Impossibile non conoscerla, tutti l’abbiamo studiata prima o poi a scuola, sul libro di storia dell’arte. La Cappella degli Scrovegni di Padova è uno scrigno di bellezza rara, resa unica dalla mano sapiente del maestro della pittura medievale italiana: Giotto. Un edificio in apparenza piccolo e semplice, come ogni custodia elegante deve essere per non dare nell’occhio, che catapulta i visitatori in paradiso appena varcata la soglia.
Il regno della meraviglia, della bella arte, “capolavoro dell’arte d’occidente” come fu definita già ai suoi tempi … la Cappella degli Scrovegni è però anche un alfabeto segreto che rimanda ad antichi codici visuali. Quelli dei Cavalieri Templari, la cui storia e le cui gesta si intrecciano con la famiglia che fece costruire questo monumento. Visitare la cappella è dunque un modo per conoscere “oltre” l’arte, oltre il tangibile. Verso un mondo misterioso e affascinante.
Nascita della Cappella degli Scrovegni
A volte per espiare le colpe bisogna pentirsi in grande. Non era raro, nel Medioevo, trovare grandi opere costruite in riparazione di grandi colpe. E chissà che la grandezza di questa cappella non fosse una splendida espiazione anche essa … per lo meno così ci narra Dante Alighieri. La volle Enrico Scrovegni, figlio di un noto usuraio padovano, a completamento del sontuoso palazzo familiare e della tenuta che il padre aveva comprato con i poco leciti guadagni del suo mestiere.
I lavori furono portati a termine in circa tre anni, dal 1303 al 1305 incluso, e lo scopo iniziale era quello di creare uno spazio sacro che funzionasse sia da oratorio che da tomba familiare. Essendo il pittore più famoso del suo tempo, ed essendo a servizio degli Scrovegni in quell’epoca, fu Giotto a decorare in ogni suo metro interno il monumento.
Il pittore dovette affrontare anche un grave imprevisto: l’ordine – impartito dalla Diocesi – di abbattere parte dell’abside, già costruito, perché la cappella non somigliasse troppo ad una chiesa pubblica. Scrovegni dovette quindi ridimensionare la propria idea di mausoleo funerario familiare, e Giotto dovette cambiare completamente piano pittorico. Il risultato finale, sebbene anomalo rispetto al resto della cappella, è comunque eccezionale.
La Cappella degli Scrovegni sopravvisse alla demolizione di massa dei palazzi della famiglia, nel 1827, e nel 1881 ebbe il primo restauro. Ulteriori rifacimenti vennero eseguiti ad inizio degli anni Duemila, per lo più all’interno, per salvare gli affreschi di Giotto.
Cosa vedere nel percorso della Cappella
La Cappella degli Scrovegni è dedicata a Santa Maria della Carità ed è dunque la Vergine la protagonista assoluta delle storie pittoriche di Giotto. La Cacciata di Adamo apre il ciclo di affreschi dell’unica navata, passando poi alle Storie di Gioacchino e Anna, all’Annunciazione di Maria, alla Visitazione. Si completa con Le Storie di Cristo e la Pentecoste. La controfacciata della cappella ospita il capolavoro di Giotto, il Giudizio Universale.
Altre figure allegoriche – i Vizi e le Virtù – completano la decorazione della cappella, agli angoli e tra le parti architettoniche della navata. Il tutto culmina poi, in alto, nel bellissimo soffitto azzurro ricco di stelle e, verso le sepolture dell’abside, con il ciclo di affreschi della Morte di Maria. L’occhio profano si ferma a queste figure maestose, dai colori brillanti, stupende nella pienezza del loro significato. Ma chi volesse andare oltre, può provare a leggere “tra le righe” i messaggi che la pittura esprime. O nasconde.
I segni dei Templari nella Cappella degli Scrovegni
Quando iniziarono i lavori per la Cappella degli Scrovegni, Padova era una città fondamentale per i Cavalieri Templari, quasi un punto di riferimento nel territorio del Veneto di allora. Era in questa città che l’armata dei “cavalieri di gran fede” si esercitava e si preparava alla partenza, che avveniva da Venezia, alla volta delle Crociate. Molte erano le proprietà Templari in città, tra cui anche una chiesa situata in periferia.
I segni della presenza dei Cavalieri a Padova sono tanti e la Cappella degli Scrovegni ne porta alcuni particolarmente significativi. Quelli più visibili sono le stelle a otto punte che arricchiscono il soffitto azzurro. L’otto – simbolo dell’infinito – e in particolare la stella a otto punte era un chiaro codice caro ai Templari. Sempre a proposito di stelle, sopra gli altari laterali si vedono delle stelle rosse. Le stesse si ritrovano, in numero molto maggiore, nella cripta sotterranea – chiusa al pubblico.
La stella rossa è da sempre un simbolo Templare e forse la sua presenza in questa chiesa si riferisce alle tante reliquie qui custodite un tempo. I Cavalieri erano “custodi delle Sante Reliquie” e dunque una chiesa tanto ricca di resti sacri non poteva non essere parte del loro percorso. Sono chiari segni Templari anche le Virtù Teologali invertite – Fede, Carità e Speranza invece che Fede, Speranza e Carità – come usavano i cavalieri nelle loro chiese. C’è poi una figura misteriosa, che compare affrescata nella Cappella di Maria accanto al ritratto di Enrico Scrovegni, e che dice Ora Pro Me, prega per me. Si tratta di un religioso all’epoca noto per i suoi legami con i Cavalieri del Tempio.
Cappella o sala riunioni?
L’ultimo mistero legato alla Cappella degli Scrovegni è la posizione degli scranni. Nelle chiese normali sono messi l’uno dietro l’altro a formare delle file rivolte verso l’altare maggiore e verso il celebrante. Nella cappella padovana, invece, sono posizionati lungo la navata uno di fronte all’altro.
La struttura ricorda quella della sala del parlamento britannica, o di un salone in cui ci si riuniva per discutere e guardarsi in faccia e non per rivolgersi a un Dio Superiore. Forse la cappella aveva questo doppio scopo? E se era una antica “sala riunioni” chi o cosa riguardavano queste riunioni, se non argomenti sacri legati alla politica? Ecco un altro elemento che fa credere fortemente che la chiesetta sia stata realmente usata dai Templari per molti loro scopi, in passato.
Informazioni per visitare la Cappella degli Scrovegni
Oggi la Cappella è un monumento importantissimo, della storia dell’arte mondiale e della storia di Padova in particolare. Assolutamente da includere nei tour e negli itinerari turistici di chi soggiorna in città.
Per visitarla è sempre consigliata la prenotazione e in tempo di restrizioni Covid più che mai. Potete chiamare il numero 049/2010020 oppure scrivere a info@cappelladegliscrovegni.it .
La Cappella ha diverse tipologie di prezzi di biglietto e diverse gestioni degli orari, dunque per prenotare una visita secondo le vostre esigenze è meglio consultare le apposite pagine del sito relative alle Tariffe e agli Orari.
Nei pressi della Cappella degli Scrovegni si può visitare anche l’interessante Orto Botanico di Padova, anch’esso Patrimonio UNESCO.
Per raggiungere la Cappella degli Scrovegni: l’aeroporto più vicino a Padova è il Marco Polo di Venezia, ben collegato da autobus e taxi diretti; chi arriva in treno può scendere direttamente alla stazione di Padova. In auto si arriva, dal nord tramite autostrada A4 Milano-Venezia (uscita Padova Ovest) oppure dal sud, A13 Bologna-Padova (uscita Padova Sud). Le auto si lasciano poi nei tanti parcheggi urbani connessi tra loro da bus navette o percorsi pedonali che conducono ai monumenti.