Incastonate nell’azzurro Mare delle Antille – ad est di Portorico – si trovano le verdi e lussureggianti Isole Vergini. Così pensò di battezzarle Cristoforo Colombo quando vi mise piede nel 1493, in occasione del suo secondo viaggio di esplorazione del Nuovo Mondo. Il grande navigatore si ispirò alla leggenda di Sant’Orsola e le 11 mila Vergini che la accompagnavano, probabilmente per la miriade di piccole isole che compongono questo splendido arcipelago.
Le Isole Vergini sono state nel tempo corteggiate da spagnoli, inglesi, francesi e danesi con il risultato che allo stato attuale si ripartiscono in Isole Vergini spagnole (quelle più vicine a Portorico), Americane (quelle centrali) e Isole Vergini Britanniche (quelle più ad est).
Le British Virgin Island – politicamente territorio d’oltre mare del Regno Unito – sono un gruppo di 40 isole e isolette in gran parte selvagge e disabitate, fatta eccezione per Anegada, Virgin Gorda e Tortola, la più grande dell’arcipelago, la più popolata e dove risiede la capitale.
Approdare a Tortola
Da diverso tempo venivo invitata a soggiornare in quest’Isola da una persona che vi è legata anima e cuore da oltre 20 anni. Quest’estate ho deciso che avrei accettato l’invito ed avrei finalmente conosciuto un’isola dall’aspetto selvaggio che prometteva di nascondere delle spiagge incantevoli.
Trovandomi in quel periodo negli Stati Uniti ho preso un volo interno per l’isola americana di St. Thomas, per poi raggiungere Tortola per mezzo di un battello (un’ora circa di navigazione), non senza avere prima compilato un po’ di moduli per … lasciare gli USA ed entrare in territorio Britannico.
All’arrivo via mare Tortola si presenta come un’isola montuosa completamente avvolta da un manto verde e lussureggiante, dove il sapore del mare si mescola con il profumo acre e selvaggio della fitta vegetazione. La vetta più alta dell’isola è costituita dal Mount Sage, di origine vulcanica, che misura 523 metri e le cui pendici costituiscono un parco nazionale protetto.
Il primo impatto con l’isola e gli isolani è stato molto “caraibico”: ampi sorrisi, sguardi allegri e bimbi curiosi, capre e galline indisciplinate lungo le strade, grandi preparativi per i festeggiamenti del week end una bevanda rinfrescante a base di rum (non c’è stato verso di rifiutare il gesto gentile… ) prima di mettermi alla guida di uno scassatissimo ma indispensabile fuoristrada. Ma attenzione, in tutte le Isole Vergini la guida è rigorosamente a sinistra … ed i conducenti isolani sono alquanto … bizzarri!
Tortola e le sue incantevoli spiagge
Quest’isola incastonata nel mare dei Caraibi merita di essere visitata principalmente per le sue meravigliose spiagge: piccoli autentici angoli di paradiso protetti da una natura incontaminata e bagnati da acque cristalline. Bisogna però munirsi di un 4×4 di piccole dimensioni e mappa dettagliata del territorio, perché alcune spiagge sono dei veri e propri scrigni nascosti – e protetti – da una natura selvaggiamente lussureggiante … talmente nascosti che capita di dover chiedere informazioni agli abitanti del luogo, percorrere dei tratti in fuori strada o “scollinare” da una parte all’altra dell’isola.
L’alternativa è poter noleggiare una piccola imbarcazione e raggiungere queste spiagge direttamente via mare, giusto per capire che effetto hanno fatto a Colombo quando vi ha appoggiato la prima volta lo sguardo …
Da non perdere Cane Garden Bay, una spiaggia incantevole, una distesa di sabbia bianca e fine adagiata sul mare caraibico. Si trova nei pressi di un piccolo villaggio di pescatori con alcuni graziosi ristoranti tipici vicino alla spiaggia.
Lambert Beach è una bella spiaggia con un resort, una grande piscina ed un ottimo ristorante: luogo ideale dove trascorrere una giornata o un intero week end in perfetta armonia con la natura ed assoluto relax.
Smuggler’s Cove è il posto perchè per gli amanti dello snorkeling e si può raggiungere percorrendo una strada non asfaltata.
Long Bay è sicuramente la più affascinante, con la sua ampia spiaggia bianca ed un albergo esclusivo che si raggiungono.
Un giro per Road Town
Tempo permettendo, consiglio di fare un giro a Road Town, il centro principale dell’isola ed anche la capitale dell’intero arcipelago. Il vivace villaggio regala degli scorci molto suggestivi ed inaspettati: lungo la Main Street vecchie deliziose costruzioni in stile coloniale ospitano negozi di antiquariato, gallerie d’arte e prodotti caraibici tipici che consentono di acquistare degli ottimi sigari cubani o dello speziato rum prodotto localmente … senza dimenticare le classiche collane souvenir con i denti di squalo!
Dal punto di vista della sicurezza l’isola è quasi priva di criminalità, cosa che invece non si può affermare per la vicina Repubblica Dominicana, dove un turista che scelga di non confinare le proprie vacanze in una struttura alberghiera non può stare affatto tranquillo.
Due regole da conoscere prima di approdare nell’isola: non sono graditi i costumi o parei mentre si passeggia lungo le strade del villaggio ed è assolutamente vietato fumare sia nei ristoranti sia all’aperto.
Come raggiungere Tortola e le British Virgin Island
Dall’Europa la via più veloce è via Parigi, facendo scalo all’Isola di S. Martin, quindi proseguendo per Tortola con un volo o con un battello.
Dagli Stati Uniti invece, come nel mio caso, conviene avvicinarsi con un volo all isola di St. Thomas, per poi prendere un battello dal porto più comodo. All arrivo a Tortola c è da effettuare un passaggio di dogana con le relative dichiarazioni da compilare in quanto si lascia il territorio USA per entrare in territorio … britannico.