La Mauritania è una terra affascinante e ancora poco conosciuta dal turismo di massa, il che la rende una destinazione autentica e ricca di sorprese. È l’unico angolo del Nord Africa dove il deserto del Sahara si fonde con l’oceano Atlantico, creando scenari bellissimi in cui dune dorate si tuffano direttamente nelle acque cristalline. Un territorio in cui i paesaggi mutano costantemente, alternando distese sabbiose infinite, altopiani rocciosi, oasi verdeggianti e coste selvagge modellate dal vento.
Perfetta per chi cerca l’emozione di un viaggio fuori dai circuiti convenzionali, la Mauritania è una meta imperdibile per gli amanti del deserto e della fotografia, grazie ai suoi contrasti di luce e ai suoi panorami che sembrano appartenere a un’altra epoca. Un luogo in cui ogni tramonto tra le dune e ogni notte sotto un cielo stellato regalano emozioni difficili da dimenticare. Per chi desidera un’esperienza autentica e avventurosa, questa destinazione offre molto più di quanto si possa immaginare.
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Dove si trova la Mauritania
Mauritania si trova nell’Africa nord-occidentale, sotto il Marocco, confina a nord con il Sahara Occidentale e l’Algeria, a est con il Mali, a sud con il Senegal e a ovest si affaccia sull’Oceano Atlantico. Il suo nome deriva dalla parola fenicia “mahurim“, che significa “uomo dell’Ovest”, a simboleggiare il punto di incontro tra il Nord Africa arabo e l’Africa subsahariana. Questa fusione di culture è evidente nelle tradizioni, nella lingua e nello stile di vita delle popolazioni locali. La sua capitale è Nouakchott.
Dal punto di vista politico, la Mauritania è una Repubblica Islamica con un sistema presidenziale. Il presidente, eletto tramite voto popolare, detiene il potere esecutivo, mentre il sistema giuridico è basato su una combinazione di legge islamica (sharia) e diritto civile. Negli ultimi anni il paese ha intrapreso diverse riforme per migliorare la stabilità e l’economia, pur restando ancora poco sviluppato dal punto di vista turistico. Questa è un po’ una fortuna per i viaggiatori che cercano mete lontane dal turismo di massa e dove l’incontro con i popoli e le loro tradizioni ha un carattere di autenticità e privo ancora di contaminazioni.
Perchè andare in Mauritania
Per chi è alla ricerca di un viaggio autentico, la Mauritania offre un mix meraviglioso di deserto sconfinato e dalle mille sfumature, città carovaniere dal fascino antico, esperienze nomadi e meraviglie naturali che si possono ammirare solo in quel paese. Un’avventura perfetta per gli amanti dei luoghi inesplorati e della cultura sahariana. Ho fatto personalmente il tour classico della Mauritania e riporto qui l’itinerario e qualche consiglio di viaggio.
Quanto tempo serve per un viaggio in Mauritania
Per visitare i luoghi più importanti da vedere in Mauritania servono almeno 9 giorni includendo il volo di avvicinamento alla capitale Nouakchott, ma per esplorare il deserto e la cultura locale con calma il viaggio richiede mediamente 10-12 giorni.
Cosa vedere in una settimana o più
Un tour breve di una settimana in Mauritania consente di vedere le tappe principali che sono Nouakchott, la capitale, Banc d’Arguin e il parco nazionale con gli uccelli migratori, la città carovaniera di Chinguetti con l’antica biblioteca e le dune del deserto, la città carovaniera di Ouadane, Adrar e Terjit con le oasi e i paesaggi meravigliosi.
Itinerario di viaggio in Mauritania
L’ itinerario che ho effettuato in Mauritania è stato di 9 giorni e mi ha permesso di visitare i luoghi più importanti, godere un’esperienza nel deserto del Sahara e avvicinare la cultura locale. Ecco le tappe principali del viaggio e cosa vedere in Mauritania:
La regione dell’Adrar
La regione dell’Adrar è una delle aree più suggestive e affascinanti della Mauritania, un vero capolavoro naturale che incarna l’essenza più autentica del deserto del Sahara. Qui, le dune dorate modellate dal vento si alternano a rilievi rocciosi e canyon millenari, mentre piccole oasi rigogliose spuntano all’improvviso tra la sabbia, offrendo ristoro ai viaggiatori e alle popolazioni nomadi.
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Il cuore pulsante dell’Adrar è Atâr, il capoluogo della regione. Fondata come crocevia carovaniero e un tempo capitale dell’emirato dell’Adrar, oggi è il centro commerciale più importante del nord della Mauritania. La città è famosa per i suoi mercati tradizionali, dove si possono acquistare oggetti d’artigianato locale, spezie e gioielli in argento. Atâr è anche rinomata per i suoi palmeti rigogliosi e per la produzione di datteri di altissima qualità, che rappresentano un elemento fondamentale dell’economia locale.
Il deserto e le immense dune
A pochi chilometri dalla città si trova uno degli scenari più spettacolari della Mauritania: l’Erg Amatlich, una delle più imponenti distese sabbiose del paese. Qui, le maestose dune di Aouja si ergono come onde dorate in un oceano di sabbia, creando un panorama che cambia continuamente con la luce del giorno. Nei piccoli villaggi ai margini dell’erg, la vita scorre ancora secondo i ritmi ancestrali della pastorizia e della raccolta dei datteri. Viaggiare attraverso queste dune a bordo di un fuoristrada è un’esperienza toccante e profonda che permette di entrare in sintonia con la vastità e il silenzio del deserto.
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Le oasi di Terjit e Tanouchert
Tra le oasi più affascinanti dell’Adrar, spicca Terjit, un piccolo paradiso nascosto a circa 40 km a sud di Atâr. Protetta da alte pareti di roccia rossa, questa oasi è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione di palme e da due sorgenti naturali, una di acqua calda e l’altra di acqua fredda, che si uniscono formando un bacino naturale dove a volte è possibile fare un bagno rigenerante. Terjit è anche un luogo di grande valore culturale, spesso utilizzato per cerimonie tradizionali e incontri tra le tribù nomadi.
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Un’altra oasi che merita una visita è Tanouchert, un palmeto verde nel cuore del deserto che si anima soprattutto durante la stagione del guetna, la raccolta dei datteri. In questo periodo, le famiglie locali si riuniscono per celebrare il raccolto con canti, danze e banchetti, mantenendo vive tradizioni millenarie.
Non lontano da Tanouchert si trova un’altra meraviglia naturale dell’Adrar: la piscina di Mheireth. Questo angolo nascosto nel deserto è una spettacolare piscina d’acqua limpida incastonata tra le rocce, circondata da palme e vegetazione rigogliosa. Grazie alla presenza di una sorgente naturale, le sue fresche acque offrono un’oasi di freschezza in mezzo al paesaggio arido del Sahara. È il luogo ideale per rilassarsi dopo un’escursione tra le dune e godersi un momento di quiete assoluta, ascoltando solo il suono del vento e dell’acqua che scorre tra le rocce.
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Le pitture rupestri di Agrour
Le pitture rupestri di Agrour, situate nella regione dell’Adrar, rappresentano una delle testimonianze più affascinanti della presenza umana preistorica in Mauritania. Sono antichi dipinti, risalenti a migliaia di anni fa, che offrono uno straordinario sguardo sulla vita delle popolazioni che abitavano il Sahara quando la regione non era ancora un deserto, ma un ambiente fertile e ricco di fauna. Le incisioni e le pitture si trovano su pareti di roccia arenaria e raffigurano scene di vita quotidiana, caccia, allevamento e riti tribali. Tra i soggetti più ricorrenti vi sono bovini, antilopi, giraffe, elefanti e persino figure umane stilizzate, spesso rappresentate in movimento. Questi dettagli suggeriscono che l’area fosse un tempo abitata da comunità di pastori e cacciatori che vivevano in un ambiente molto diverso da quello attuale.
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Ho fotografato quello che dicono possa essere un sole, dipinto sulla parte superiore di una cavità aperta. Una volta sedutami comodamente (sembrava un sedile) ho notato che avevo il sole dipinto sopra di me e davanti a me registravo con la bussola l’ovest. Il punto in cui tramonta il sole cadeva tra due piccoli rilievi. Mi viene da pensare si trattasse di un antico tempio ad orientamento astronomico.
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Chinguetti e Ouadane: città carovaniere, biblioteche del deserto
l’Adrar è anche una terra di antiche città carovaniere, che per secoli sono state centri di cultura e commercio lungo le rotte trans-sahariane. Tra queste, spiccano Chinguetti e Ouadâne, due autentici tesori storici.
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Chinguetti, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è spesso definita la “settima città santa dell’Islam” per il suo importante passato religioso e culturale. Fondata nel XIII secolo, alcune famiglie che lì risiedono conservano gelosamente le antiche biblioteche del deserto, custodi di manoscritti secolari che raccontano la storia della scienza e della filosofia islamica. Le sue case in pietra color ocra, il minareto quadrato della Grande Moschea e le stradine di sabbia creano un’atmosfera fuori dal tempo, che riporta ai tempi in cui la città era un nodo cruciale per i mercanti e i pellegrini diretti a La Mecca.
In una altura, dove sorge la nuova moschea, durante il tramonto la vista panoramica sullo sconfinato mare di sabbia e dune che cambia continuamente colore, regala emozioni indescrivibili.
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Ouadâne è una delle città più affascinanti della Mauritania, un antico crocevia di carovane che per secoli ha rappresentato un punto nevralgico per il commercio di sale, oro e datteri. Situata tra due wadi ai margini dell’Adrar, a circa 120 km a nord-est di Chinguetti, questa città dal passato glorioso è oggi Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, un luogo di storia, cultura e mistero, dove il tempo sembra essersi fermato. Le sue case, ormai in rovina, si confondono con la roccia rossa del paesaggio circostante, creando uno scenario quasi surreale. Fondata nel 1147 dai Berberi, la città prosperò per circa quattro secoli, diventando un centro strategico lungo le rotte trans-sahariane. Qui, le carovane si fermavano per riposare e scambiare merci preziose, trasformando Ouadâne in una città cosmopolita e culturalmente vivace. Ma Ouadâne non era solo un centro commerciale: era anche un faro del sapere nel cuore del Sahara. Nel suo periodo d’oro, la città ospitava 23 biblioteche del deserto, alcune delle quali ancora oggi conservano preziosi manoscritti risalenti a secoli fa. Tra questi, si trova il primo manoscritto rinvenuto in Mauritania, prova tangibile del ruolo che questa città ebbe nello sviluppo del sapere islamico. Si dice che proprio qui sia nata la prima università del deserto, frequentata da studiosi e saggi provenienti da diverse parti dell’Africa e del mondo arabo.
Il cuore pulsante dell’antico villaggio è la suggestiva “Rue des 40 Savants”, la strada che un tempo collegava le due moschee e che deve il suo nome ai numerosi saggi ed eruditi che vi risiedevano.
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L’Occhio del Sahara, la struttura di Richat
A circa 40 km da Ouadâne si trova una delle formazioni geologiche più misteriose e affascinanti del pianeta: il cratere di Guelb er Richat, noto anche come Occhio del Sahara o, scientificamente, Struttura di Richat. Osservato dallo spazio, appare come un gigantesco vortice di cerchi concentrici che spicca nel paesaggio arido del deserto. Il suo diametro di circa 40 km lo rende visibile persino dagli astronauti in orbita, che per primi lo identificarono come un’anomalia geologica unica nel suo genere.
Per molto tempo si è pensato che questa formazione fosse il risultato di un impatto meteoritico, ipotesi smentita da successive ricerche. Gli scienziati oggi ritengono che si tratti di una cupola geologica erosa nel corso di milioni di anni. Tuttavia, nonostante le spiegazioni scientifiche, la sua conformazione perfettamente circolare continua ad alimentare teorie alternative e suggestioni affascinanti.
Uno dei misteri più intriganti legati all’Occhio del Sahara è la sua possibile connessione con la mitica Atlantide descritta da Platone nei dialoghi Timeo e Crizia. La città, caratterizzata da una struttura concentrica di anelli alternati di terra e acqua, possedeva tre cerchi di terra e tre di mare, con un’imponente montagna al centro.
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Le sorprendenti similitudini tra la descrizione di Platone e la Struttura di Richat hanno portato molti studiosi indipendenti e appassionati di misteri a ipotizzare che l’Occhio del Sahara possa essere ciò che resta dell’antica Atlantide. Il diametro della formazione e la disposizione degli anelli corrispondono sorprendentemente a quelle descritte nel mito e bisogna considerare che il Sahara non è sempre stato un deserto: migliaia di anni fa era una regione fertile, ricca di laghi e fiumi, condizioni che potrebbero aver ospitato una civiltà avanzata prima di un cataclisma naturale. Il suo fascino magnetico continua ad attrarre viaggiatori e ricercatori, rendendolo una delle tappe più suggestive per chi visita la Mauritania.
Durante l’escursione all’Occhio del deserto mi è accaduto qualcosa di molto particolare: a fine giornata non riuscivo a trovare le foto scattate con la mia Olympus. C’erano tutte quelle della giornata ma non quelle scattate lì, all’interno di quegli enormi e misteriosi cerchi concentrici. Al rientro dal viaggio le ho ritrovate, c’erano nella scheda ma si erano tutte retrodatate al 1 gennaio di molti anni prima. Anche questo fa parte del mistero.
Il treno del deserto
Il Treno del Deserto, lo abbiamo visto sì, mentre percorrevamo la pista nel deserto verso il monolite di Ben Amira. Conosciuto anche come Treno del Ferro è un gigantesco convoglio, tra i più lunghi e pesanti al mondo. Pensate che attraversa il Sahara da Nouadhibou, sulla costa atlantica, fino alle miniere di ferro di Zouérat, nel nord del Paese. Un tragitto di oltre 700 km, percorso in circa 20 ore, tra dune dorate, paesaggi lunari e piccoli villaggi isolati. Il treno del deserto non è pensato per i turisti, ma per trasportare fino a 16 milioni di tonnellate di ferro ogni anno, rappresentando una delle infrastrutture economiche più importanti della Mauritania. Il convoglio è composto da circa 200 vagoni, ognuno dei quali può pesare oltre 80 tonnellate, ed è trainato da tre o più locomotive diesel. La sua lunghezza varia tra 2,2 e 3 km, rendendolo uno dei treni più lunghi mai esistiti. Nonostante il suo scopo industriale, il Treno del Deserto è diventato un mezzo di trasporto fondamentale per molti mauritani che lo utilizzano per spostarsi tra i villaggi nel cuore del Sahara. Anche se teoricamente salire sui vagoni merci non è consentito, le autorità chiudono spesso un occhio, permettendo a locali e viaggiatori avventurosi di saltare a bordo gratuitamente. Un’esperienza che richiede spirito di adattamento: non esistono sedili o comfort, e chi sceglie di viaggiare direttamente sui vagoni aperti deve affrontare il vento, il freddo notturno e la polvere di ferro che ricopre ogni cosa. Il punto di partenza principale è un piazzale sterrato poco prima di Nouadhibou, dove gruppi di mauritani, con pacchi e sacchi, attendono il convoglio.
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Il treno del ferro Mauritania è diventato recentemente una attrazione turistica tra viaggiatori avventurosi e blogger in cerca di visibilità. Non tutti nel paese apprezzano queste iniziative, perché vanno ad interferire con le necessità di spostamento dei locali. E poi la Mauritania è in grado di regalare emozioni molto più importanti e autentiche con i suoi paesaggi emozionanti e la sua interessante cultura millenaria …
Il monolite di Ben Amira e Aisha
Il monolite di Ben Amera è uno dei monumenti naturali più spettacolari dell’Africa e si trova a nord, a ridosso del confine del Sahara occidentale. Con i suoi ben 633 metri di altezza, è il secondo monolite più grande del mondo dopo l’Uluru in Australia.
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E’ una gigantesca formazione rocciosa che emerge imponente dal paesaggio sahariano, un vero spettacolo della natura poco conosciuto ma incredibilmente affascinante per gli amanti della geologia. Ritengo sia un luogo con un magnetismo particolare, anche perché vicino si trova un altro massiccio roccioso un po’ più piccolo, noto come Aisha. Secondo una leggenda locale, questi due monoliti rappresentano una coppia di sposi: Ben Amera, il marito tradito, e Aisha, la moglie infedele. La tradizione racconta che, colpito dall’ira e dal dolore, Ben Amera abbia allontanato Aisha, condannandola a rimanere per sempre separata da lui nel deserto.
Personalmente credo si tratti di una leggenda recente, basata sull’attuale cultura locale. Guardando Aisha mi viene da pensare che questa montagna in un tempo remoto sia stata adorata per quello che rappresenta: la dea madre. Un luogo di culto antichissimo.
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Il sito di Ben Amera non è solo un capolavoro geologico, ma anche uno spazio espositivo a cielo aperto. Nel 1999, in occasione del Festival Internazionale di Scultura del Deserto, artisti provenienti da tutto il mondo hanno decorato le rocce circostanti con sculture e incisioni, trasformando l’area in un vero e proprio museo naturale.
Le spiagge di Banc d’Arguin
Il nostro viaggio nel deserto della Mauritania procede verso la selvaggia costa dell’oceano Atlantico, incontrando alcuni villaggi sorti per le miniere d’oro, dove a volte è possibile vedere i minatori all’opera. Arriviamo quindi al Parco Nazionale di Banc d’Arguin, un paradiso naturale tra oceano e deserto.
Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si tratta di un ecosistema unico, un santuario per la biodiversità dove le sabbie del Sahara incontrano l’oceano, creando un habitat perfetto per una straordinaria varietà di uccelli migratori, tra cui fenicotteri, pellicani e sterne. Paradiso per gli appassionati di birdwatching e di fotografia.
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Banc d’Arguin è celebre anche per i suoi villaggi di pescatori tradizionali, abitati dalla popolazione degli Imraguen, un’antica comunità che da secoli vive in simbiosi con il mare. Ciò che rende unica la loro pesca è una tecnica tramandata di generazione in generazione: secondo la tradizione, gli Imraguen pescano con l’aiuto dei delfini. I cetacei spingono i banchi di pesci verso le reti dei pescatori, in un’armoniosa collaborazione tra uomo e natura che rappresenta un perfetto equilibrio ecologico. Questo antico sistema di pesca si sta purtroppo estinguendo a causa delle restrizioni imposte dall’UNESCO. Lungo la spiaggia o nei villaggi si possono incontrare le donne imraguen che vendono la bottarga di muggine. E’ stato per noi l’occasione per avvicinare la popolazione locale e sostenere il lavoro di queste donne.
Nouakchott e il mercato del pesce
Nouakchott, la capitale della Mauritania, è la tappa finale del nostro viaggio in Mauritania. Si tratta di una città giovane e dinamica, nata negli anni ’60 come piccolo villaggio di pescatori e diventata rapidamente il centro politico ed economico del Paese. Pur non essendo una metropoli tradizionale, merita una visita perchè conserva un fascino unico, con i suoi mercati vivaci, le ampie strade sabbiose e la vicinanza all’oceano. Uno dei luoghi più affascinanti da visitare è il mercato del pesce, situato sulla spiaggia, dove ogni giorno si assiste a uno spettacolo autentico e suggestivo.
Qui, i pescatori Imraguen, vestiti con lunghe tuniche colorate, rientrano a riva con le loro tradizionali piroghe in legno, cariche di pesce appena pescato. Il mercato si anima di voci, contrattazioni e movimenti frenetici mentre il pescato del giorno – tra cui cernie, razze e dentici – viene venduto direttamente sulla sabbia. La scena è resa ancora più affascinante dai gabbiani che volteggiano in cerca di cibo, dal profumo di mare e dalla luce dorata del tramonto che accende i colori dell’oceano.
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Per chi vuole immergersi nella vita quotidiana della Mauritania, una visita a questo mercato è un’esperienza imperdibile: un momento autentico in cui la cultura, le tradizioni e il legame profondo tra gli Imraguen e il mare si rivelano nella loro forma più pura.
Cultura e tradizioni dei nomadi della Mauritania
La cultura nomade della Mauritania è profondamente radicata nelle antiche tradizioni del deserto del Sahara, dove per secoli intere generazioni di pastori e carovanieri hanno vissuto seguendo il ritmo delle stagioni e della natura. Ancora oggi, sebbene molte persone si siano stabilite nei centri urbani, l’anima nomade continua a definire l’identità mauritana, soprattutto tra le comunità berbere e arabe conosciute come Moors (Mauri).
L’ospitalità nomade
L’ospitalità è un pilastro fondamentale della cultura nomade e viene considerata un vero e proprio dovere sacro. Accogliere un viaggiatore nel deserto è un gesto di generosità e rispetto, tramandato da generazioni. Chiunque venga ospitato in una tenda nomade sarà accolto con grande calore, invitato a sedersi su tappeti e cuscini e servito il tradizionale tè alla menta, un rito imprescindibile in qualsiasi incontro sociale.
Il tè, preparato con cura secondo una precisa cerimonia, viene versato da un’altezza significativa per creare una sottile schiuma e servito in tre bicchieri consecutivi, ognuno con un sapore diverso:
- Il primo è amaro come la vita.
- Il secondo è dolce come l’amore.
- Il terzo è delicato come la morte.
Questo rituale rappresenta l’essenza della vita nomade e il forte senso di comunità che la caratterizza.
Cosa si mangia in Mauritania
La cucina tradizionale della Mauritania riflette la vita nel deserto: ingredienti semplici e genuini, che si adattano alle difficili condizioni climatiche. Tra i piatti più tipici troviamo:
- Thieboudienne: un piatto a base di riso, pesce e verdure, considerato il piatto nazionale, particolarmente diffuso nelle zone costiere.
- Mechoui: agnello intero arrostito lentamente nella sabbia calda del deserto, una vera specialità servita durante feste e celebrazioni.
- Maru we-Tajin: uno stufato di carne (spesso di cammello o capra) con spezie e verdure, accompagnato da pane tradizionale cotto direttamente nella sabbia.
- Zrig: latte di cammella mescolato con acqua e zucchero, una bevanda rinfrescante perfetta per affrontare il caldo del deserto.
La vita nomade e le tradizioni
I nomadi della Mauritania si spostano con i loro dromedari alla ricerca di pascoli e acqua, vivendo in tende leggere chiamate “khaïma”, fatte di lana di cammello o capra, facilmente smontabili per essere trasportate nel successivo accampamento. Le tende sono divise in due spazi principali: uno riservato agli uomini e agli ospiti, l’altro alle donne e ai bambini.
Le tribù nomadi hanno un forte senso di appartenenza e tramandano oralmente storie, poesie e canti che raccontano le loro origini e il legame con il deserto. La musica è un elemento essenziale della cultura mauritana, con strumenti tradizionali come la tidinit, un liuto a quattro corde suonato dai griot (cantastorie), e il ardine, un’arpa suonata dalle donne.
Consigli di Viaggio
Ecco alcuni consigli utili per chi vuole fare un viaggio in Mauritania.
La mauritania è un paese sicuro?
Negli ultimi anni, la Mauritania ha fatto grandi passi avanti in termini di sicurezza, diventando una destinazione sempre più accessibile ai viaggiatori. Se in passato alcune zone erano considerate a rischio, oggi il Paese ha rafforzato significativamente il controllo del territorio, specialmente nelle aree turistiche. Le città principali come Nouakchott, Nouadhibou, Atâr e Chinguetti sono ormai considerate sicure per i turisti, così come le rotte più battute per i tour nel deserto dell’Adrar e lungo la costa.
Per viaggiare in Mauritania senza problemi è comunque consigliabile affidarsi a tour operator locali esperti o a guide professionali, soprattutto per gli spostamenti nel deserto, dove le distanze sono immense e i servizi limitati. Io mi sono affidata al tour operator Mauritania Desert Voyages molto professionale e competente che ha offerto al nostro gruppo un ottimo servizio con tutti confort possibili.
Quali sono le aree da evitare in Mauritania? È buona norma informarsi sulle zone da evitare, come le regioni remote al confine con Mali e Algeria, che restano meno stabili rispetto al resto del Paese.
In merito alla sicurezza in Mauritania posso confermare la mia esperienza molto positiva: con le dovute precauzioni e un’attenta organizzazione, oggi questo paese può essere esplorato in sicurezza, regalando un’esperienza autentica e lontana dai circuiti turistici tradizionali.
Quando andare in Mauritania: il clima e il periodo migliore
La Mauritania è caratterizzata da un clima arido e desertico, con temperature elevate durante gran parte dell’anno. Il periodo migliore per visitarla va da novembre a marzo, quando il caldo è più sopportabile e il clima è secco e stabile, ideale per esplorare il deserto e le città carovaniere senza soffrire temperature estreme.
Durante questi mesi, le temperature diurne variano generalmente tra 25°C e 30°C, mentre di notte possono scendere fino a 10°C, soprattutto nelle zone desertiche dell’Adrar. Nelle città costiere come Nouakchott e Nouadhibou, il clima è mitigato dalla vicinanza dell’Oceano Atlantico, con temperature più fresche e brezze marine che rendono il soggiorno più piacevole.
Il periodo da aprile a ottobre è sconsigliato per i viaggiatori meno esperti, poiché le temperature possono facilmente superare 40-45°C, rendendo difficili gli spostamenti, soprattutto nelle aree interne. Tra luglio e settembre, nel sud del Paese, possono verificarsi piogge sporadiche che rendono alcune strade meno praticabili, ma il deserto resta perlopiù asciutto.
Per godere appieno dell’esperienza, il miglior momento per visitare la Mauritania è tra dicembre e febbraio, quando il caldo non è eccessivo e il cielo terso regala panorami mozzafiato, perfetti per chi ama la fotografia e l’avventura nel deserto del Sahara.
Visti e documenti necessari
Visto e passaporto: per visitare la Mauritania bisogna essere in possesso di un passaporto valido per almeno sei mesi dalla data d’ingresso nel Paese. Il visto turistico: da gennaio 2025 è obbligatorio fare prima la richiesta di visto attraverso il sito xxxx . Una volta ottenuta la richiesta di visto (che va stampata e presentata all’arrivo) si farà comunque la fila alla frontiera ed il costo per il visto sarà di circa 55 euro.
Vaccinazioni: non sono richieste vaccinazioni obbligatorie per entrare nel Paese, ma è consigliato essere in regola con le vaccinazioni di base e, per chi proviene da zone a rischio, avere il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla. Inoltre, è sempre raccomandata la profilassi antimalarica, soprattutto per chi intende visitare il sud del Paese o le aree lungo il fiume Senegal, dove il rischio di malaria è maggiore durante la stagione delle piogge.
Cosa mettere in valigia per un viaggio nel deserto
Quando si prepara una valigia per un tour nel Sahara (valigia che sarà preferibilmente un borsone di tela) bisogna considerare che le temperature possono variare drasticamente tra il giorno e la notte, quindi è essenziale avere indumenti adatti a ogni situazione. Di giorno, si consigliano abiti leggeri e traspiranti in tessuti naturali come cotone o lino, possibilmente di colori chiari per riflettere il sole. Considerando che siamo in un paese musulmano per le donne è bene portare rispetto evitando pantaloncini corti e canottiere. Per proteggersi dal vento e dalla sabbia, è indispensabile portare un turbante o una kefiah, utili per coprire il viso e la testa. Di notte, invece, quando le temperature possono scendere sotto i 10°C, è bene avere un pile o una giacca termica.
Le scarpe devono essere comode e resistenti, preferibilmente scarponcini da trekking adatti sia alla sabbia che alle superfici rocciose. Nel deserto è utile la crema solare ad alta protezione, un burrocacao e creme idratanti per contrastare la secchezza dell’aria. Tra gli oggetti indispensabili, non devono mancare una torcia frontale, power bank per ricaricare i dispositivi elettronici e un piccolo kit di primo soccorso con farmaci essenziali.
Un viaggio in Mauritania è un’esperienza fuori dal tempo, un’immersione totale in paesaggi sconfinati, culture millenarie e un modo di vivere essenziale, ma autentico. Chiunque abbia il desiderio di esplorare il Sahara nella sua forma più pura, lontano dalle rotte turistiche convenzionali, troverà in questa terra una bellezza senza pari e un’avventura che resterà impressa per sempre nella memoria.
@foto di Ivana Gabriella Cenci