Una delle vie religiose che viene percorsa più e più volte durante l’anno è quella del Cammino di Santiago, la strada che da Roncisvalle, un borgo medievale sui Pirenei, conduce verso la Cattedrale di Santiago de Compostela. 800 chilometri per raggiungere la meta, una vera e propria sfida che spesso non ha nulla a che vedere con la religione. Sì perchè percorrere a piedi, a cavallo o in bicicletta questi 800 lunghi e tortuosi chilometri ha più a che vedere con la forza d’animo, la prestanza fisica e la voglia di mettersi in gioco.
Siccome non tutti sanno a cosa si va incontro intraprendendo questo tipo di esperienza, abbiamo creato per voi una guida speciale dove sono raccolte tutte le indicazioni.
Di cosa si tratta, nello specifico
Il cammino non è altro che il percorso che ripercorre un tratto della strada che porta alla tomba di San Giacomo, custodita a Santiago de Compostela, in Spagna, e che durante mille anni, hanno percorso milioni persone. Questo tragitto deve essere percorso, secondo tradizione, a piedi, ma ci sono anche altre persone che scelgono di farlo in bici, a cavallo e in auto, ma è totalmente diversa come tipologia d’esperienza. È possibile scegliere personalmente il percorso da affrontare, optando per l’intero cammino, la metà o, magari, solo un centinaio di chilometri. Questo dipende dalle condizioni fisiche, dall’interesse e da quanto tempo si può dedicare a quest’esperienza.
Le motivazioni che spingono ad affrontare il Cammino di Santiago
Sebbene la risposta più scontata ed immediata può essere quella di una missione di spirito, un voto religioso, per pochi il cammino rappresenta questo. Molti pellegrini scelgono di intraprendere questo percorso per riflettere, mettersi in una condizione di ritiro spirituale, rimettersi in forma dentro e fuori. Un insieme di motivazioni spinge le persone che, spesso, solo durante il percorso si rendono conto del valore storico, religioso e morale dell’esperienza che si sta intraprendendo.
Meglio soli che male accompagnati?
Il Cammino di Santiago è un percorso piuttosto lungo ed impegnativo, quindi dipende da come preferite affrontare voi le sfide quotidiane. Se siete degli individualisti, sarebbe meglio che voi lo faceste da soli, anche se in ogni caso si conoscono numerosi pellegrini lungo il percorso, persone che potrebbero insegnarvi molto e che vale la pena ascoltare. Se, invece, lavorate bene in team, portate con voi una persona affidata, con cui condividere anche i momenti di silenzio lungo il Cammino.
Ci sono limiti di età?
Non ci sono limiti per fare il Cammino di Santiago, questo percorso è per tutti. Le uniche cose fondamentali sono una forte volontà e una discreta preparazione fisica. Poi, a discrezione di ognuno, si valuta in base alla propria condizione fisica se è meglio percorrere l’intero Cammino o se conviene farne solo una parte: l’importante è lo spirito con cui la sfida viene affrontata.