Castello Longhi, noto anche come il castello di Fumone – vicino Frosinone, in Lazio – ha una storia lunghissima e antichissima. Eppure, oggi, lo si ricorda in Italia soltanto per esser stato la sede della dura prigione di Papa Celestino V. Il Papa “del gran rifiuto”. Nel 1295, infatti, fu rinchiuso qui il Santo Pietro da Morrone, l’eremita divenuto papa a 86 anni dopo un lunghissimo conclave.
Estraneo a tutti gli intrighi di curia, Morrone – Papa Celestino V – operò grandi cambiamenti nel nome di Cristo che però contrastavano con gli interessi politici dei cardinali, i quali lo ostacolarono in ogni modo. Nell’arco di pochi mesi, il papa decise quindi di rinunciare alla carica, scelta che gli causò una lunga prigionia fino alla morte, proprio in questo castello.
Storia del Castello di Fumone
“Fumone” è il nome del castello e del paesino che vi sorge intorno (appena 2000 abitanti). Gli deriva dalla funzione iniziale di torre di difesa che aveva il maniero prima di diventare residenza: avvisare tramite grandi segnali di fumo l’arrivo di un pericolo da valle.
Situato a 800 metri di altezza, Castel Fumone prima di essere un castello medievale fu un punto di avvistamento del popolo degli Ernici, poi divenne un fortino Romano e aiutò l’impero a difendersi durante l’invasione di Annibale. I suoi segnali di fumo visibili da distanze notevoli lo resero un punto di difesa importante anche durante l’era dei Papi – dal X secolo fino all’Unità d’Italia.
Nel 1121 era sicuramente usato come prigione, infatti vi morì “l’antipapa germanico” Gregorio VIII imposto dall’imperatore Enrico alla chiesa romana e poi spodestato. Fu prigione anche nel 1296 per Celestino V, colpevole del “gran rifiuto” della carica di Papa, che qui morì dopo dieci mesi di carcere. Dal 1500 in poi, con il rafforzamento di Roma e di Napoli, i punti di vedetta divennero meno necessari e anche Fumone cadde in abbandono.
Il Castello Fumone oggi
Il castello fu recuperato nel 1586 da papa Sisto V, il quale agli albori del XVII secolo, ne concesse la proprietà alla nobile famiglia Longhi affinché ne custodisse la memoria storica. I Longhi ampliarono la fortezza, la trasformarono in residenza elegante e portarono migliorie al giardino e alle terrazze. I loro discendenti sono ancora proprietari, oggi, ma ne hanno aperto al pubblico alcune parti rendendolo un bellissimo museo.
Il percorso turistico al castello dura tra 40 minuti e un’ora e di solito comprende alcune stanze e aree di particolare interesse. Il corpo residenziale del maniero si trova al centro, all’interno di ben due file di mura di cinta. Si viene condotti al Piano Nobile per visitare gli appartamenti papali. Poi si visita la prigione, il Santuario di Celestino V, il museo con la Galleria d’Arte Contemporanea e i bellissimi Giardini Pensili.
La figura di Celestino V
Per capire meglio il ruolo del castello e soprattutto i suoi misteri, bisogna conoscere meglio la figura del “Papa del gran rifiuto”, Celestino V. Pietro Angelerio da Morrone era un uomo mite e schivo, divenuto presto religioso si ritirò quasi subito a vivere da eremita sui monti della Maiella. La sua fama di santità si era già diffusa in tutto il centro Italia quando, a 86 anni, fu eletto papa a sorpresa.
L’idea dei cardinali corrotti era quella di avere un papa anziano e debole, da manovrare come desideravano fino alla morte. Ma Pietro da Morrone, Celestino V, si dimostrò concreto, deciso e per nulla debole. Le scelte che operò in pochi mesi misero in serio pericolo le ambizioni dei corrotti, i quali alzarono un muro per ostacolare il suo pontificato. Soffocato in ogni sua azione, lontanissimo dai valori della sua vita da eremita, Celestino V decise di “dimettere la carica” di Papa.
Per i suoi nemici questo fu indicato come “il rifiuto dello Spirito Santo” e cioè una grave colpa da pagare. Celestino V fu sbattuto in carcere, proprio al castello di Fumone, e qui morì dieci mesi più tardi. Narra la leggenda, che al momento della sua morte apparve una enorme croce luminosa nel corridoio dove stava la sua cella. E scomparve solo dopo che fu spirato.
I fantasmi e i misteri di Castello Longhi
A detta di tanti, il castello di Fumone, chiamato anche Rocca di Fumone, è “abitato”. Sarebbero circa una ventina i fantasmi che qui si manifestano periodicamente. E se ciò non bastasse, alcuni misteri rendono inquietante questo posto: ad esempio, come mai non è mai stata trovata la tomba dell’antipapa Gregorio VIII che pure qui è sepolto? E come morì il giovane marchese Francesco Longhi nel 1800?
I custodi e altri testimoni giurano che nell’anniversario della scomparsa del ragazzino, si sentano lamenti di donna provenire dalla sua stanza … come se la madre ancora piangesse la sua scomparsa. A volte si accendono le luci misteriosamente. Alcuni oggetti sono spariti da stanze chiuse da tempo, e un lampadario di cristallo un giorno è crollato senza che alcuno dei suoi sostegni sia mai stato spezzato o tagliato!
visitare il Castello di Fumone orari e prezzi
Per arrivare a Fumone e al castello: l’aeroporto di riferimento è quello di Roma. Poi si segue l’autostrada A1 uscendo ad Anagni/Fiuggi proseguendo per Fiuggi. Nei pressi di Lago Canterno seguire le indicazioni per Fumone. Da sud, sulla stessa autostrada, si esce a Frosinone per prendere poi al direzione Alatri. Da Alatri, seguendo le indicazioni per Fumone, si arriverà dopo 6 km di distanza.
Orari, biglietti e visite guidate: il castello è aperto tutti i giorni (chiude soltanto il 24 dicembre). Durante i festivi segue orario continuato, nei giorni feriali l’orario di apertura è 9:30-13 e poi 15 – 19. Per informazioni sui biglietti e gli sconti o sul prezzo per le visite guidate dovete contattare, in base alle vostre esigenze, i numeri: 0775/49023 – 3384901406 – 3474381399 oppure email: info@castellodifumone.it .
Se volete provare il gusto e il brivido di dormire tra misteri, fantasmi e altri eccitanti momenti, il Castel Fumone offre anche una foresteria che vi permette di passare la notte nel maniero. Per informazioni basta chiamare i numeri sopra indicati .