L’isola St. Lucia, nelle Piccole Antille e a Sud di Martinica, è un affascinante atollo vulcanico che ancora oggi, nonostante i flussi turistici in crescita, mantiene il suo charme primordiale, con i ripidi profili ricoperti di verdissima vegetazione pluviale ed i pendii a picco sul mare.
Dopo un passato travagliato, contesa tra il dominio britannico e quello francese – come i nomi di paesi e città suggeriscono – St. Lucia è, ad oggi, uno stato indipendente, con capitale Castries e la cui lingua ufficiale è l’inglese.
È l’isola più montuosa dell’area caraibica, dopo Dominica, ed è bagnata a est dal Mar Adriatico, mentre sul lato ovest si affaccia sulle limpide acque del Mar dei Caraibi.
Quando andare a St. Lucia?
Non esiste un periodo migliore per visitarla in quanto, in ogni stagione, l’isola offre spunti di viaggio diversi ma ugualmente interessanti.
Per chi vuole dedicarsi ad una vacanza di sola spiaggia e tintarella, allora il periodo migliore va sicuramente da gennaio a maggio, quando le giornate sono più secche e soleggiate ma è durante l’estate e l’autunno che la natura di St. Lucia dà il meglio di sé. La pioggia cade a volte abbondante ma è in questi mesi che le cascate risultano più maestose e spettacolari e la vegetazione si tinge del suo verde più intenso, esplodendo letteralmente.
Le temperature sono sempre estive con massime di 30°-32° d’estate e 27°-28° d’inverno.
Cosa vedere a St. Lucia?
Le attrazioni di maggior nota di St. Lucia sono sicuramente le sue splendide spiagge, in cui rilassarsi o praticare snorkeling e diving.
Le più belle sono senz’altro quelle sul litorale caraibico che si sviluppano a nord della capitale, lungo la Choc Bay e la Rodney Bay.
Tuttavia anche l’interno del territorio è estremamente ricco e attraente per chi, oltre ad un soggiorno relax, cerca pure un pizzico di avventura.
Tra foresta e cascate è infatti possibile praticare trekking e provare l’ebrezza di un volo in zipline: un’esperienza indimenticabile per ammirare il panorama dell’isola a 360°.
St. Lucia ospita inoltre due giganteschi gemelli, i Pintos. Essi non sono altro che due enormi speroni di roccia che ne costituiscono l’immagine simbolica, dopo essere entrati a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Tale è la loro importanza da essere stati stilizzati anche sulla bandiera Nazionale.
Per chi ha padronanza sulle 4 ruote, da considerare è anche l’idea di noleggiare una macchina per guidare fino alla cima del vulcano per un self-drive ricco di adrenalina.
Dove dormire e mangiare a St. Lucia?
Il turismo, prevalentemente inglese e americano, si è sviluppato soprattutto sulla costa occidentale tra Castreis e Gros Islet. Qui si trovano hotel, ville, appartamenti e molte guest-house, per chi ha un budget più limitato o cerca un maggior contatto con gli abitanti del luogo.
Non mancano però i resort lussuosi ed elitari, specialmente nelle zone a sud di St. Lucia, intime e pittoresche.
La tradizione culinaria è d’impostazione creola ed è il risultato di cinque secoli di immigrazione nonché dall’incontro con la cucina Amerinda che sopravvivere tutt’ora nell’uso di alcuni ingredienti come la patata dolce, l’ignam e la manioca.
Sono tanti i ristoranti tra cui scegliere, specialmente nella zona turistica, dai più costosi a quelli più semplice ed economici – ma non per questo meno buoni – in cui, spendendo soltanto 5€, è possibile mangiare un piatto completo di pesce o carne con verdure, legumi e riso, accompagnato da una bibita o una birra locale.