Irlanda, la costa delle meraviglie

Riprendiamo la costa, affrontando la tortuosa strada a picco sul mare. Il fiato è sospeso e il senso di immensità ci coglie definitivamente quando sostiamo a Ceide Fields. E’ una vera e propria terrazza sull’oceano Atlantico, che consente di ammirare il verde d’Irlanda e le sue immancabili pecore interrompersi bruscamente a diverse decine di metri di altezza, per un tuffo sena ritorno nel blu più profondo. Milioni di anni hanno plasmato questo impressionante disegno naturale che è solo il preambolo di quello che ci attende nel Connemara.
A sud, la regione famosa per i pony (detti appunto “Connemara”), è un susseguirsi di colori e di atmosfere: dalle paludi dell’interno, alle dolci colline, dalla più lussureggiante natura, fino alle immense e mute distese che circondano l’omonimo Parco Nazionale. Sostare una notte in questo paradiso è doveroso. La giornata può essere spesa visitando l’abbazia di Kylemore, eretta solo due secoli fa ma perfettamente adagiata nel contesto, oppure con una cavalcata fino alle bianche spiagge di Roundstone. Da lì a Clifden, considerata la capitale di questa bellissima contea, il passo è breve. Ristoranti con squisiti menù a base di pesce e la famosa SkyRoad, una sorta di esperienza totale dell’essenza irlandese: oceano, fari, scogliere, fiori, verde e armonia.
Difficile poi dimenticare e trovare la forza interiore per scendere ancora più a sud. Ma la cittadina universitaria di Galway offre immediatamente una sferzata di allegria con i suoi mille pub e le strade per uno shopping che lascia il segno. Luogo ideale per trascorrere l’ultima notte del viaggio. Il risveglio non alimenta le ansie del ritorno, in quanto ci accompagna verso le Cliffs of Moher, le scogliere più belle del mondo, tanto da essere state inserite nella ristrettissima lista delle 20 località naturali più belle sul pianeta. Ora sono in lizza per venire scelte tra le sette meraviglie del mondo naturale, che l’UNESCO a breve diramerà. Una serie di scogliere, scalano sotto i nostri occhi, mentre l’oceano si infrange centinaia di metri sotto i nostri piedi e una costante brezza rinfresca la pelle. Il nuovissimo centro visitatori è completamente incastonato nel paesaggio, senza modificarlo offre un’esperienza altamente istruttiva e diretta di quello che è l’oceano. Da ultimo si possono visitare le Doolin Cave, di fronte alle isole Aaran, per stupirsi con la stalattite più lunga dell’emisfero: sette metri di bianco calcare, che appare nel buio dopo essere scesi 30 metri nelle viscere della terra. Riemersi si ha l’impressione di aver potuto ammirare un gioiello mentre la Natura ancora lo sta plasmando.
Il ritorno verso Dublino, attraverso la più brulla contea del Burren, assolve appieno la sua funzione di camera oscura. Le impressioni si fissano dentro, indelebili e lasciano all’anima la certezza che un luogo dove distendersi con classe esiste. E’ l’Irlanda occidentale.

Foto e testi di Massimo Frera
 
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