San Francesco della Vigna è uno di quei monumenti di Venezia che pochi conoscono, nonostante si trovi ad appena un quarto d’ora di passeggiata dal cuore del turismo (San Marco, Ponte di Rialto, Canal Grande). Se vi capita di visitare la città più bella del mondo, quindi, non fermatevi alle solite mete e ai soliti scatti. Andate a cercare i suoi volti nascosti… attraverso quei vicoletti che sovrastano canali stagnanti, dove l’odore del mare si mescola a quello del legno e della pietra umida. La chiesa e il convento di San Francesco della Vigna meritano.
San Francesco della Vigna, un po’ di storia
Tutto inizia nel 1253, quando il nobile Pietro Ziani lascia nel suo testamento agli amati Fraticelli Minori una sua proprietà costituita da: vigna padronale sita su riva Santa Giustina, case annesse e una cappella dedicata a San Marco. La cappella non era un luogo qualunque: pare infatti che proprio qui sostò San Marco, e qui ebbe quel sogno premonitore in cui l’angelo gli annunciava la futura fondazione di Venezia!
Nel XIV secolo, la cappella venne ampliata e divenne una chiesa – poi demolita due secoli dopo e infine ricostruita secondo l’originario stile gotico – dedicata a San Francesco, patrono dei frati che la reggevano. In breve tempo divenne San Francesco “della Vigna” perché la proprietà del nobile signore rimase a circondare gli edifici religiosi. Alla chiesa infatti si era aggiunto un convento che nel corso del Quattrocento divenne un grande edificio con tre chiostri e con uno splendido affaccio sulla laguna.
Nei secoli successivi, soprattutto dopo la soppressione degli ordini religiosi nel XIX secolo, il convento e la chiesa furono usati per scopi laici: divennero caserma di marineria e poi caserma dell’esercito austriaco. Molti locali e ambienti storici vennero addirittura demoliti e ricostruiti in nome della praticità militare.
San Francesco della Vigna oggi
Nel 1881, il convento-caserma venne recuperato dopo alcuni anni di abbandono seguiti all’Unità d’Italia. I lavori di restauro si susseguirono a momenti alterni fino al 1955. Molti ambienti furono riportati al loro stile originale, altri furono aggiunti. Nel 1989 il convento è diventato la sede dell’Istituto di Studi Ecumenici.
Della antica struttura si “salvano” due dei tre chiostri, utilizzati oggi come sedi di eventi culturali (mostre, convegni, concerti, presentazioni di libri) e che durante la Biennale di Venezia assumono il ruolo importante di aree espositive del percorso ufficiale. Gli ambienti interni sono aule ma anche ostello dove vivono studenti di tutte le parti del mondo e di tutte le religioni, che arrivano all’istituto per studiare teologia.
Essendo un centro scolastico, il convento ospita anche una bellissima e ricca biblioteca. Sicuramente curata dai monaci fin dal XIII secolo, venne arricchita nel 1437, quando papa Eugenio IV ordinò che i libri dei frati defunti divenissero parte del corredo librario. La biblioteca venne ampliata tra il XVI e il XIX secolo e quindi annessa all’istituto di Studi Ecumenici nel XX secolo. Oggi comprende 80.000 libri, di cui almeno 13.000 sono “testi antichi” molto preziosi.
Le viti di San Francesco
Chiesa storica, convento, luogo di arte… Ma non è tutto. Perché San Francesco della Vigna è anche un luogo di produzione di un ottimo vino. Vi si possono effettuare anche studi di agronomia. Infatti le antiche vigne – sebbene molto ridotte in estensione – sono comunque rimaste con i loro vitigni originali. Ad essi se ne sono aggiunti altri, creando un mix davvero unico. Le varietà di uva oggi prevalenti sono Teroldego del Trentino e Refosco del Friuli, mentre il vino che se ne ricava porta l’etichetta “Harmonia Mundi”.
Percorso turistico di San Francesco della Vigna
Quando è possibile visitare questo sito, si rimane subito colpiti dalla bellezza marmorea della facciata esterna alla quale hanno lavorato i più grandi architetti del Rinascimento veneziano. La facciata candida un po’ contrasta con l’alto campanile (70 metri) sul quale spiccano i mattoni rossi.
Varcata la soglia, si visita una chiesa a croce latina, con una navata molto ampia e ariosa fiancheggiata da cinque cappelle per lato. Tra le opere da ammirare: la cupola affrescata di Girolamo Pellegrini, gli affreschi del Tiepolo nei pennacchi sopra le arcate, il paliotto intarsiato. Sono presenti anche opere di Giovanni Bellini.
Del convento vanno ammirati i chiostri e alcune sale che vengono aperte al pubblico, ma per lo più ci si ferma ad ammirare le opere esposte periodicamente sotto i loggiati o nei cortili ricchi di aiuole.
Il mistero della Cabala
La chiesa di San Francesco della Vigna si lega anche al mistero della Cabala. Pare infatti che nel Cinquecento, fra’ Francesco Zorzi, incaricato dei restauri, decise di seguire misure e simbologie dettate da questo libro. Il numero TRE divenne il ritmo costante del suo lavoro: simboli della Trinità, ovviamente, ma anche “lunghezza pari a tre volte la larghezza”, cappelle larghe non più di “tre piedi per lato”, e il rapporto tra le dimensioni doveva rispecchiare l’intervallo musicale delle tre note care alla Cabala – do, sol, mi.
Come arrivare
A piedi
Dalla Stazione ferroviaria di Venezia e da Piazzale Roma a piedi, percorrendo la Strada Nuova fino ai Santi Apostoli; si prosegue poi in direzione S. Giovanni e Paolo e da qui verso il convento di S. Francesco della Vigna (30 min. ca.).
In vaporetto
Dalla Stazione ferroviaria e da Piazzale Roma con il vaporetto n. 5.2, direzione Fondamente Nove-Lido; scendere alla Celestia (30 min. ca.).
Informazioni e orari della biblioteca
La biblioteca di San Francesco della Vigna è aperta:
Lunedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.00 alle 17.00
Martedì e Venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00
Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale https://www.bibliotecasanfrancescodellavigna.it/