Ci sono luoghi del passato che riescono ad arrivare fino a noi perché, per secoli, sono stati utilizzati per altri scopi. Spesso del tutto inconsapevoli del tesoro che si era riconvertito in magazzino, ovile, deposito, cantina. Poi… un improvviso lavoro di restauro, un incidente, ed ecco che torna alla luce il loro valore storico. Questo succede in Italia costantemente. Questo è successo anche nelle Marche, alla spettacolare “Grotta Ipogea” del castello di Piagge, detta anche l’Ipogeo di Piagge. Siamo nel territorio di Terre Roveresche (Pesaro-Urbino), un comune sparso che raccoglie insieme quattro cittadine: Barchi, Orciano di Pesaro, San Giorgio di Pesaro e Piagge.
Quattro borghi medievali quasi intatti
I quattro centri che costituiscono il comune di Terre Roveresche formano anche un percorso affascinante che porta i turisti indietro fino al Medioevo. Anche se ciascun paese ha una sua storia importante – Barchi era un antico insediamento etrusco, Orciano fu residenza di potenti signori come Malatesta e Della Rovere, San Giorgio fu protagonista delle guerre tra Guelfi e Ghibellini, Piagge fu sede di un importante castello – è nell’unione dei loro monumenti che diventano una pagina importante del passato.
Molti di questi castelli e chiese furono usati fino all’Unità d’Italia e oltre. Per questo sono giunti fino a noi quasi del tutto intatti. Per questo la magia di questi borghi, con le loro torri, i vicoli, le mura merlate, attira ogni anno turisti da ogni parte del mondo.
Piagge è un luogo da riscoprire. E di recente è emerso su tutti gli altri borghi “fratelli” grazie alla rivalutazione di un monumento affascinante, ritrovato quasi per caso: l’Ipogeo. Si tratta di una grotta scavata nel tufo, situata ben sette metri sotto il piano stradale e giunta fino a noi oggi perché per secoli è servita come … cella frigorifera!
La Grotta Ipogea di Piagge
Un tempo le grotte erano luoghi freschi, in cui si conservavano a lungo gli alimenti e dove si poteva perfino ricavare il ghiaccio! Non stupisce quindi che l’ipogeo di Piagge sia stato usato a questo scopo per moltissimo tempo. La macelleria che sorgeva al piano superiore, tra l’altro, lo usò come deposito di materiali di scarto fino ai giorni nostri!
Era il 1996 quando alcuni studiosi e architetti si incuriosirono in merito a questo “magazzino” sotterraneo. Secondo le loro ricerche, la grotta era antichissima. E dato il buono stato di conservazione doveva essere valorizzata. Così iniziarono i lavori per sgomberare i locali e renderla fruibile al pubblico.
Per entrare si scende lungo una scalinata scavata direttamente nella roccia. Si entra in un tunnel lungo 12 metri e largo 2, che forma una croce latina con le due nicchie che si aprono ai lati. Le decorazioni ritrovate in ottimo stato rappresentano rosette a cinque punte, fiori a sei petali e gigli. Non sono simboli casuali e nemmeno la loro posizione è scelta a caso, sulle pareti della grotta. Sono tutti indicatori del passato “sacro” di questo luogo. Un passato ricco di fascino e di mistero.
Il mistero dell’Ipogeo di Piagge
Gli storici non hanno dubbi in merito: la grotta era un luogo utilizzato per rituali sacri, molto probabilmente legati ai Cavalieri Templari o ai Monaci Cistercensi. Si trattava quasi certamente di rituali di iniziazione per i discepoli e gli adepti, ma tanto rimane ancora da scoprire. Se i misteri legati al Medioevo dei Cavalieri non sono ancora del tutto risolti, molti altri se ne profilano all’orizzonte.
Si sa infatti che Piagge, come centro abitato, risale al tempo dei Romani. E che i Romani non amavano abitare le grotte. Quindi qui avranno vissuto popolazioni precedenti all’impero? E di quali popolazioni si tratta? Sotto le forme paleocristiane tanto evidenti ci saranno altre sorprese che parlano di storia ancora più antica?
Informazioni per visitare l’Ipogeo di Piagge
Oggi, la grotta ipogea di Piagge ha una vita totalmente nuova. I locali, intatti e misteriosi, sono valorizzati da teche di vetro, illuminazione ad arte, indicazioni turistiche. I locali vengono usati per eventi culturali come mostre, presentazioni di libri o di iniziative, letture. L’ipogeo è vivo ed è vissuto, e naturalmente è visitabile.
La fruizione delle grotte oggi è garantita da associazioni culturali e dalla pro-loco Terre Roveresche che si possono contattare anche per avere ulteriori notizie o informazioni sugli orari di apertura e le tipologie di visite. Il turismo storico, spesso legato a percorsi che seguono avventure e misteri della storia italiana, ha trovato nell’ipogeo di Piagge una nuova tappa interessante da scoprire!
Cosa vedere nei dintorni di Piagge …
Qui siamo in uno degli angoli più belli della regione Marche. E non solo per il fascino dei borghi medievali e dei loro castelli. A Piagge vi troverete già dentro un “castello”, infatti il centro storico sorge tra le mura di quello che un tempo era l’antico maniero! Qui potrete ammirare Piazza della Torre, con la torre civica, le chiese di Santa Lucia, Sant’Ubaldo, la “Chiesolina”. Visitate la frazione di Cerbara, dove pare abbia avuto inizio proprio il borgo in epoca Romana.
Da Piagge vale la pena visitare i comuni vicini, come Barchi, Orciano e San Giorgio. Da queste località si raggiunge in poco tempo Urbino, situata a 40 minuti di macchina, ma anche Pesaro più o meno alla stessa distanza. Guidando per un’ora e mezza verso nord-est arriverete a San Marino. In un’ora appena di viaggio, verso sud, si raggiunge Ancona! Senigallia e Fano, sulle meravigliose spiagge marchigiane, sono vicinissime!
Come arrivare, dove alloggiare
Per vedere le grotte di Piagge l’ideale è trovare un alloggio tra i borghi delle Terre Roveresche. Potreste prenotare da Corte Campioli, al Le Tamerici, a Dimora delle Vigne, al Castagno. O direttamente a Piagge presso Casa Lubacaria, o da Carnaroli.
Per raggiungere Piagge: autostrada A14, con uscita Fano, per poi immettersi nelle strade locali SS 3, SS73bis fino a Lucrezia, da dove si seguono le indicazioni specifiche. L’aeroporto più vicino è quello di Ancona.
Per le foto si ringrazia prolocopiagge@gmail.com (pagina facebook qui)