Chi non poteva recarsi a Gerusalemme saliva al “sacro monte” più vicino. Ben presto, la salita al sacro monte sostituì anche i pellegrinaggi a Roma, per chi non aveva mezzi per andare alla città eterna. Oggi questi antichi santuari sono diventati una meta turistica e non bisogna per forza essere uomini di fede per accedervi. Basta soltanto desiderare un trekking insolito, ricco di panorami e di atmosfere tranquille e rilassanti. Il Sacro Monte di Varese risponde a tutte queste caratteristiche.

Sacro Monte di Varese, un’antica storia di fede

Là dove oggi sorge il santuario di Santa Maria del Monte, o Sacro Monte di Varese, esisteva già anticamente un santuario, nel secolo XI. Non si sa se fosse dedicato a Sant’Ambrogio o alla Madonna, ma era certamente un luogo di grande fede. Nei secoli successivi quel santuario divenne tanto frequentato da richiedere un ampliamento. Nel 1472 iniziarono i lavori per la costruzione di una chiesa più grande e, subito dopo, delle case per i pellegrini e per i monaci.

Nello stesso periodo, le due sante fondatrici dell’ordine delle Romite Ambrosiane (Santa Caterina da Pallanza e Santa Giuliana da Busto Arsizio) stabilirono accanto al santuario il loro romitorio e curarono in prima persona il santuario e il suo abbellimento. Molti artisti lombardi salirono lassù per partecipare alle decorazioni della chiesa e degli ambienti, nel corso dei secoli successivi. E nel Seicento questo luogo sacro era già divenuto una attrazione. Ma non ancora un “Sacro Monte”.

Proprio in quel secolo si decise di creare un percorso devozionale che collegasse il monte ai paesi della piana sottostante. I lavori furono rapidissimi e sarebbero finiti entro vent’anni se, a causa della peste, non si fossero dovuti fermare per altri trenta. Il Sacro Monte era già operativo nel 1630 ma venne completato definitivamente soltanto settant’anni dopo.

Sacro Monte di Varese, il percorso delle cappelle

Il percorso devozionale che rese il santuario di Santa Maria del Monte l’attuale Sacro Monte di Varese è composto da quattordici grandi cappelle, suddivise come i misteri del Rosario in gruppi da cinque. Tra un gruppo e l’altro un arco forma la connessione, la continuità del cammino, che conduce alla cima, ovvero alla chiesa del santuario.

L’architetto che lavorò al progetto fu Giuseppe Bernascone, “il Mancino” (1560-1625), il quale ebbe la grande capacità di trasformare i misteri del Rosario in vere e proprie scenografie teatrali. Ogni cappella, infatti, è una chiesa architettonicamente perfetta e grande quanto basta per accogliere dentro più persone.

Le cappelle sono suddivise in tre gruppi:

  • Primo Gruppo – cappelle della Annunciazione, Visitazione, Natività, Presentazione di Gesù al Tempio, Disputa al Tempio.
  • Secondo Gruppo – cappelle della Agonia di Gesù, Flagellazione, Coronazione, Salita al Calvario, Crocifissione.
  • Terzo Gruppo – cappelle della Resurrezione, Ascensione, Discesa dello Spirito Santo, Assunzione di Maria e Incoronazione. Quest’ultima “stazione” è in realtà il santuario stesso, il punto di arrivo del percorso.

Nulla è casuale nelle architetture delle cappelle. Nemmeno le finestre, studiate apposta per far cadere la luce sulle statue e sugli altari nei momenti ideali per sottolineare la scena o il dramma. Lo stile di tutti gli edifici è un abile misto tra stile neoclassico e elementi barocchi, in un insieme che è arte ma anche … per certi versi … mistero.

Le cappelle e l’astronomia di Sacro  Monte

Sacro e profano si intrecciano sempre e anche al Sacro Monte di Varese la architettura della fede sposa, in parte, il mistero delle stelle. Sul percorso si incontrano ben otto meridiane, di cui alcune molto rare: nella prima cappella, ad esempio, compare l’unica meridiana a ore italiche su parete curva esistente in Italia.

Nella sesta cappella, l’orientamento della finestra è studiato. Nelle sere di luna di primavera, infatti, la luce bianca va a illuminare in modo drammatico la statua di Gesù che riceve il Calice. E dunque la sera del Giovedì Santo la scena si riempie di intensa atmosfera!

La tredicesima cappella, dedicata allo Spirito Santo, ha forma ottagonale e non per caso. Lo Spirito Santo è la mano di Dio che si diffonde nel mondo e di fatto ogni lato rappresenta un punto cardinale. In certe giornate, la luce del sole che entra da sud, va a illuminare solo le fiammelle poste sulle teste delle statue degli apostoli!

Il Sacro Monte di Varese oggi

Divenuto Patrimonio UNESCO nel 2003, il Sacro Monte di Varese oggi è simbolo di fede, arte e natura. Il suo percorso valorizza non soltanto le architetture ma anche i paesaggi del monte Orona che lo ospita e delle prealpi Varesine. Circondato da boschi di faggi, castagni e da noccioleti, è un sentiero particolare tra i tanti che si snodano nei dintorni. E piace anche a chi cerca solo una esperienza nella natura.

Grazie a interventi di manutenzione e restauro, oggi il Sacro Monte ha acquisito ancor più valore. In particolare, grazie al progetto Buone Prassi negli ultimi dieci anni si sono effettuati restauri, ricollocazioni ed eventi che hanno reso il posto una attrazione turistica, non solo religiosa.

Sono state riaperte al pubblico: la Cripta del Santuario, la più antica chiesa del Sacro Monte, risalente al V-VI secolo;  l’abside del Santuario; la cappella delle Beate; l’Arco di San Carlo e il portico del Santuario. Sono state riportate ai fedeli la Casa Museo Pogliaghi, sono stati restaurati dipinti murali, statue e vetrate artistiche.

Informazioni utili per andare al Sacro Monte

Per raggiungere il Sacro Monte di Varese, in macchina, si deve seguire l’autostrada A8 “dei Laghi” e uscire direttamente a Varese. Attraversando il centro si dovranno poi seguire le indicazioni turistiche verso il Sacro Monte. L’auto si parcheggia al piazzale davanti alla prima cappella.

Chi non ha un mezzo proprio può salire al Sacro Monte grazie agli autobus urbani di Varese (linea C ) oppure utilizzando la comodissima funicolare, i cui orari sono ben descritti a questo link.

Gli aeroporti più pratici sono quelli di Milano, collegati poi tramite ferrovie veloci a Varese. Chi arriva in treno scenderà alla stazione di Varese, davanti alla quale fermano gli autobus della linea C diretti al Sacro Monte.

Per gli alloggi: esiste un albergo proprio accanto al santuario, l’hotel Sacro Monte, e diverse soluzioni come B&B e agriturismi nei dintorni. Ma molti turisti preferiscono alloggiare a Varese centro ( Palace Grand Hotel,  Art Hotel Varese, Capolago,  Hotel Europa, Crystal Hotel …   ) per poi spostarsi comodamente verso il percorso del Sacro Monte.

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