Sono più di quante potreste mai immaginare, sono grandissime, disseminate ovunque. Non per niente questa immensa piana – la piana di Xiangkhoang, nel Laos – è conosciuta nel mondo come la Piana delle Giare. Le prime scoperte risalgono agli albori del XX secolo quando il Paese era sotto il dominio francese.
Nel 1931, con la guida dell’archeologa Madeline Colani, iniziarono i lavori di scavo che portarono alla luce centinaia di enormi giare di pietra. Fu la stessa Madeline Colani a ipotizzare che quei grandi vasi fossero urne funerarie. La sua ipotesi fu poi verificata quando vennero ritrovate, nel sottosuolo, le stanze sepolcrali di popolazioni vissute anche più di 2000 anni fa.
Tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta del secolo scorso, però, la devastante guerra civile che sconvolse il Laos e la successiva guerra del Vietnam lasciarono disseminate per la valle una gran quantità di mine e altre trappole militari che impedirono per anni l’esplorazione del sito.
Si cominciò a bonificare e a scavare nuovamente soltanto a fine anni Ottanta e nel 1992 per la prima volta l’UNESCO prese in considerazione questi monumenti. Il riconoscimento ufficiale è arrivato però soltanto il 6 luglio 2019. Per seguire l’itinerario della Piana delle Giare bisogna fare molta attenzione, perché solo alcune aree sono del tutto prive di mine. Per questo è fondamentale attenersi strettamente alle indicazioni date dall’UNESCO a riguardo.
Giare megalitiche, l’itinerario UNESCO
La Piana delle Giare è suddivisa in tre macro zone e in decine di altre aree più piccole. Le zone principali sono: Thong Hai Hin (Sito 1), che scende dal fianco della collina e conta oltre 300 giare tra cui la più grande in assoluto, che supera i 3 metri di altezza; Hai Hin Phu (Sito 2), 93 giare disseminate in una foresta selvaggia; Hai Hin Lat Khai (Sito 3) che arriva ai margini dell’abitato di Ban Xieng Di e circonda un tempio buddista.
Le aree che l’UNESCO ha nominato Patrimonio dell’Umanità sono in tutto 90, tra cui l’intero Sito 1, l’intero Sito 2, alcune parti del Sito 3 e diverse località – anche esse denominate “siti” – che sono già state bonificate in totale o in parte intorno a questi tre siti principali. Il più accessibile e facile da percorrere anche a piedi è l’itinerario del Sito 1. Per accedere agli altri siti, invece, si deve usufruire di auto o di bus perché sono distanti dal primo alcuni chilometri.
Rivolgetevi sempre ad agenzie locali o alle guide del posto, che conoscono perfettamente i percorsi sicuri e privi di bombe. Qualunque sia il mezzo che userete, la strada comunque vi condurrà attraverso paesaggi e villaggi tipici laotiani e vi farà vivere emozioni speciali in un Paese altrettanto speciale. I siti 2 e 3 si trovano in collina rispetto al primo e da lassù si gode anche un bel panorama dell’altipiano, il tocco finale di un viaggio entusiasmante.
I misteri delle giare megalitiche di Xiangkhoang
Le giare di pietra dell’altopiano di Xiangkhoang sono legate a diverse leggende tipiche della mitologia del Laos. La loro dimensione le collega al mito dei Re Giganti, tra cui il più potente era re Khung Cheung. Secondo il racconto, durante una sanguinosa guerra, egli fece costruire queste giare per conservarvi il liquore di riso che amava tanto bere. Ovviamente riservò per se stesso la giara più grande, alta 3 metri, che oggi è visibile nel Sito 1.
Altre leggende si rifanno a misteriose tribù indiane che fecero costruire queste grandi giare prima per raccogliere l’acqua dei monsoni e utilizzarla nel corso della stagione secca, in secondo luogo poi sarebbero state riconvertite in urne sepolcrali. Molti turisti trovano affascinanti anche i crateri e le grandi fosse che si incontrano lungo la via e che si crede siano i luoghi da cui sono state estratte le giare. Purtroppo quelli non sono misteri archeologici ma i segni lasciati dalle mine esplose.
Informazioni utili
Come arrivare a Xiangkhoang : per arrivare a Xiangkhoang dovrete tenere come punto di riferimento la città capoluogo di Phonsavan. Una volta atterrati nella capitale del Laos, Vientiane, raggiungete direttamente Phonsavan con un volo interno oppure arrivate a Luang Prabang che è molto più vicina e da qui, con l’autobus, coprirete facilmente i 120 km che separano i due centri. A Phonsavan, prenotate le escursioni alla Piana delle Giare sul posto, affidandovi ad agenzie e guide locali con i mezzi di trasporto che vi suggeriranno. La visita ai siti delle giare è a pagamento.
I percorsi anti-mine: è importante obbedire alle indicazioni delle guide e del Centro Informazioni sulle Mine. Vi forniranno il materiale utile per camminare su sentieri sicuri evitando le zone non bonificate del sito. I sentieri privi di bombe sono segnalati da colori ben precisi. Allontanarsi dalle “linee colorate” non è vietato perché le aree bonificate sono state liberate al 95%, ma è fortemente sconsigliato per evitare quelle drammatiche casualità che possono costare la vita. Ovviamente, massima attenzione ai vostri bambini.