Il giardino del mito sorge sull’Isola Madre delle Borromee, non in Grecia. Secondo la leggenda ellenica esisteva un tempo un giardino divino, che Zeus donò a Era. Al centro di questo terreno si trovava un albero di melo che produceva frutti d’oro. Nonostante il feroce drago e le tre ninfe Esperidi posti a guardia del tesoro, Ercole riuscì a rubare ben tre mele con l’astuzia.
Il mito parla di questo giardino come di un luogo lussureggiante, fastoso, fitto di vegetazione a protezione di quell’unico albero prezioso. Sull’Isola Madre delle Borromee ci sono sicuramente meno boschi e meno intrichi di rami, ma il giardino è talmente ricco e bello da somigliare davvero a qualcosa di divino. Andiamo a conoscerlo insieme.
Le Borromee, isole giardino del Lago Maggiore
Il Lago Maggiore è talmente grande da poter contenere al proprio interno un intero arcipelago: le Isole Borromee. L’arcipelago, situato nella parte piemontese del lago, prende il nome dai signori di San Miniato, i Borromeo. Essi le acquisirono nel XIV secolo e ad oggi sono ancora i proprietari di tre isole. Una delle tre è proprio l’Isola Madre.
Con i suoi 220 metri di larghezza e 330 metri di lunghezza, l’isola è la più grande delle Borromee eppure una delle meno abitate. Più della metà del suo territorio ospita giardini stupendi, in particolare giardini all’inglese, che circondano i palazzi – Palazzo Borromeo e la Cappella Gentilizia.
Magnifici giardini si trovano pure sull’Isola Bella e sull’Isolino San Giovanni, anche esse proprietà privata. Isola dei Pescatori è invece quella che ospita il borgo più popolato, ed è una delle mete turistiche più gettonate di questo angolo del lago. Le Borromee includono anche un romantico isolotto caratterizzato da una sola, minuscola spiaggetta: Scoglio della Malghera, o “degli Innamorati”.
Cosa vedere sull’Isola Madre
L’Isola Madre – detta anche San Vittore o Isola Maggiore – è sempre stata ricoperta di vegetazione. Inizialmente ospitava solo una chiesa, dedicata a San Vittore, dunque si coltivavano per lo più ulivi, considerati alberi “sacri” e qualche pianta da frutto. Fu nel 1501 che Lancillotto Borromeo decise di azzardare una novità: introdusse gli agrumi, facendoli arrivare dalla Liguria.
Insieme alle piante “esotiche” arrivarono pure gli esperti giardinieri liguri, i Della Torre, che sarebbero rimasti sull’isola insieme ai Borromeo per tre secoli. Si deve a loro e alla lungimiranza dei signori la trasformazione dell’isola in un giardino. L’introduzione di nuove piante rese quel territorio diverso e interessante e la continua ricerca del bello ha fatto diventare l’Isola Madre quel che è oggi.
Nel 1823, i Borromeo e i nuovi custodi giardinieri della proprietà – i Rovelli da Monza – crearono i giardini all’inglese che ancora adesso caratterizzano l’isola. Uno dei due fa parte del palazzo mentre l’altro occupa il restante territorio. Dalla seconda metà del XX secolo la famiglia Borromeo ha concesso ai turisti di usufruire dell’Isola Madre, aprendo i giardini e il palazzo alle visite guidate. Si possono così ammirare le splendide stanze – il Salone dei Ricevimenti, il Salotto Veneziano, la Sala dei Papi, il Museo delle Marionette – la cappella e ovviamente le tante varietà botaniche che li circondano.
Il giardino del mito sull’Isola Madre
Quando Flaubert visitò il giardino dell’Isola Madre lo definì “…il luogo più voluttuoso visto al mondo!” . L’esperienza di passeggiare per questi otto ettari di verde, ricchi di piante comuni e straniere, di fiori rari e di alberi maestosi è sicuramente qualcosa che lascia dentro forti emozioni. I boschi di magnolia si trovano accanto a quelli di bambù, gli antichi agrumi e i glicini fanno a gara con gli esotici banani, con le palme e i folti eucalipti.
Tra i fiori che colorano i viali del giardino troverete camelie, ibiscus, bouganville, rododendri e azalee. Imperdibile la magnifica Terrazza delle Protee, dove i coloratissimi fiori africani qui hanno trovato il loro habitat felice, nonostante il clima diverso. Non mancano i fiori d’acqua come il loto e le ninfee che galleggiano negli stagni. I boschetti formati da conifere e aceri ospitano, tra loro, un esemplare davvero importante: il cipresso del Cashmir.
Questo grande albero che risale al 1862 è attualmente il più antico esemplare della specie in Europa. Riuscì a sopravvivere anche a una tromba d’aria che colpì la zona nel 2006. Se resterete a godervi il fresco e la pace di quest’isola, avrete anche occasione di ammirare, lungo l’itinerario, alcuni coloratissimi uccelli. Vivono qui pavoni, pappagalli, fagiani argentati. Il giardino che somiglia così tanto a quello del mito delle Esperidi, oggi fa parte di un circuito turistico botanico di alto prestigio, quello della Royal Horticultural Society.
Informazioni utili sull’Isola Madre
Per visitare l’Isola Madre si paga un biglietto di accesso che contribuisce a mantenere lo splendore di questi luoghi. Il biglietto per un adulto costa 13,5 Euro, ridotto per i ragazzi 7 Euro. Se si arriva in gruppo si paga 12 Euro, mentre 6 Euro è il ridotto per le scolaresche.
I giardini dell’Isola Madre e delle Borromee in generale aprono da marzo a ottobre, con orari che variano a seconda della disponibilità e degli eventi. Vi consigliamo di contattare il sito ufficiale o il numero 0323 933478.
Come arrivare: l’aeroporto più vicino è Milano Malpensa (50 km) ma si raggiunge facilmente il Lago Maggiore anche da Caselle di Torino (140 km). In treno, la stazione di riferimento è quella di Stresa sulle linee ferroviarie Milano-Sempione. Chi arriva in macchina percorrerà la Milano-Laghi A8 direzione Gravellona Toce, uscendo a Carpugnino e continuando verso Stresa.
Da Piazza Marconi di Stresa, ci si imbarca sui traghetti che fanno la spola con le varie isole.