E’ il Complesso dell’Ospedaletto, noto anche come Ospedale di Santa Maria dei Derelitti. Qui si possono visitare tre siti: la Chiesa di Santa Maria dei Derelitti, la Sala della Musica, La Corte delle Quattro Stagioni con la Scala dei Sardi, tutti di grande interesse storico e culturale.
Un rifugio per i derelitti
Le origini del complesso dell’Ospedaletto dei “Poveri derelitti ai Santi Giovanni e Paolo” risalgono all’inverno del 1527/28. A quel tempo una terribile carestia colpì le campagne venete, facendo affluire molti disperati nella Città della Serenissima in cerca di cibo e soccorsi sanitari. I poveri furono inizialmente accolti in rifugi provvisori che con il passare del tempo lasciarono il posto a costruzioni più solide che accoglievano derelitti e inabili, poveri e pellegrini, fanciulli e fanciulle orfane.
In seguito, grazie ad importanti lasciti di generosi veneziani, vennero qui edificati la Chiesa e l’Ospedale.
La Chiesa
I lavori di costruzione della chiesa di Santa Maria dei Derelitti risalgono al 1575 con un iniziale progetto di Andrea Palladio, di cui si intravvedono ancora alcune tracce sull’altare maggiore.
L’imponente facciata barocca – che sa poco di sacro ed è ricca di riferimenti mitologici – venne realizzata da Baldassarre Longhena.
Venezia, Chiesa di Santa Maria dei Derelitti
L’interno della chiesa, a un’unica grande navata rettangolare, è caratterizzato da sei altari laterali e da una cantoria.
Nel corso e nel corso del ‘600 e ‘700 si arricchì di pregevoli opere d’arte grazie a lasciti e donazioni con opere di G.B. Tiepolo, C. Loth, P. Liberi
La Chiesa del Complesso dell’Ospedaletto divenne famosa per il coro delle “putte” (ragazze in dialetto veneziano), giovani fanciulle dalle grandi doti canore che per bravura rivaleggiarono a lungo con il Coro della Pietà diretto da Antonio Vivaldi.
Sul retro della chiesa si trova il Cortile delle Quattro Stagioni realizzato, come la facciata, da Baldassarre Longhena nel 1677. Lo spazio del cortile venne pensato per dare respiro agli alloggi delle ragazze ospiti (per lo più musiciste). A queste si dovevano gli splendidi concerti per cui l’Ospedaletto era famoso.
La Scala Ovale del Complesso dell’Ospedaletto
Nell’ala nuova dell’Ospedale tra il 1664-1666 venne realizzata la bella scala ellittica, su progetto di Giuseppe Sardi. Egli riprende il motivo classico, tipicamente palladiano, della scala a forma ovale, utilizzando però il moderno gusto barocco. Una costruzione autoportante realizzata in pietra bianca e di notevole ariosità, che originariamente doveva essere un pozzo di luce cielo aperto.
Una scuola per le arti e per la musica
L’Ospedale di Santa Maria dei Derelitti vanta una tradizione importante per le arti e per la musica: fu proprio da qui che nacque la tradizione di istruire gli orfani nelle arti e nelle lettere, secondo le inclinazioni di ciascuno.
In questo complesso San Girolamo Miani introdusse l’insegnamento del canto ai giovani. Successivamente venivano condotti in processione per le calli con lo scopo di catechizzare i poveri e ricevere denaro dai signori.
Furono le ragazze orfane dell’istituto, avviate alla musica ed al canto gregoriano, ad accrescere la notorietà della scuola. Le putte, che si dice fossero anche molto belle. Cantavano durante le messe e le feste principali, affacciandosi alla chiesa, dal retro di una grata dell’Ospedale per non essere viste. Le ascoltavano i malati e le infermiere, ma la notizia presto si diffuse. Anche i visitatori vennero per ascoltare le loro voci, attratti anche dalle voci riguardanti la loro bellezza …
La Sala della Musica
La fama del coro delle “putte” e la qualità delle loro esibizioni si diffuse a tal punto che la gente accorreva da ogni parte di Venezia per sentire le loro esibizioni. Si decise quindi di costruire, nel 1777, la Sala della Musica, un vero gioiello dall’acustica perfetta, destinato a funzioni di rappresentanza ed intrattenimento di personaggi illustri veneziani e forestieri in visita alla città.
La sala della Musica venne realizzata fra il 1776 e il 1777 al primo piano, in quella che un tempo era la vecchia cucina delle putte: gli angoli vennero smussati per rendere curve le superfici per ottimizzare la resa acustica
Oggi questa deliziosa sala, molto piacevole da visitare e ricca di storia e passione, è considerata una vera chicca per i musicologi. Fu proprio qui che il nobile veneziano Girolamo Miani inaugurò il metodo, poi divenuto comune in città, di istruire gli orfani nelle arti e nelle lettere, introducendo l’insegnamento del canto ai giovani. Il XVII secolo vide il progressivo evolversi della scuola musicale dell’Ospedaletto. Un fenomeno socio-educativo ben presto diffuso anche negli altri ospedali cittadini, nei quali si accoglievano fanciulle orfane, così da creare un clima di concorrenza fra i cori.
Le pareti sono decorate con ariose pitture tipiche del Settecento Veneziano, realizzate nel 1777 da Jacopo Guarana. In una ricca scenografia di colonne è rappresentato un concerto immaginario delle putte veneziane dell’Ospedaletto. Tutte molto belle ed intente a suonare mentre attorniano un bellissimo Apollo seminudo. Dietro una colonna spunta il maestro napoletano Pasquale Anfossi. Frequenti infatti erano gli scambi musicali tra Venezia, famosa per le Putte, e Napoli, illustre per i suoi castrati.
Al centro della scena una fanciulla è rivolta verso il pubblico, guarda davanti a sé mostrando uno spartito: è il ritratto di Chiara Bianchi, virtuosa del canto. Il testo dello spartito contiene l’incipit di un’aria d’opera, l’”Antigono”, composta dal maestro Anfossi con libretto di Pietro Metastasio: “Contro il destin che freme / di sue procelle armato / combatteremo insieme”.
Maggiori Informazioni sul Complesso dell’Ospedaletto
Dove si trova
Il Complesso dell’Ospedaletto con la Chiesa di Santa Maria dei Derelitti è situata in Barbaria de le Tole, nelle immediate vicinanza di Campo SS. Giovanni e Paolo, nel Sestiere di Castello.
Come si raggiunge
E’ raggiungibile con le linee Actv 4.1, 4.2, 5.1, 5.2, fermata Ospedale (poi 5 minuti a piedi)
Linee Actv 1, 2, fermata Rialto (poi 10 minuti a piedi).
Per info e visite guidate