Può un montarozzo di sale diventare monumento? E addirittura monumento nazionale? Certo, è possibile. Ma non pensate subito ad altre saline famose, come quelle di Trapani e di Marsala, che sono il presente. Le saline … anzi LA salina … di Cervia, in Emilia-Romagna , Antica Salina Camillone, è un residuo di storia millenaria, anche se fa ancora parte delle nostre vite. E perciò è forse anche più preziosa e più monumentale. La sua storicità viene mantenuta dal fatto che la Antica Salina Camillone si lavora ancora a mano, come si faceva in epoca etrusca! Forse non produrrà le montagne di sale che forniscono mezza nazione, ma produce un sale “slow food”, genuino come pochi, e certamente dal sapore … antico.
Cervia, città del sale
Cervia e il suo territorio sono da sempre legati al sale. Perfino il nome pare derivi da “acervi”, i cumuli di sale che i Romani già commerciavano, avendo imparato l’arte della produzione dagli Etruschi. Dunque è da millenni, letteralmente, che su questa riviera si ricava il sale dall’acqua marina. Un elemento e alimento molto importante, non solo perché dà sapore e conserva i cibi a lungo, ma perché è la “moneta più antica del mondo” con la quale un tempo si pagava il lavoro (da “sale” deriva infatti “salario”).
Cervia ha sviluppato tutta la propria economia sulla produzione di sale. Fino al 1959 le saline di Cervia erano un’industria artigianale. A partire dagli anni Sessanta, poi, l’estrazione e lavorazione del sale è passata a strumenti meccanizzati e ad aziende specializzate che da un lato hanno incrementato le vendite – e il benessere locale – ma dall’altro hanno quasi del tutto cancellato la tradizione. L’ultima salina lavorata “secondo il modo antico” è appunto “il Camillone”.
La Salina Camillone di Cervia
Un tempo erano 144 le saline lavorate secondo il metodo antichissimo etrusco, detto “metodo cervese”. Oggi, come detto, ne resta solo una che è sì parte attiva della produzione industriale ma … con i propri tempi lenti. Perché mentre lavora, la Antica Salina Camillone insegna. Insegna a turisti e studenti la storia del paese e di questa arte lavorativa. Insegna come si estraeva e lavorava il sale quando non c’erano strumenti meccanici a disposizione.
Si raccoglie l’acqua del mare Adriatico in una vasca, si lascia evaporare in modo da raccoglierne il sale. Questo sale quindi viene rilavato, centrifugato e ri-essiccato. Il lavaggio e la centrifuga (attuati con attrezzi di legno) si ripetono finché il sale estratto non è totalmente purificato. In questo processo di purificazione esso perde anche un po’ di sapidità, per questo viene chiamato “sale dolce”. Ma rimane comunque del buon sale, che dona ai piatti quel giusto punto di salato, senza eccedere.
La Salina Camillone può produrre da sola fino a 2000 quintali di sale a stagione. Il processo di lavorazione viene mostrato ai visitatori, in quanto fa parte di un itinerario promosso dal Museo del Sale di Cervia. Dunque gli operai mostrano tutti i passaggi della lavorazione a chi in quel momento assiste al loro lavoro. Il Museo propone anche i laboratori didattici “Salinaro per un giorno”, che permettono di lavorare insieme ai salinari sul Camillone. Un’esperienza che, soprattutto nei ragazzi, rimane impressa e chissà, magari aiuta a formare i salinari del futuro.
Cosa vedere al Museo del Sale di Cervia
Il MU.SA o Museo del Sale di Cervia, è stato inaugurato dopo un restauro nel 2004. Oggi sorge dentro il vecchio magazzino del sale di via Nazario Sauro e mira a tramandare l’arte della antica lavorazione del sale. Ma anche l’importanza del sale per la cultura gastronomica italiana e mondiale.
Oltre alle stanze predisposte per le mostre permanenti e temporanee, il museo crea itinerari e percorsi che si snodano dalla imbarcazione tradizionale, la “burchiella”, agli attrezzi di un tempo. Attrezzi che ancora oggi si vedono all’opera alla Salina Camillone, un’altra tappa del percorso museale all’esterno. Si impara poi la vita quotidiana dei salinari, gli oggetti del loro vissuto. Grazie all’Associazione culturale Civiltà Salinara, infine, il visitatore può anche diventare salinaro e provare sulla propria pelle la fatica di questo lavoro, ma anche le grandi soddisfazioni quando ci si ritrova in mano quel tesoro bianco abbagliante!
Il Museo del Sale è aperto tutti i giorni d’estate dalle 20:30 a mezzanotte; dal 17 settembre al 31 maggio invece è aperto sabato, domenica e festivi dalle 14:30 alle 19. Una settimana in particolare, la prima di settembre, il museo apre anche di mattina – 11:00 -12:30. Si paga un biglietto di 2 Euro, ridotto a 1 per gli studenti di 13-18 anni. Per informazioni e prenotazioni di gruppo la email è: musa@comunecervia.it .
Cosa fare e vedere nei dintorni del Camillone
Una volta vissuta l’esperienza della visita alla Salina Camillone – dove in certi periodi dell’anno oltre al sale potrete ammirare anche l’arrivo dei fenicotteri! – occorre dedicare qualche ora anche a Cervia che come città merita sicuramente.
Qui potrete ammirare molte costruzioni antiche, tra le quali la Chiesa dell’Assunta, il Santuario Madonna del Pino, il settecentesco Palazzo Comunale, l’antico Faro, l’antico Borgo dei Salinari, Torre San Michele, la Casa delle Aie.
A pochi chilometri da Cervia sorgono le spiagge di Cesenatico, Rimini e Riccione, le meraviglie medievali di Ravenna e i castelli di San Marino. Perfino Bologna e Firenze si possono raggiungere in poco meno di 2 ore di autostrada.
Come arrivare a Cervia
In macchina, si arriva a Cervia tramite: autostrada A14, con uscite Ravenna e/o Cesena oppure con la Statale 309 Romea.
In treno si scende alla stazione di Cesena e si prendono le coincidenze garantite dai bus locali.
L’aeroporto più vicino è Rimini (32 km) ma di solito i turisti atterrano al più grande scalo di Bologna (90 km).