Le Grotte di Oliero in Veneto: la meraviglia naturalistica della Valbrenta

Le Grotte di Oliero sono la meta ideale per chi è appassionato di bellezze bucoliche e paesaggi naturali, ma anche per chi ama l’avventura. Si tratta di meravigliose cave naturali che si aprono nel territorio compreso tra il comune di Solagna e quello di Valbrenta, all’imbocco della valle chiamata Canale del Brenta, che offre ai visitatori paesaggi di rara bellezza. Precisamente si trova nel tratto sud della Valsugana, la valle che collega Trento a Bassano del Grappa. Visitare le Grotte di Oliero è un’esperienza naturalistica, per i boschi e sentieri che la circondano, è un luogo interessante per il suo museo, ma anche è anche un’attrazione sportiva per chi ama la canoa e il rafting. Circondato da un bel parco, è il luogo ideale dove trascorrere un pomeriggio estivo per ripararsi dalla calura estiva.

Le Grotte di Oliero, sorgenti sotterranee

Prima di conoscere le Grotte di Oliero è bene capire cosa sono le “sorgenti valchiusane”. Perché queste sono tra le più importanti d’Europa. Una sorgente valchiusana è una vena d’acqua che nasce dal cuore di montagne calcaree, ovvero massicci di roccia morbida che assorbono l’acqua proveniente dalla superficie convogliandola in veri e propri laghi o torrenti sotterranei. Il primo esempio di questo tipo di sorgenti fu scoperto in Valchiusa, da cui il nome.

In Italia, sono sorgenti valchiusane quelle che alimentano il fiume Livenza, il Peschiera, il Sele, il Timavo e l’Oliero appunto – affluente del Brenta. Le acque di questo fiume nascono nelle profondità rocciose delle grotte omonime, dove il lento filtrare dell’acqua proveniente dall’Altopiano di Asiago ha creato sculture e colonne spettacolari.

Fu un naturalista del XIX secolo, Alberto Parolini, che dopo aver acquistato dei terreni in questa valle scoprì le sorgenti di alcuni torrenti seguendone il corso fino alle grotte. Era il 1822. Dieci anni dopo, le grotte furono aperte al pubblico per la prima volta. E da allora, ancora oggi, sono un monumento per tutti… da proteggere e amare.

Visita alle Grotte di Oliero

Il serbatoio d’acqua delle Grotte di Oliero si distribuisce in quattro sbocchi, due dei quali oggi sono secchi, mentre uno è navigabile e un altro ancora è sommerso. La gente del posto chiama questi sbocchi “i còvoli”.

  • Còvolo dei Siori (Grotta Parolini) è quella che ancora oggi ospita sorgenti attive, quelle del fiume Oliero. Lunga 90 metri e larga 20, è occupata da un lago che arriva alla profondità di 13 metri alimentato da una sorgente carsica. Si può esplorare in barca, ovviamente con l’accompagnamento delle guide, per ammirare le meravigliose stalattiti e stalagmiti.
  • Còvolo dee Soree è una grotta dedicata alle due “sorelle”, le figlie di Alberto Parolini. Oggi è a secco, quindi si può esplorare a piedi, passeggiando tra le pareti rocciose.
  • Còvolo degli Assassini questa grotta dal nome inquietante è collegata al Covolo dei Siori e anticamente era il rifugio di fuorilegge ricercati dai signori medievali. Presenta tracce di incisioni rupestri risalenti alla preistoria. Anche qui oggi si cammina all’asciutto.
  • Còvolo dei Veci è la seconda sorgente ancora attiva dell’Oliero. L’acqua qui è molto alta, e la grotta – sovrastata da un arco di pietra – è quasi tutta sommersa.

Le grotte fanno parte di un panorama più ampio di meraviglie naturali. Infatti il terri-torio intorno oggi è un parco protetto dove la fauna presenta anche elementi unici come l’anfibio Proteo – che vive esclusivamente in acqua ed è bianco! – portato qui dal Parolini e ambientatosi perfettamente. Altri elementi della fauna del posto sono il merlo acquaiolo e le simpatiche anatre. Fanno parte del percorso turistico anche l’area picnic, il Museo di Speleologia e Carsismo e il Museo delle Cartiere.

Il Museo delle Cartiere

Questo è un museo particolare che certamente vale la pena visitare. Non che gli altri siano da meno, ma questo racconta in modo perfetto il connubio tra uomo e territo-rio. Grazie alle foreste del posto e alla forza dell’acqua, l’industria della carta qui ha conosciuto un grande sviluppo, specie a cavallo dei secoli XVIII e XIX.

Il Museo delle Cartiere racconta proprio questa produzione lunga di secoli. E la integra con le innovazioni (ad esempio il riciclo) e le tecnologie (internet) che oggi affiancano la produzione tradizionale della carta. Un mestiere che deve molto ai fiumi, al loro scorrere e al loro esistere.

Cosa fare alle Grotte di Oliero

Venire in visita alle Grotte di Oliero significa non soltanto esplorare le cavità naturali, ma anche vivere pienamente il territorio. Infatti si possono fare escursioni a piedi, in mountain bike, ma anche esplorazioni subacquee – nella grotta sommersa e nei fiumi. La natura di alcuni torrenti consente anche di fare rafting e di affrontare una vera avventura sulle acque tormentate da mulinelli e salti.

Grotte di OlieroLe escursioni più emozionanti sono quelle in barca fin dentro la grotta dei Siori. Gal-leggiando sulle imbarcazioni si possono quasi toccare le formazioni rocciose che pendono dal tetto e si possono ammirare le rocce con i riflessi straordinari dati dalla luce naturale che scintilla sull’acqua del lago.

Informazioni per visitare le Grotte

Per visitare le grotte non occorre prenotazione. Il sito è aperto al pubblico da aprile a ottobre incluso, con orari che variano a seconda delle stagioni e che sono visibili sul SITO UFFICIALE delle Grotte di Oliero. Il biglietto intero è di 10 Euro, quello ridotto costa 8 Euro. Entrano gratis i bambini di età inferiore a 5 anni, gli speleologi professionisti e i ricercatori in materia. Ulteriori specifiche per gruppi e scolaresche si trovano sul sito.

Cosa visitare nei dintorni …

Nei dintorni delle grotte potete visitare alcune deliziose cittadine del vicentino: Val-brenta, comune diffuso che nel 2019 ha raggruppato diversi piccoli paesi della valle e che offre come itinerario turistico sentieri naturalistici e bellissime chiese. Oliero è una frazione di questo agglomerato urbano.

Solagna è un piccolo comune di origine medievale (risale al X secolo!) famosa per i paesaggi e per le ville seicentesche dagli affreschi unici. Si possono visitare qui anche antiche filande oggi restaurate. Per gli appassionati di trekking segnaliamo la Calà del Sasso, la storica via con 4444 gradini risalente ai tempi della Serenissima, che da Foza, in Altopiano di Asiago, scende fino a Valstagna,

Poco lontano sorgono centri importanti come Bassano del Grappa, Marostica e Castelfranco Veneto. Vicenza si trova a circa un’ora di strada dalle Grotte.

Come arrivare e dove alloggiare

Tutte le informazioni utili in dettaglio su come raggiungere le grotte sono contenute nel sito ufficiale https://www.grottedioliero.it/ e nei principali motori di ricerca turistici.

Si ringrazia per le foto Ivan Team Rafting

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