Orgosolo, il borgo dei murales in Sardegna

Se non avete visitato Orgosolo, non avete visto la Sardegna vera. Quella autentica della Barbagia. Appena tremila abitanti, seicentoventi metri sul livello del mare e intorno le foreste e le rocce millenarie della Barbagia. Questo è Orgosolo, tutt’altro che un borgo qualunque. Ci ritroviamo a camminare, qui, tra colori, tradizioni e antichi misteri e scoprirli è un’emozione che consigliamo a tutti. Orgosolo, come dice il suo nome sardo (“terra umida”) è anche luogo d’acqua, di ruscelli e di fiumi e di quelle nebbie leggere che caratterizzano il mattino nel cuore di quest’isola-pianeta. Per gli amanti dei murales, una tappa imperdibile …

Storia di Orgosolo

Inutile specificare quel che tutti sanno, sulla Sardegna, cioè che anche Orgosolo ha una lunga storia preistorica e nuragica che è giunta fino a noi con ritrovamenti interessanti. I Romani trovarono interessante la parte pianeggiante, appena fuori Orgosolo, ovvero la piana di Locoe – dove scorre il fiume Cedrino – e qui si insediarono portando una nuova linfa vitale alla località. Il passaggio dall’impero al medioevo, qui, è stato lento e indolore. Si sa che Orgosolo fu abitata nei primi anni Mille, anche se le tracce che confermano la sua storia medievale risalgono solo al 1328.

Il villaggio si trovava in un luogo di congiunzione tra gli antichi regni sardi di Torres, Gallura e Cagliari e dunque assunse sempre più importanza proprio tra i secoli XIV e XVI. Fu questo un periodo di dominazioni che si susseguirono l’una dietro l’altra. Le più importanti furono quella Aragonese e soprattutto quella Piemontese dei Savoia che accompagnò Orgosolo e la Barbagia dal XVIII secolo fino all’Unità d’Italia.

Cosa vedere a Orgosolo

Sono tre gli itinerari interessanti da seguire, per chi viene a visitare Orgosolo. Uno è quello dell’arte antica, che può partire direttamente dai Nuraghi e proseguire con le chiesine paleocristiane e medievali. Un secondo itinerario può spaziare dalle architetture post medievali ai murales del XX secolo. Il terzo itinerario è quello naturale che abbraccia ad ampio raggio la valle del Locoe, l’altopiano del Supramonte e la Barbagia in generale.

L’itinerario dell’arte antica: le Domus de Jane, le antiche tombe scavate nella roccia, intorno ad Orgosolo sono più di settanta. Tra le più belle da vedere ricordiamo la Oreharva, Sirilò, Sa Lhopasa, Tettene, Istovuzzi e Pandelai. Moltissimi anche i Nuraghi, che vi consigliamo di visitare con le guide locali, per poter ammirare in dettaglio quelli più affascinanti (Nuraghe Mereu, Presethu Tortu, Gorropo, Bidunì, Burdu, Ilole).

L’arte più moderna si manifesta sia nelle chiese antiche del centro, come San Pietro (XIV secolo), Sant’Antonio Su Ohu (XIV secolo), Santa Croce e San Nicola (XV secolo), nelle chiesine campestri di epoca medievale (Sant’Antioco, San Michele Arcangelo, San Marco, Sant’Anania…) sia nei famosi murales. Queste pitture murarie iniziarono quasi per gioco, e per ribellione, nei caldissimi anni Sessanta del XX secolo. In meno di vent’anni si moltiplicarono divenendo trecentocinquanta. Oggi sono la principale attrazione del turismo di Orgosolo, con quei colori vivaci, le forme naif che somigliano molto a quelle dei murales messicani e le tematiche – guerra, diritti, società, tradizione, politica – sempre attuali.

Chi ama la natura qui si sentirà abbracciato dallo spirito selvaggio della Barbagia. Il “Supramonte” tanto amato e cantato anche da Fabrizio De Andrè domina il paesaggio di Orgosolo. Questo altopiano ricco di lecci e ginepri, di foreste primordiali quasi mai toccate dall’uomo dove vivono ghiri, volpi, cinghiali e spettacolari uccelli rapaci … è anche meta di molti escursionisti. Oltre alle magnifiche rocce, ai corsi d’acqua, ai boschi qui si possono ammirare antichi rifugi di pastori che fanno a gara con i nuraghi per abbellire la regione. Attenzione alle gole e ai crepacci, anche se alcuni (dolina Su Suercone, Gola Gorroppu) sono meta di appassionati di arrampicata.

I Murales di Orgosolo

Ognuno con il proprio stile, i murales di Orgosolo raccontano la storia di un fermento intellettuale sempre vivo e di un territorio culturalmente fervido, sempre ribelle e politicamente attivo. In ogni casa di Orgosolo, su ogni muro, c’è un murale:

Centinaia di murales colorano le strade di Orgosolo e raccontano gli usi e i costumi, la cultura e l’intimo dissenso della gente di Barbagia. La vivacità degli anni Sessanta e Settanta ha favorito lo sviluppo dei murales collettivi, che ancora oggi descrivono con dovizia di particolari la vita rurale e le lotte per il potere, alternando temi socio-politici alla rappresentazione di icone tipiche della vita quotidiana: donne al lavoro, uomini a cavallo e pastori. Lo scenario di Orgosolo non ha età e merita una visita, almeno una volta nella vita.

Il villaggio di Locoe e altri misteri

Locoe oggi è una vallata tra le più belle della Barbagia, ma fino al XV secolo circa ospitava anche un centro abitato, il villaggio omonimo. Di questo rimane solo una chiesa campestre, San Leonardo, che custodisce ancora antichi documenti di nascita e di morte. Uno spaccato di vita di un paese che non esiste più e che si può ancora leggere e ricordare.

Misteriosi e bellissimi sono anche gli abiti tradizionali di Orgosolo. Segreto assoluto, da secoli, sulle tecniche di cucitura, sui colori e sui simboli che li rendono così particolari. Tutto ciò che si può fare è ammirarli durante le feste – il carnevale, la settimana santa, la celebrazione dell’Assunta – e fotografarli come ricordo.

Una festa misteriosa, che ricorda moltissimo Halloween, ha luogo qui il 31 dicembre sera. I bambini di Orgosolo, infatti, in quella notte di passaggio tra vecchio e nuovo anno vanno a fare Sa Candelaria… cioè a bussare di casa in casa con un sacco in mano. Ricevono in dono panini, dolci e biscotti. Una volta rifocillati, i piccoli vanno poi a cantare i propri auguri alla popolazione, specialmente alle coppie neo-sposate del paese.

Le rocce e le grotte fuori da Orgosolo sono anche patria dei misteri dei famosi banditi, come Giovanni Battista Liandru o Pasquale Taneddu “il Terrore del Supramonte”. Di questi uomini e dei loro crimini spesso non restano che leggende, ritrovamenti di resti umani o storie di fantasmi che aleggiano sull’altopiano!

Come arrivare ad Orgosolo e dove alloggiare

Per raggiungere Orgosolo è consigliabile affidarsi a un’auto a noleggio o a un trasporto privato. Sono pochi i bus diretti e non ci sono treni. Da Nuoro si arriva tramite la Strada Provinciale 58, da Cagliari tramite la Statale 131 fino a Nuoro, quindi seguendo la SP 58 oppure la SS 389. Da Arbatax, percorrete prima la SP 27 fino a Villagrande Strisaili per poi proseguire su SS 389 direzione Mamoiada.

L’aeroporto di riferimento è Cagliari.

Per l’alloggio, tra le indicazioni migliori ci sono l’Hotel Sa’e Jana e diversi B&B (Orgosolo Sardegna, B&B Supramonte, B&B Del Corso, Marima, Peonia…) e ovviamente gli agriturismi, come S’Ozzastru o Canales.

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