Fiumara d’Arte, il Labirinto Rosso e la Piramide di Luce in Sicilia

Fino al XIX secolo Castel di Lucio non esisteva. O meglio, non esisteva con questo nome. Sulle mappe però, fin dal 1200 era noto un Castelluzzo, o Castelluccio, di origine normanna che indicava una fortificazione posta a dominio della valle del torrente Tusa, tra Messina e Palermo. Quella fortificazione divenne feudo nel XIII secolo, quando Carlo d’Angiò lo donò alla nobile famiglia Montfort. Nonostante sia passato di barone in barone per secoli, e nonostante sia stato possedimento dei viceré siciliani nel 1480, Castel di Lucio è giunto nell’era moderna con pochi abitanti e poca fama.

Nel 1863, per distinguersi almeno nel nome da altre decine di “Castelluccio” in Italia cambiò la denominazione in Castel di Lucio. Ma a parte questo cambiamento, il paesino ha continuato a vivere nell’anonimato per anni. Poi tutto è cambiato, quando l’onda artistica travolgente di  Antonio Presti negli anni Ottanta del secolo scorso trasforma l’intera valle – o “fiumara” – di Tusa in un enorme museo a cielo aperto. Castel di Lucio partecipa al progetto ospitando quattro artisti e le loro opere futuristiche, che oggi sono il primo richiamo turistico per una zona già di suo straordinaria.

Le tappe di Fiumara d’Arte

1° Tappa: La Materia Poteva Non Esserci. 

2° Tappa: Energia Mediterranea. 

3° Tappa: Piramide al 38° Parallelo. 

4° Tappa: Una Curva Gettata alle Spalle del Tempo. 

5° Tappa: Il labirinto di Arianna. 

6° Tappa: il Muro della Vita. 

7° Tappa: Stanza di Barca d’Oro. 

8° Tappa: Monumento per un Poeta Morto

La Fiumara d’Arte e Castel di Lucio

Il museo diffuso della Fiumara d’Arte nasce nel 1982 quando lo stravagante mecenate d’arte Antonio Presti commemora il padre defunto, originario di quelle zone, con un monumento. La scultura, intitolata “La Materia Poteva Non Esserci”, viene realizzata da Pietro Consagra lungo il corso del torrente Tusa, in provincia di Messina. Da quel primo evento, altri ne sono seguiti e sono divenuti un progetto che oggi è il più grande museo di arte contemporanea diffuso d’Europa.

Tra il 1988 e il 2010 i paesini agricoli situati lungo il corso e intorno alla vallata del Tusa divennero sedi espositive di incredibili opere di arte contemporanea e futuristica. Nomi come Festa, Schiavocampo, Nagasawa e tanti altri contribuirono a realizzare un vero e proprio percorso turistico-artistico che ha ridato vita e lavoro a una zona dimenticata da tutti. Seguendo la scia delle opere della Fiumara d’Arte si sale anche fino a Castel di Lucio.

Il Labirinto di Arianna a Castel di Lucio

L’opera più imponente è sicuramente il Labirinto di Arianna, o “Labirinto Rosso”, realizzato nel 1990 da Italo Lanfredini con lo scopo di sottolineare la durezza del cammino verso la purificazione. Non a caso, la struttura – una chiocciola in cemento armato di colore rosso vivo – si trova in cima a un colle che domina la periferia di Castel di Lucio.

Da lassù si gode un bel panorama del paese e della valle sottostante, ma per arrivare a vederlo bisogna prima districarsi tra le contorte stradine … che non sempre portano alla via d’uscita! Il labirinto comunque è di piccole dimensioni ed è impossibile perdersi davvero al suo interno. In fondo al labirinto, si “esce” attraverso un arco dalla forma ambigua. Potrebbe indicare una porta celeste o una molto più carnale forma umana femminile … la porta – comunque – della vita!

Sia l’accesso che la visita al labirinto sono libere, non si paga e non ci sono orari di apertura e chiusura.

La Piramide della Luce

Una delle opere che più attraggono l’attenzione è la Piramide della Luce, detta anche Piramide del 38° Parallelo. Si tratta di una imponente struttura realizzata dallo scultore Mauro Staccioli, scomparso nel 2018. La forma è quella di un tetraedro titanico cavo, realizzato in acciaio Corten, costruita su una altura in territorio di Motta d’Affermo. La Piramide si trova all’interno del parco Fiumara d’Arte ed è alta 30 metri. Ogni anno presso quest’opera si svolge il Rito della Luce, da cui ha preso quel nome: Piramide della luce. Il Rito della luce avviene ogni anno il 21 giugno, giorno del Solstizio d’Estate: la porta della piramide viene aperta solo in questa occasione, una volta all’anno, e le persone possono entrarvi tramite una sorta di tunnel esterno da percorrere sino ad essere avvolti dalla luce che, al tramonto del solstizio d’estate, penetra dall’esterno tramite una fessura orientata ad occidente. 

Cosa vedere e cosa fare in paese

Il Labirinto di Arianna non è l’unica opera d’arte della Fiumara che si trova a Castel di Lucio. Si possono ammirare anche  Una Curva Gettata Alle Spalle del Tempo, monolite in cemento e ferro di Paolo Schiavocampo che rappresenta una vela al vento. Pietro d’Orazio e Graziano Marini hanno infine abbellito la locale caserma dei carabinieri con pannelli colorati che formano l’opera Arethusa.

Per chi, oltre all’evento glamour futuristico, cerca anche la storia, però Castel di Lucio offre monumenti interessanti e molto antichi. Su tutto domina il Castello Normanno, oggi ridotto a un solo bastione ma ben tenuto e fino al XIX secolo anche abitato. La Chiesa Madre, che risale al XVI secolo sebbene il campanile sia stato aggiunto nel 1916, conserva al proprio interno notevoli opere d’arte cinquecentesche e seicentesche.

Per ammirare la preziosa statua della Madonna del Soccorso (XVI secolo) si visiterà la chiesa omonima, parte dell’antico Convento dei Francescani. Molto belli anche gli edifici settecenteschi dell’Oratorio e della chiesa di San Carlo, dove si può ammirare un originale pulpito ottagonale (opera di Niccolò Campo).

Nei dintorni di Castel di Lucio

Si possono fare interessanti escursioni, anche a cavallo, nei dintorni. Bosco Montagna è una fitta foresta situata a pochi chilometri dal centro del paese, dove si può sostare per un pic nic e per ammirare il panorama dell’Etna in lontananza! Negli agriturismi della zona è d’obbligo l’assaggio della famosa provola dei Nebrodi d.o.p tipica di Castel di Lucio.

Le stradine di campagna intorno al paese, portano su sentieri panoramici che toccano anche alcune chiesine rurali: San Salvatore, Spirito Santo (situata vicino ai ruderi di un mulino). Seguendo la Statale 176 per Mistretta visitate il Palmento Stimolo, che conserva le antiche vasche cinquecentesche scavate nella roccia di tufo.

A meno di un’ora di strada da Castel di Lucio si possono visitare sia Cefalù (duomo normanno, antico lavatoio, porticciolo) sia Santo Stefano di Camastra (ceramiche bellissime e spiagge da sogno). Il Parco delle Madonie, con i boschi, i laghi e i borghi di Petralia Soprana e Petralia Sottana non è nemmeno troppo distante.

Come arrivare e dove alloggiare

Per arrivare a Castel di Lucio: in macchina, si percorre la A20, autostrada Palermo-Messina, uscendo proprio allo svincolo di Tusa oppure a Santo Stefano di Camastra. Immettetevi quindi nella Statale 113 direzione Motta d’Affermo. Da lì sarà facile trovare indicazioni per la Fiumara d’Arte e i vari paesi. Le opere di Castel di Lucio si trovano in particolare seguendo la Provinciale 176. L’aeroporto più vicino è quello di Palermo.

Molti dei turisti che vengono a vedere la Fiumara d’Arte dormono nell’hotel Atelier sul Mare, che completa con le sue camere stravaganti il tema del museo diffuso. Ma se volete un alloggio più vicino a Castel di Lucio: Heart of Sicily (Mistretta, 5 km da Castel di Lucio), La Carretteria (5 km dal paese), Agriturismo Sesima (a 7 km), Casa Migliaca (a Pettineo, circa 9 km).

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