La vita a Sorbolongo scorre lenta e docile, come le lumache specialità della zona e protagoniste di un apposito festival! Non c’è fretta alcuna in questo luogo che sembra essersi addormentato nel Medioevo e che da allora domina una vallata ricca di cave da cui si estrae marmo, nell’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino. Sorbolongo in realtà è un monumento, il cuore storico del comune di Sant’Ippolito, ma ormai tutti identificano lo stesso comune con il suo antico castello. E la cosa qui non dispiace poi tanto.
Placidamente appollaiato in cima al colle che domina Sant’Ippolito, la frazione-castello di Sorbolongo ricorda a tutti una storia che inizia nel IV secolo. In quel tempo, durante le invasioni barbariche che misero in ginocchio l’ex impero Romano, molte popolazioni che abitavano sulla costa o nelle valli salirono a rifugiarsi sulle colline. Alcuni, dalla valle del fiume Metauro, si accamparono ai piedi di un gigantesco albero di sorbo (il “sorbo longo“).
Storia di Sorbolongo e di Sant’Ippolito
Sorbolongo nasce come un centro indipendente, creato proprio dai profughi che trovarono riparo sulla collina, ai piedi del grande albero di sorbo (oggi non più esistente). Inizialmente furono solo poche case, poi vennero costruiti due monasteri e all’ombra dei monaci la vita divenne più prospera. La presenza dei monasteri dava anche una certa sicurezza, perché di rado venivano attaccati.
Negli stessi anni in cui Sorbolongo sviluppava questa sua identità religiosa, poco più a valle (circa 5 km) la cittadina di Sant’Ippolito si ingrandiva grazie alla lavorazione del marmo. Gli scalpellini e gli intagliatori di Sant’Ippolito erano famosi come quelli della Toscana, quanto a forniture di marmi, e i commerci da e verso le grandi città del tempo – Urbino, Pesaro, Roma e Firenze – garantivano prosperità.
Dopo l’Unità d’Italia, sia Sorbolongo che Sant’Ippolito divennero sedi comunali e continuarono a crescere fianco a fianco per quasi un secolo. Fu soltanto con l’avvento del Fascismo e l’unificazione di molti territori che Sorbolongo venne assoggettato a Sant’Ippolito, divenendo una sua frazione. Oggi rappresenta uno dei due castelli monumentali del comune, l’altro è Reforzate.
Cosa vedere a Sorbolongo
Arrivando da Sant’Ippolito, il nucleo (o “castello”) di Sorbolongo appare maestoso in cima al suo colle che domina i campi attraversati dal Metauro. Ci si arrampica su per la collina fino a 359 metri e si entra nel perimetro medievale di questo villaggio. Il primo monumento da visitare è San Michele, la bellissima chiesa che domina l’abitato con la sua massiccia cupola e il campanile. Restaurata nel XIX secolo, la chiesa ha una sola navata abbellita da altari creati con gli splendidi marmi locali.
Ci si inoltra quindi nell’abitato e si attraversa la piazzetta dell’ex Municipio. Qui domina la torre “dell’Orologio in Ferro Battuto”, ancora oggi funzionante perchè collegata con l’orologio civico. Quindi si procede alla scoperta del villaggio, dei suoi vicoli, cortili, casette in pietra rimasti identici dal Medioevo. Le mura medievali sono ancora lì, possenti, e sono praticabili. Vi si può passeggiare sopra, e da lì si può ammirare il panorama della vallata. Nelle giornate terse la vista si spinge fino al mare!
Da non perdere la visita alla abbazia di San Maurizio, l’unico dei due antichi conventi rimasto in piedi. Risale al XIV secolo e nonostante i restauri mantiene ancora quel suo aspetto medievale. Un “monumento” particolare di Sorbolongo è il bar storico del paese. L’unico! Si tratta di un locale che esiste da sempre e che non è mai stato messo in vendita, né i proprietari hanno intenzione di andar via in futuro.
Itinerari nei dintorni
A circa due chilometri da Sorbolongo sorge la frazione di Reforzate, anche essa costruita intorno a un castello. I venticinque abitanti di questo villaggio custodiscono con amore una chiesa medievale (San Pietro) e le antiche mura. Scendendo verso il centro del comune, Sant’Ippolito, vale sicuramente la pena fermarsi per acquistare oggetti lavorati in marmo. Oppure gli originalissimi abiti confezionati con i filati di bambù, specialità unica che oggi rende famoso questo paese.
Seguendo il corso del Metauro, partendo da Sorbolongo, si possono seguire alcuni interessanti itinerari che portano fino al mare. Si visitano località come Montemaggiore al Metauro, con il suo caratteristico centro settecentesco e il balcone panoramico, i castelli di Piagge e di San Giorgio di Pesaro, fino ad arrivare alla riviera di Fano. Dal lato opposto invece si può salire a visitare Fossombrone, famoso per la rocca Malatestiana, per il Ponte ad Arco, per gli scavi di Forum Sempronii.
A mezz’ora di strada dal castello di Sorbolongo si può visitare la meravigliosa Urbino, con il suo famoso duomo, gli oratori, le tante chiese medievali ma soprattutto il Palazzo Ducale. Chi ama il trekking si può avventurare lungo il corso del fiume, oppure all’opposto verso le montagne. Noti sentieri escursionistici – a circa un’ora di strada da Sorbolongo – sono il Monte Nerone, Monte Catria e il Parco Regionale Gola Rossa e Frasassi. Si possono raggiungere i punti base in auto e proseguire poi a piedi con le guide.
Dove alloggiare a Sorbolongo
Nei dintorni di Sorbolongo ci sono molte masserie e agriturismi da considerare per un alloggio. Elenchi aggiornati si possono consultare sul sito ufficiale del castello a questo link.
Come arrivare a Sorbolongo
Sorbolongo si raggiunge dall’autostrada A14, uscendo a Fano e incanalandosi sulla Statale 3 in direzione Roma, seguendo poi le indicazioni per Sant’Ippolito. Si può arrivare anche tramite la Statale 73 bis, che collega Fano con Grosseto, direzione Sant’Ippolito. Fano è anche la stazione di riferimento, poi collegata al castello tramite bus regionali. L’aeroporto più vicino è quello di Rimini, ma si può atterrare anche ad Ancona.
Per le foto a corredo dell’articolo si ringrazia la squisita gentilezza di Marco Toccacieli, ideatore del blog www.ilfederico.com .