Rocchetta Mattei, il Castello dei Misteri a Bologna

In Italia esistono molti castelli, di vario stile e di diverse dimensioni. Ma pochi suscitano un timore reverenziale come quello che sorge nella piccola cittadina di Grizzana Morandi, vicino a Bologna, in Emilia Romagna: il castello Rocchetta Mattei.  A prima vista sembra una di quelle costruzioni fantasiose di Walt Disney, e la sua storia è degna di una fiaba ma per conoscerla dobbiamo prima capire chi era il suo fondatore, il conte Cesare Mattei.

Il Misterioso Rifugio del Conte Mattei

Il Castello Rocchetta Mattei è stato costruito tra il 1850 e il 1859 su un antico feudo di proprietà della famiglia Mattei. Un palazzo dal fascino fiabesco che nasconde un laboratorio alchemico.
Il conte Cesare, dopo un’intera giovinezza dedicata alla politica, rimase sconvolto dalle sofferenze della madre, uccisa lentamente da un tumore. Per uscire dalla depressione che lo aveva afflitto, il nobile decise quindi di crearsi un rifugio privato sull’Appennino, un luogo in cui pensare, ricordare e … studiare.

Al suo interno possiamo perderci tra i labirinti di stanze, logge e scalinate monumentali e scoprire chiari riferimenti a simboli e principi dell’alchimia e della massoneria.

Il suo scopo, era quello di trovare dei rimedi alternativi a quelli della inutile  – secondo lui – medicina moderna. Iniziò con lo studio delle piante, si spinse fino a praticare l’omeopatia ma andò anche oltre. Inventò una metodologia curativa chiamata Elettromeopatia, che univa elementi vegetali e misteriosi “fluidi elettrici” che il conte stesso sperimentava in prima persona nelle cantine del suo castello.

Per quanto fosse osteggiato e considerato pazzo, la sua scoperta ebbe un discreto successo e nell’anno della sua morte, 1896, era già diffusa in Europa, Stati Uniti e anche in Cina. Si continuò a sperimentare l’Elettromeopatia fino al 1956, ultimo anno in cui si registrano dati relativi a questo tipo di cure. Ma nonostante sia sparito tutto nel nulla, si dice che il segreto di Mattei venga oggi custodito dagli eredi del collaboratore del conte, Mario Venturoli. E il castello, oggi, che cosa contiene?

Rocchetta Mattei, la storia

Il castello Rocchetta Mattei realizzato dal del conte “esoterico” ebbe una vita ancora più complessa di quella del suo proprietario. Come detto, il bellissimo maniero fu terminato nel 1859 e fino al primo Novecento appartenne alla famiglia del conte e a quella del suo assistente Venturoli.

Gli eredi del Venturoli mantennero la proprietà fino al 1956 ma non riuscirono mai a riparare i gravi danni dei bombardamenti causati dalla II Guerra Mondiale per cui furono costretti a vendere. Negli anni Sessanta, un imprenditore cercò – senza successo – di trasformare il castello in un albergo ma i costi eccessivi costringono anche lui ad abbandonare.

Soltanto nel 1997 nasce un comitato che decide di prendersi cura dello stupendo monumento del castello la Rocchetta  e nel 2000 iniziano i lavori per recuperare la struttura e trasformarla in un museo. Oggi, infatti, Rocchetta Mattei ospita un museo dedicato al conte Cesare e ai suoi studi sulla Elettromeopatia e, grazie all’intervento delle banche, è stata riaperta al pubblico.

Cosa Vedere alla Rocchetta Mattei e a Grizzana

Il castello vicino a Bologna Rocchetta Mattei è stato realizzato in stile moresco, una moda molto diffusa a fine XIX secolo. Un insieme di edifici, scalinate, corridoi e cortili lo rendono un vero e proprio labirinto. Si entra dalla Provinciale 62 Riola-Castiglione dei Pepoli e una scalinata conduce al vestibolo e quindi a un cortile scavato direttamente nella roccia del monte.

Per arrivare alla stanza del conte, dal cui tetto pendono grandi stalattiti, si attraversa il loggiato moresco, si sale per la Scala della Torre e si supera un ponte levatoio. Altre sale suggestive del castello sono: Sala Bianca, Sala Turca, la Sala dei Novanta,  la Cantoria, la sala delle Maioliche in cui si trova la tomba del conte. Da notare  il bellissimo Cortile dell’Alhambra che riproduce l’omonima costruzione moresca di Granada. Tutti i mobili e gli attrezzi del conte sono rimasti intatti, salvo alcuni restauri atti a renderli presentabili al pubblico.

Cosa vedere nei dintorni

Rocchetta Mattei è ovviamente il monumento più famoso e visitato della cittadina di Grizzana Morandi. Ma oltre a questo, ci sono altre località interessanti da conoscere sul territorio: l’antico borgo medioevale Borgo la Scola, rimasto pressoché intatto dal XIII secolo, il Santuario e i Giardini di Montovolo che ospitano anche un’oasi WWF, il Cimitero Sudafricano e il monumento che ricorda le eroiche truppe che liberarono la zona dai nazisti. Molto belli da visitare anche la città di Dozza, famosa per i suoi murales, la città ideale di Colle Ameno a Sasso Marconi.

Un Castello Esoterico?

Il mito dell’esoterismo legato a Rocchetta Mattei non sta tanto negli studi omeopatici del conte, che benché permeati di mistero sono spiegabili scientificamente. Piuttosto nelle forme,  simboli e materiali con cui decise di costruire la propria originale dimora.

Rocchetta Mattei
Molti sensitivi hanno interpretato l’ippogrifo, la “mano di Fatima”, le pigne, le forme geometriche particolari che si ritrovano in giro per il castello come punti di catalizzazione delle energie ultraterrene. Per i più coraggiosi, ogni tanto vengono organizzate visite guidate al castello di notte, proprio per aumentare quest’aura di mistero e di magia.

Informazioni per visitare il Castello Mattei

Come arrivare a Rocchetta Mattei Castello:  da sud e da Bologna, tramite l’autostrada A1 uscendo a Sasso Marconi per poi immettersi sulla SS64 fino a Riola. Per chi arriva da nord o da Firenze, autostrada A1 direzione Bologna uscendo a Pian del Voglio e proseguendo fino a Castiglion dei Pepoli, e poi continuando per Camugnano e Riola.

Prenotare le visite: presso gli Space Hotels di Bologna e di Firenze, oppure scrivendo per tempo una email a: rocchettamattei@comune.grizzanamorandi.bo.it  oppure all’indirizzo visitarocchetta@gmail.com 

Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale https://rocchetta-mattei.it/

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