Il Monte Terminillo, la spada nella roccia ed il mistero dei Templari

Uno dei più belli tra i Monti Reatini, una delle cime più alte del Lazio. Monte Terminillo appare come una immensa meraviglia della natura, la faglia dei Monti Reatini con le sue punte innevate, con i boschi e i pianori, le pareti rocciose e i torrenti. Eppure è anche una delle montagne più misteriose d’Italia, legata a doppio filo ad antiche leggende di cavalieri e di magia.

Il suo stesso nome deriverebbe da una località, Colle del Termine, dove si congiungevano “i cinque confini”, dove un regno aveva termine e ne iniziava un altro. Dove forse ha termine ancora oggi il reale per cedere il posto all’esoterico, al mistero, al mondo dell’altrove. Andiamo a esplorare insieme questo itinerario tra due dimensioni non proprio lontanissime.

Dove si trova il Monte Terminillo

Nel mondo reale, Monte Terminillo è una località turistica utilizzata soprattutto dalla gente del Lazio per cercare relax e ristoro durante i caldi giorni estivi, o divertimento in inverno. Importante stazione sciistica, possiede anche delle rinomate piste di ciclismo e automobilismo spesso usate per tornei di alto livello.

È situato nel comune di Leonessa (Rieti) ma il suo territorio tocca almeno altri cinque comuni della provincia. Aspro, ripido e scosceso sul fianco settentrionale questo monte è il paradiso dei rocciatori laziali, mentre sul versante meridionale – più dolce – vanno i turisti in cerca di comode passeggiate e di aria pulita. Tra gli anni Quaranta del secolo scorso e il 1960 era una stazione turistica per ricchi, solo dopo gli anni Sessanta divenne accessibile a tutti.

Monte Terminillo offre molti itinerari interessanti: la discesa verso la Piana di Rieti, il trekking lungo il fianco orientale verso le Gole del Velino, l’ascesa verso la cima da cui si gode il panorama di mezza regione, escursioni in mountain bike sulla Sella Leonessa, escursioni a cavallo.

Da provare anche il Sentiero Planetario, un itinerario che segue i luoghi naturali in base alla loro posizione in relazione alle stelle. Un itinerario speciale riscoperto da poco è quello sulle tracce degli antichi cavalieri Templari, verso il luogo detto “dei Cinque Confini”.

Monte Terminillo nella leggenda

Nel 1978, due escursionisti del CAI in cammino verso la cima del monte si fermarono in una località da sempre denominata Cinque Confini. Trovando riparo dietro un grosso cespuglio, si accorsero che sotto di esso c’era una roccia e – cosa ancor più sorprendente – che dentro quella roccia era conficcata una spada arrugginita. Rivelato il ritrovamento, iniziarono subito le analisi e si constatò che quell’arma era una vera spada medievale!

Si svelava così il mistero che per anni aveva aleggiato su quel pianoro e che gli anziani conoscevano come la Leggenda dei Templari dei Cinque Confini. Nell’anno 1307 cinque cavalieri Templari in fuga dalle persecuzioni di Filippo IV il Bello trovarono riparo in questa località in cui, anticamente, terminava il Regno delle Due Sicilie e che confinava con altri quattro Regni.

Esausti e privi di mezzi, i cinque decisero di separarsi per sempre. Piantarono una spada nella roccia a ricordo della loro amicizia, giurando di tornare ogni 21 dicembre per ritrovarsi e sapere di essere scampati alle persecuzioni.  Il capitano, Guy de la Roche, si fece frate francescano, un altro dei cavalieri divenne fondatore di Città Ducale, gli altri tre si confusero tra i contadini dei paesi vicini. Ma ogni anno, il 21 dicembre, si ritrovavano davanti alla spada per un abbraccio.

Dopo la morte, i cavalieri non sono però spariti per sempre. Anzi, pare che chi si accampi accanto alla spada nella roccia il 21 dicembre sera possa sentire i loro fantasmi ridere e camminare per la radura. Se volete programmare questa forte emozione, venite a esplorare i dintorni magari facendo base in uno dei “cinque comuni fratelli” (Rieti, Città Ducale-Santa Rufina, Micigliano, Borgovelino e Castel Sant’Angelo) che hanno raccolto l’eredità dei cavalieri e che sono destinati a rimanere fratelli per sempre.

Il mistero della spada nella roccia

Ci si potrebbe domandare come mai quella spada sia ancora infissa nella roccia, nonostante sia un bene culturale e legato a una preziosa leggenda medievale? Il mistero intorno ad essa aleggia ancora. Alcuni dicono che la spada originale sia conservata da qualche parte a Rieti e questa sia solo una copia, altri dicono che sia impossibile rimuoverla senza subire gravi disgrazie.

Il dubbio e il mistero si intrecciano talmente tanto che nessuno, forse, ha mai osato davvero estrarre quella spada. Ma non solo! La spada si può guardare, ammirare, fotografare. Ma guai a toccarla! La sfortuna potrebbe cadere su di voi, non per forza al ritorno dall’escursione ma già lungo il cammino. Volete davvero sfidare i cavalieri?

Come arrivare ai “Cinque Confini”

Per arrivare ai 5 Confini e al pianoro della spada nella roccia bisogna prima raggiungere Rieti, possibilmente in treno perché dalla stazione centrale partono diversi autobus per i comuni limitrofi e per i paesi pedemontani del Terminillo. Il punto di arrivo è il Centro d’Altura Terminillo oppure il parcheggio di Pian de Valli.

In macchina, seguite da Roma la autostrada A1 uscendo a Fiano Romano, quindi sulla Salaria fino a Rieti e da qui la Strada 4 Bis con indicazioni Terminillo. Da nord (Firenze) sempre sulla A1, uscite a Orte e proseguite prima verso Terni e poi sulla Statale 79 verso Rieti da dove prenderete la 4 Bis. Il parcheggio si trova accanto allo stadio del Centro d’Altura, situato a sua volta già a pochi chilometri dalla spada nella roccia.

Ultime news