Le grotte della Gurfa in Sicilia: storia, mistero e leggenda

Le grotte della Gurfa si trovano ad Alia, in provincia di Palermo e sono un luogo unico nel panorama archeologico e culturale della Sicilia. Il sito sorge nel cuore delle assolate campagne palermitane, tra pascoli e colline che in primavera sono una festa di verde e in estate una enorme distesa giallastra. Sono un tutt’uno con la natura perché dentro la natura  – la montagna rocciosa – sono state ricavate. Non dall’erosione opera degli elementi, ma dalla mano di uomini che vi hanno lavorato per generazioni. Ammirarle è un privilegio e uno stupore.

Si tratta di uno straordinario complesso di grotte scavate nella roccia che rappresenta un’affascinante fusione tra storia e leggenda in grado di attivare visitatori curiosi e appassionati di turismo culturale da tutto il mondo. Una meta imperdibile per chi ama scoprire i misteri dell’antica Sicilia. Scopriamo insieme la loro storia, i misteri che le avvolgono e come visitarle.

Grotte della Gurfa
Grotte della Gurfa


Le grotte della Gurfa sono note per la loro straordinaria acustica e per la loro forma che ricorda una thòlos, una struttura funeraria tipica della cultura micenea. Il loro utilizzo nel corso dei secoli è cambiato: luogo di culto, rifugio e granaio, le grotte raccontano una storia ricca di stratificazioni culturali.

Storia delle grotte della Gurfa

Oggi è quasi certo che le Grotte della Gurfa, situate nella omonima Riserva Suburbana del comune di Alia, non sono grotte naturali. Si tratta di una mastodontica struttura scavata in una rupe di arenaria rossa, senza sfruttare cavità naturali già presenti. Si pensa siano costruzioni risalenti all’era del Bronzo – tra 2500 e 1600 anni avanti Cristo – e per questo la loro storia si intreccia al mito di Minosse. Secondo le leggende, infatti, il famoso re cretese, vissuto più o meno in quel periodo storico, venne ucciso mentre inseguiva Dedalo nelle terre del re dei Sicani, Kokalos. Il luogo della sua morte sarebbe una non meglio identificata “città di Camico”, ma mancando precisi riferimenti storico-geografici sono molte le località siciliane che vantano una tomba di Minosse.

Le leggende della Grotta della Gurfa

Le grotte sono avvolte da una leggenda intrigante: si dice che abbiano ospitato riti di trasfigurazione e che nascondano segreti legati a culti antichi. La loro posizione isolata e la particolarità architettonica alimentano il fascino di un luogo in cui storia e mito si intrecciano. Un’altra particolarità è la tradizione che associa le grotte a una funzione funeraria, confermando l’idea di un sito sacro e ricco di simbolismi.

Tra le leggende più intriganti vi è quella che attribuisce al sito un ruolo sacro legato a riti di trasfigurazione e iniziazione. La straordinaria acustica della Sala Grande, che amplifica i suoni in modo suggestivo, ha portato molti a ipotizzare che fosse utilizzata per cerimonie rituali o come antico osservatorio acustico. Inoltre, la forma delle grotte, simile a un Tholos miceneo, ossia un monumento funerario, alimenta l’idea che potessero essere tombe di personalità di spicco o templi dedicati a culti solari.  A incuriosire infatti è il foro alla sommità che dà illuminazione alla struttura, permettendo ai raggi di sole di filtrare all’interno. Alcuni sostengono persino che gli antichi costruttori avessero conoscenze astronomiche avanzate, utilizzate per allineare il sito con i movimenti del sole, conferendo al complesso una dimensione esoterica e spirituale che ancora oggi affascina chi lo visita. Da qui si può infatti ammirare dei giochi di luce spettacolari durante il Solstizio d’Estate.

Il mistero della trasfigurazione

Un mistero però aleggia anche intorno al foro della camera a cupola. Secondo alcuni indicherebbe con perfezione assoluta l’asse che collega Zenit e Nadir – i punti di rotazione nord e sud del pianeta –  e la prova è data dal raggio solare che illumina il pavimento della stanza soltanto nella giornata del Solstizio d’Estate.  La luce, dal foro in alto, cade in una vasca di raccolta delle acque situata a nord. L’unione dei due punti può essere interpretato come “l’asse del mondo”!

Un fatto è certo: la maestria con la quale è stata costruita la Gurfa con gli angoli di base a 72° e quello superiore a 36° ci dicono che è una sezione aurea!

Ma quello che colpisce maggiormente è che a mezzogiorno del 21 giugno i raggi del sole creano nella persona che ne viene investita una sorta di “trasfigurazione”, un effetto simile a quello che solitamente vediamo nella Vergine o in Cristo quando viene rappresentato nelle “mandorle” di luce nelle chiese medioevali. Una manifestazione che viene detta anche “ierofania“, cioè manifestazione del sacro nella storia delle religioni.

Grotte della Gurfa
Roberto de Leo investito dalla luce del solstizio d’estate

C’è chi sostiene che luoghi come questo siano stati utilizzati in passato per riti di iniziazione di antichi sovrani.

Cosa vedere e come visitare le grotte della Gurfa

La visita alle grotte della Gurfa è un viaggio nel passato. Mentre gli studiosi continuano a indagare e a cercare  l’origine certa delle Grotte, i turisti possono ammirarle grazie anche alla competenza delle guide del posto. Il percorso per le grotte si apre al chilometro 184 della Strada Statale 121 che collega la costa est siciliana con Palermo. Circa un chilometro ancora e ci si ritrova all’ingresso del parco suburbano, che racchiude la collina di arenaria e i boschetti circostanti lasciati allo stato selvatico.

Il complesso è composto da sei ambienti principali suddivisi su due piani, ciascuno con caratteristiche uniche. La più grande, conosciuta come la Sala Grande, stupisce per la sua forma ellittica e la straordinaria acustica. 

Verrete introdotti in un primo ambiente dal soffitto basso collegato agli ambienti del piano superiore da un foro scavato nel tetto. Nella ipotesi che queste grotte fossero un deposito, quel foro serviva per calare o issare i carichi di grano. Ma al tempo in cui la grotta di ingresso era usata come tomba, quel foro consentiva – secondo il credo dell’epoca – agli spiriti di unirsi alla vita quotidiana dei viventi. I corpi venivano lasciati a “colare” in appositi angoli fino alla mummificazione e potevano essere “visitati” dai parenti in qualsiasi momento.

grotte della Gurfa
il parco suburbano della Gurfa, Alia

La stanza misteriosa

Si passa quindi nella grande camera a “tholos” sulla cui cima si apre un buco dal quale entra il sole. Il soffitto di questa stanza campaniforme è alto ben sedici metri dal pavimento ed è caratterizzata da un foro centrale allo zenith. foro dal quale penetrano i raggi del sole durante tutto l’anno, colpendo dei punti particolari all’interno della stanza misteriosa.

L’attenzione con cui il cerchio di luce percorre alcuni angoli della stanza lascia immaginare dei rituali ben precisi legati, appunto, al grande astro luminoso, specie in estate.  Quando la camera veniva usata come deposito di grano, il foro serviva probabilmente per versare dentro il raccolto. Al primo piano si possono visitare altri quattro ambienti, di cui uno presenta una particolare acustica … un vero e proprio mistero sonoro!
Provate a mettervi nell’angolo più lontano della stanza, lasciando gli amici fuori dalla porta. E, col viso rivolto verso il muro, parlate a voce bassissima come se mormoraste. Se siete uomini, la vostra voce profonda verrà amplificata al punto che chi rimane fuori dalla stanza sentirà tutto chiaramente. Se siete donne, invece, nessuno sentirà nulla … solo un cupo mormorio. Questo perché la stanza è stata pensata apposta per favorire la voce maschile. Forse anticamente era un luogo di preghiera riservato ai sacerdoti … o la camera del padrone di casa, da cui egli scandiva gli ordini.

Grotte della Gurfa
Grotte della Gurfa

Cosa vedere nei dintorni

Le Grotte della Gurfa fanno parte del comune di Alia. Nonostante abbia solo 3000 abitanti, questo paesino è ricco di monumenti affascinanti: moltissime chiese, tra cui il seicentesco Santuario della Madonna delle Grazie; gli Archi del quartiere Sant’Anna che collegano le case del centro tra loro; il principesco Palazzo Guccione; i bellissimi “brivatura” (gli abbeveratoi da cui sgorga acqua di montagna).

Da segnalare anche Caccamo con il suo splendido castello, il lago (diga) Rosamarina, uno dei più grandi in Sicilia, ed i resti di Himera una città greca oltre a Solunto (ellenistica-Fenicio-Punica).

A circa un’ora di strada si trova la bella cittadina di Polizzi Generosa, “porta” del Parco delle Madonie, e da qui si raggiunge facilmente anche la stazione sciistica di Piano Battaglia. Palermo dista un’ora e mezza (77 km)  percorrendo la Statale 121 fino al termine. Un po’ più vicina (65 km) Bagheria con le sue meravigliose ville.

Altre informazioni

L’accesso alle Grotte della Gurfa è gratuito, ma rigorosamente su prenotazione. Vi verrà chiesto di lasciare, se vorrete, una offerta per lo stesso mantenimento del sito.

Per prenotare una visita, contattate il comune di Alia ai numeri: 091-8219528 oppure 091-8210911, o tramite la pagina FB delle Grotte.

Per arrivare, da Palermo seguite la SS 121 fino ad Alia e proseguite oltre il paese, fino a trovare il Km 184. Da Catania, le opzioni sono due. Si segue l’autostrada A19 fino a Tremonzelli e da qui si seguono le indicazioni per Valledolmo e per la 121. Ma queste strade, sebbene in linea d’aria siano scorciatoie, sono spesso franate, sterrate e chiuse per lavori il che ritarda di molto i tempi. In alternativa, si esce a Resuttano o a Irosa e si cerca il collegamento con la SS121. Si allungano i tempi sicuramente ma le condizioni della Statale sono molto migliori e si potranno recuperare minuti di viaggio lungo la via.
L’aeroporto più vicino è Punta Raisi, Palermo.

Ringrazio per le foto e per la collaborazione Roberto de Leo.

Dove soggiornare nei pressi di Alia

Per chi desidera trascorrere un weekend immerso nella natura e nella storia, ci sono diverse strutture ricettive nei dintorni:

  • Agriturismo Al Lago Verde: immerso nella campagna, perfetto per un soggiorno rilassante.
  • Casale Alia: un’opzione di charme con vista panoramica.
  • Hotel Villa Dafne: ideale per chi cerca un mix di comfort e autenticità siciliana.

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