Tresigallo, la città metafisica in Emilia Romagna

In Emilia Romagna, ad est di Ferrara ed incastonata nella Pianura Padana,  si trova una piccola cittadina fra le uniche nel suo genere in Italia: Tresigallo. Conta poco più di 4 mila abitanti ed è una vera perla urbanistica ed architettonica.
Un tempo faceva parte dell’Unione Terre e Fiumi, venne ri-fondata nel periodo del Ventennio, dimenticata, tralasciata. Ma fu proprio grazie a questa trascuratezza ed oblio che la vediamo oggi così com’è, pressoché intatta ai nostri giorni.
Un esempio di città ideale costruita a misura d’uomo, con edifici in stile “Razionalista” ben conservati e di notevole impatto stilistico.
Visitare questa piccola città agroindustriale ben progettata, con la pianta trapezoidale e dove tutto è armonia di dimensioni – curve e linee, cilindri e sfere –  è come vivere un sogno ambientato in un quadro di De Chirico.

La città di fondazione nata dal sogno di Edmondo Rossoni

Tresigallo è uno dei borghi più antichi della provincia di Ferrara: le sue origini risalgono al Medioevo e recentemente si è fusa con il comune di Formignana, dando origine al comune di Tresignana.
La sua attuale architettura nasce dal sogno di elevazione economica e sociale di un contesto agrario molto povero degli anni Trenta, come materializzazione del sindacalismo rivoluzionario dell’allora Ministro dell’Agricoltura Edmondo Rossoni, che in quel posto sperduto della Pianura Padana era nato.
Negli anni Trenta abbiamo diversi esempi di fondazione di “Città Nuove” in Italia, tra cui ricordiamo in Sardegna Arborea e Carbonia e Latina, Sabaudia Aprilia e Pomezia nell’Agro Pontino. Nell’ambito del sogno di riqualificazione delle città tradizionali è sorta – o meglio è stata ri-fondata – anche Tresigallo, che oggi è l’unica Città di Fondazione ad essere riconosciuta come Città d’Arte, grazie alle sue particolari geometrie e cromatismi.

Servizi sociali e divertimento per i lavoratori

Il progetto della realizzazione di una città bella, funzionale e salubre, specchio di una società operosa e moderna si concretizzò tra il 1935 ed il 1939: a Tresigallo vennero demolite molte vecchie case e si realizzarono strade, piazze, imponenti complessi sanitari, centri sportivi, educativi e ricreativi, ma anche luoghi di svago e divertimento. Il tutto vicino agli stabilimenti industriali, secondo una logica urbanistica e simbolico-formale, con l’obiettivo di frenare l’esodo della popolazione verso la città.

Piazze,  edifici pubblici e luoghi di svago

Dall’ampia Piazza Forlanini si accede all’ Ospedale, l’edificio più imponente di tutto il centro abitato dal punto di vista architettonico, immerso in una vasta area verde adibita a parco. La struttura, realizzata tra il 1935 ed il 1938 ancora intatta anche se abbastanza trascurata, nacque come colonia post sanatoriale per ospitare pazienti già stati in sanatorio e che qui venivano aiutati per il reinserimento lavorativo. Al tempo dell’ edificazione, l’edificio era destinato ad ospitare soprattutto donne che apprendevano nozioni di lavoro professionale, successivamente, nel 1940, sarà destinato invece a ragazzi della quarta sponda, reduci della guerra di Libia, diventando così una struttura per rifugiati e reduci. Solo al termine del conflitto mondiale tornerà alla sua funzione di colonia post sanatoriale di aiuto per il reinserimento lavorativo

Si tratta di una struttura molto particolare che all’interno conserva ancora una scala elicoidale di notevole bellezza architettonica.

Da Piazza Forlanini si accede anche al Campo Sportivo, il cui portale d’ingresso rievoca esplicitamente il tema dell’arco di trionfo.

Il campo sportivo

 

Altro edificio molto bello ed interessante, con la caratteristica torretta, è Domus Tua: l’ex sala da ballo che un tempo era molto più ampia e sul retro aveva anche un’area adibita alle feste all’aperto.

Domus Tua, la sala da ballo

 

Sempre da  Piazza Forlanini, si accede all’edificio della Scuola Elementare. La facciata convessa ed i colori pastello sono caratteristici dell’architettura dell’epoca.

L’ingresso della Scuola Elementare

 

Proseguendo lungo Via Verdi, si incontrano vari edifici pensati per attività sociali ed assistenziali, tra i quali la deliziosa Casa del Merletto, con il suo asilo nido di fronte (oggi diventato un albergo) dove le operaie potevano lasciare i propri bimbi durante le ore di lavoro.

Anche Piazza della Repubblica, con la sua grande fontana e le quattro gazzelle, che simboleggiano le quattro colonie africane, è interessante e di grande impatto.

Piazza della Repubblica

 

Trapezi, triangoli e parallelepipedi color pastello

L’intero nucleo urbano ha mantenuto la struttura e l’armonia originaria, con un equilibrio tra lavoro, vita sociale e svago, il tutto raccolto attorno al nucleo cittadino fatto di forme e proporzioni razionali ed armoniche.
Gli edifici sono di grande interesse architettonico per lo stile inconfondibile che spesso si ritrova nelle nostre ex colonie in Africa, come ho potuto riscontrare anche durante i miei viaggi in Etiopia.

Attualmente questo piccolo gioiello, fusione tra arte ed architettura del nostro Novecento, è stato riscoperto anche grazie all’azione di un gruppo di giovani appassionati ed amanti dell’architettura e della storia della propria città. Tanto che alcuni suoi scorci sono diventati sfondi per shooting fotografici e setting per riprese cinematografiche .

Attualmente il simbolo-icona della città dai colori pastello – dalle forme geometriche che in alcuni scorci ricorda le atmosfere astratte dei quadri di De Chirico – è sicuramente l’edificio cubico color azzurro polvere con la scritta SOGNI (… ma la sua scritta originaria era BAGNI). Si trova proprio a fianco la Casa della Cultura, che originariamente era la palestra.

Una passeggiata di poco più di un’ora che mi ha davvero entusiasmata, una realtà che merita essere visitata, soprattutto se si è appassionati di storia, arte ed architettura.
Un autentico viaggio nel tempo, nella capitale del razionalismo italiano.

Per informazioni e per prenotare visite guidate https://www.tresigallolacittametafisica.it/

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