Quando la Sacra di San Michele emerge dalle nebbie di Monte Pichiriano, proprio all’imbocco di Val di Susa, Torino, sembra uno di quei fantasmi enormi della fantasia dei bambini. Quando splende sotto il sole estivo appare come una reggia senza tempo. Quel che è in realtà lascia senza parole ugualmente. Un complesso architettonico monastico arroccato su una base di pochi metri quadrati ad un’altezza di 960 metri sul livello del mare.
Prima tappa della Via Francigena italiana, la Sagra di San Michele ha una storia millenaria che intreccia religione e potere. Un monumento vivibile, affascinante come pochi. Spicca sulle pianure del Piemonte come un faro anomalo tra le Alpi, specie di notte quando si illumina in modo artistico. Eppure visitare questa enorme abbazia in Val di Susa non significa solo camminare in un passato ricco di storia ma anche conoscere i segreti di una strana magia. “Magia” nel verso senso della parola, che ancora qui aleggia.
Storia della Sacra di San Michele
Un tempo, in cima a questo monte, sorgeva un forte difensivo Romano che doveva servire da vedetta contro le invasioni d’oltralpe. Per lo stesso scopo fu utilizzato, in seguito, dai Longobardi che da qui controllavano l’avvicinarsi di eventuali nemici. Fu proprio nel periodo immediatamente successivo ai Longobardi, quello dei primi rudi imperatori cristiani, che il culto al Santo Angelo Guerriero Michele si diffuse nella Val Susa.
Molte piccole chiese e altari vennero dedicati all’Arcangelo Michele ma la più grande costruzione nacque nel 999 grazie ad un sogno. Il vescovo di Ravenna, a termine mandato, si ritirò a vivere tra questi monti e sognò l’Arcangelo Michele che gli indicava il luogo in cui elevare il suo tempio. Nacque prima il Santuario antico, quindi nel secolo XI venne eretta la nuova chiesa – che corrisponde a quella attuale.
Nello stesso secolo, la chiesa venne affidata ai Benedettini che completarono i lavori nel corso dei successivi 200 anni. Tra il 1200 e il 1300 l’abbazia fu centro di cultura e di preghiera notevole ma cadde in declino all’inizio del XV secolo. Fu abbandonata per secoli e soltanto nel 1836, per recuperarla, fu restaurata e affidata ai Padri Rosminiani. Da allora e fino a fine XX secolo, ulteriori ampliamenti e restauri si sono susseguiti, salvando di fatto la Sacra.
Cosa vedere alla Sacra di San Michele
Costruita nel corso di secoli, e infine restaurata di recente, l’Abbazia Sacra di San Michele presenta un misto di stili che vanno dal romanico, al gotico al neoromanico. Anche la struttura è complessa. Il nucleo è la chiesa di S. Michele, intorno alla quale sorse la prima abbazia. Questa fu ampliata verso nord nel XII secolo (Monastero Nuovo). Ma, a causa del lungo abbandono, subì un rapido decadimento che l’ha portata fino a noi, oggi, in rovina.
La parte sempre visitabile della Sacra di S. Michele comprende di solito: le tombe dei monaci, la foresteria, la grande statua di San Michele – aggiunta nei primi anni del XXI secolo. Dall’ingresso si sale quindi per la Scala dei Morti e si ammirano il Portale dello Zodiaco, gli Archi Rampanti, la Chiesa e la Torre Bell’Alda alla quale si lega una leggenda.
Visite più approfondite, che avvengono solo in casi particolari e su prenotazione, permettono di vedere gli interni della Sacra. Qui sono custoditi il Museo del Lavoro Quotidiano, la Biblioteca con circa 10.000 libri di ogni epoca e le Antiche Sale dei Savoia. Sicuramente da ammirare le pareti di roccia nuda di alcune di queste sale, che fanno capire quanto e come il monastero sia letteralmente “aggrappato” alla montagna.
Leggende e misteri della Sacra in Val di Susa
La bellezza della Sacra di S. Michele è arricchita da eventi e cronache misteriosi che, naturalmente, aumentano l’interesse turistico per la località. La più famosa è la leggenda della Bella Alda.
Questa giovane donna tentando di fuggire ai soldati che volevano usarle violenza, saltò dalla cima della torre del monastero nel vuoto. Gli angeli corsero in suo aiuto e le salvarono la vita! Alda, quindi, raccontò la storia in paese ma non venne creduta. Per avere ragione sui dubbi della popolazione, tentò di nuovo il salto. Ma stavolta, per la sua vanità, Dio non l’aiutò e lei morì in fondo al burrone. Pare fosse ridotta in tanti minuscoli pezzi che la riconobbero solo dall’orecchio, da cui il detto locale che ancora oggi per esprimere stupore recita “la parte più grossa è un orecchio”!
La Sagra di San Michele è il punto centrale della cosiddetta “Linea Magica”, ovvero un percorso che collega – a mille chilometri di distanza l’uno dall’altro – il Mont St Michel in Francia, la Sacra stessa e Monte Sant’Angelo in Puglia. La linea, allungata idealmente, tocca inoltre Gerusalemme, St Michael’s in Cornovaglia e Skellig Michael in Irlanda. In molti credono che in un particolare punto della Sacra – una mattonella bianca posta sulla sinistra dell’ingresso della chiesa – si concentri “il punto energetico assoluto” di tutti gli equilibri soprannaturali europei. Provate a sostare su quella mattonella per qualche minuto e vi sentirete sopraffatti dal “tocco energetico” dell’Arcangelo!
Nella gallery trovate alcune foto della Sacra di San Michele che rendono l’idea della bellezza e della maestosità del luogo.
Cosa vedere attorno all’Abbazia della Sacra di San Michele
Dopo una visita tanto emozionante alla Sacra di San Michele, certamente avrete voglia di alleggerirvi un po’ l’anima, di spaziare con corpo e mente su altri orizzonti. Intorno all’abbazia sorge il meraviglioso paesaggio alpino fatto di boschi e ruscelli. Due percorsi escursionistici consentono di salire e scendere dalla Sacra anche a piedi e la collegano al paese di Sant’Ambrogio e a quello di Chiusa di San Michele.
Percorsi più semplici per gli amanti della natura sono i sentieri che collegano la Sacra all’alta Val Susa (Sentiero dei Franchi) e ad Avigliana (Sentiero dei Principi). Più duro, e riservato ai veri scalatori, è invece il percorso della Via Ferrata Carlo Giorda, con partenza da Sant’Ambrogio. Conoscendo bene le mappe e avendo molto tempo a disposizione si potrebbe tentare l’impresa dell’antica Via Francigena che collegava, a piedi, la Sacra al Mont St Michel, in Francia!
Informazioni sulla Sacra di San Michele: come arrivare e orari di visita
Gli orari di visita della Sacra di San Michele sono:
— in estate-da marzo a ottobre, ore 9:30-17:30 con prolungamento alle 18:30 nei giorni festivi.
— in inverno- da novembre a febbraio, solo dalle 9:30 alle 16:30.
Negli orari delle messe si può entrare ma solo per assistere alle funzioni. Gli animali NON sono ammessi all’interno, mai.
Per accedere all’Abbazia val di Susa si paga un biglietto, ma per informazioni precise sui costi bisogna contattare i recapiti: 011.939130
info@sacradisanmichele.com
Le informazioni su come raggiungere l’abbazia si trovano presso il sito della Sacra a questo link.
Per la maggior parte delle foto a corredo dell’articolo ringraziamo sentitamente: www.sacradisanmichele.com, Franco Borrelli Fotografo e Gianni Careddu (giannicareddu3@gmail.com).