Torviscosa, la città di fondazione in Friuli che nasce dalla canna gentile

Torviscosa è un raro esempio di città aziendale, una company town nata in funzione della produzione di cellulosa a larga scala, un vero gioiello dalle linee metafisiche della nostra archeologia industriale.

Torviscosa, un esempio di città di Fondazione

Oggi è un comune di poco meno di 3 mila abitanti, ma il cuore del nucleo urbano conserva una struttura e degli edifici di grande impatto – nel vero senso della parola – e vi assicuro che visitarla è un’esperienza davvero interessante, soprattutto per chi è appassionato di storia ed architettura. Uno dei tanti luoghi turisticamente meno noti, ma per questo non meno degni di interesse, che raccontano un pezzo della storia industriale del nostro Paese.
Si tratta infatti di un interessante esempio – e ben conservato – di città di fondazione, cioè una di quelle città nuove sorte in Italia negli anni Trenta del Novecento nei territori di bonifica con architetture tipiche di del periodo fascista. 

Il nucleo urbano di Torviscosa, così come oggi appare, venne costruito tra il 1938 e il 1960 dalla SNIA Viscosa. Durante la visita, che si può effettuare anche tutta a piedi, si noterà in modo evidente come l’intera struttura urbanistica di Torviscosa ruoti attorno alla fabbrica, un imponente stabilimento industriale in mattoni rossi. Il paese-fabbrica che si sviluppa tutto attorno era stato progettato in settori ben distinti e separati, a seconda delle funzioni e delle categorie professionali che allora vi trovavano alloggio.

La città nata dalla canna gentile

Gli abitanti della città fondazione di Torviscosa sono chiamati torzuinesi.  Lo strano appellativo è dovuto alle radici storiche del sito urbano. Infatti in documenti risalenti al 1278 si menziona questa zona come il territorio di Zuino, una località paludosa che venne bonificata dai proprietari dei latifondi tra la seconda metà del 300 e gli inizi del 1800.  Sui terreni bonificati sorse il nuovo abitato di Torre di Zuino, così chiamato per la presenza di una torre, quello che restava di un antico castello. Nel 1866 Torre di Zuino passò sotto il Regno d’Italia e fino al 1915 si trovò ad essere l’ultimo paese prima del confine Austro-Ungarico.
Verso la metà degli anni Venti il governo fascista attuò un piano di bonifica agraria che interessò anche vasti territori  della zona che oggi corrisponde all’area circostante Torre di Zuino. 

Nel 1937 la SNIA Viscosa iniziò gradualmente l’acquisizione di questi latifondi bonificati, con il progetto di attuare una coltivazione su larga scala (e con monopolio nazionale) di Arundo donax, la comune canna gentile, da cui si ricavava la cellulosa utile alla produzione di fibre tessili semi-sintetiche, la viscosa appunto, dalle qualità molto apprezzate e con un forte mercato in crescita.
Sul terreno di pertinenza della località Torre di Zuino, la SNIA Viscosa costruì l’imponente stabilimento industriale destinato alla lavorazione delle materie prime per l’estrazione di cellulosa, che venne inaugurato nel 1938 dallo stesso Mussolini. 

Nel 1940 la SNIA Viscosa chiese l’elevazione di Torre di Zuino, che fino ad allora costituiva la frazione di un altro comune, a comune autonomo con il nome che ora conosciamo di Torviscosa. Importanti nomi della cultura e dell’arte furono coinvolti nel progetto, tra cui Leone Lodi, che costruì le due statue monumentali collocate all’ingresso dello stabilimento, Filippo Tommaso Marinetti, che scrisse il Poema di Torre Viscosa e Michelangelo Antonioni, autore del celebre documentario “Sette canne un vestito”.

In realtà Torviscosa non può essere considerata a pieno titolo una cittadina di epoca fascista. E’ vero che il progetto urbanistico venne realizzato nel 1937, ma la costruzione vera e propria del paese si realizzò prevalentemente nel dopoguerra.

Il grande stabilimento industriale

Il nucleo storico della grande fabbrica venne realizzato negli anni 1937 – 1940,  progettato dall’architetto Giuseppe De Min, con le caratteristiche facciate rivestite a mattoni rossi.
Torviscosa Friuli

Le due grandi statue poste all’ingresso sono dedicate all’agricoltura e all’industria, a sottolineare la duplice natura del progetto imprenditoriale di Torviscosa.
Risalgono a questo periodo iniziale anche gli edifici destinati a scopo ricreativo come l’ antistante teatro, la casa del ristoro e le scuole elementari.
La costruzione vera e propria della nuova città iniziò solo successivamente al 1940.

 

 

Torviscosa FriuliDopo l’inaugurazione del primo blocco nel 1938, il reparto di cellulosa venne raddoppiato nel 1940, con la seconda delle due torri Jensen destinate alla produzione di bisolfito di calcio.
Le due scenografiche torri sono alte 54 metri e sono collegate alla sommità da un percorso orizzontale che costituiva il passaggio per gli operai addetti al reparto.
Esternamente ripropongono le forme dei fasci littori: la lama dell’ascia littoria che sporgeva dalla torre nord fu abbattuta dagli operai nel luglio 1943. 

La torre panoramica

Torviscosa FriuliNel grande piazzale di ingresso a Torviscosa, oltre all’ingresso allo stabilimento si trova il CID (Centro Informazione Documentazione), un grande edificio di rappresentanza costruito dalla SNIA agli inizi degli anni Sessanta. Assieme ad una grande torre panoramica, costituiva il biglietto da visita della città industriale e luogo di ricevimento delle delegazioni straniere.
Utilizzato fino alla fine degli anni Settanta per ospitare la biblioteca tecnica aziendale, il CID è stato recentemente restaurato e riaperto come sede espositiva.
La torre panoramica, alla cui sommità si accedeva con un ascensore, costituiva un punto di osservazione privilegiato sulla città per i dirigenti, nonchè un salotto privilegiato dove accogliere gli ospiti illustri.
Il piazzale è oggi dedicato a Franco Marinotti, fondatore della città e all’epoca amministratore delegato e poi presidente della SNIA.

Torviscosa Friuli

I quartieri divisi per aree funzionali

La nuova città venne interamente progettata da architetti ed ingegneri, concepita per espandersi e ospitare fino a 20.000 persone ed organizzata per aree funzionali. allora sorsero attorno alla grande fabbrica il villaggio operaio, le case per i tecnici, le ville dei dirigenti, gli spazi del lavoro e quelli per il tempo libero e lo sport, con l’immancabile piscina olimpionica ed lo stadio da calcio.
Le case per gli operai chiamate “case gialle” vennero realizzate tra il 1941 e il 1942.
Il complesso delle case operaie, le cosiddette “colombaie” fu edificato tra il 1943 ed il 1962. Le ville per i dirigenti tra 1949 e il 1952 e le nuove case per i tecnici tra il 1956 e il 1962.
La struttura originaria dei diversi quartieri è arrivata intatta ai nostri tempi ed è perfettamente riconoscibile.
La vita pubblica trovava il suo fulcro nella piazza “Impero” (oggi rinominata piazza del Popolo), che fu progettata dall’architetto Giuseppe De Min nel 1940 secondo il gusto architettonico dell’epoca che si ispirava alle piazze metafisiche di Giorgio De Chirico. Un po’ come accade per la città metafisica di Tresigallo, in Emilia Romagna, di cui ho ampiamente parlato in un altro articolo.

L’ ex campo di concentramento

Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la SNIA Torviscosa si trovò a non avere sufficiente manodopera. Per sostituire gli operai partiti per la guerra, venne proposto al Governo di insediare un campo di concentramento per prigionieri di guerra, che dopo l’8 settembre 1943 venne trasformato in villaggio operaio. Fu così il campo di concentramento ospitò fino un migliaio di prigionieri degli eserciti alleati, catturati dall’esercito italiano nella prima battaglia di El Alamein.

Torviscosa oggi

Lo stabilimento industriale di Torviscosa è oggi in parte ancora utilizzato: le aziende presenti sono Bracco SPIN, Caffaro Industrie, Halo Industry e Lavanderia Adriatica. Dal momento che è ancora in attività, non è di norma aperto per le visite al pubblico.

Informazioni e visite guidate

Se avete intenzione di visitare la città e conoscerne la storia potete chiedere una visita guidata per informazioni https://protorviscosa.it/turismo/visite-guidate/

Per completare il tutto, il CID – Centro di Informazione e Documentazione merita una visita perchè vi si trovano molti documenti e foto storiche di grande interesse. 

Cosa vedere nei dintorni di Torviscosa

Non molto distanti dalla Città di Fondazione  si trovano le due importanti città UNESCO di Palmanova ed Aquileia ed il borgo dii Strassoldo, annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia.

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