Crespi d’Adda, il villaggio operaio in Lombardia patrimonio UNESCO

L’Italia è un Paese ricco di storia e di arte e spesso gli itinerari che vengono proposti nelle nostre regioni riguardano, appunto, percorsi storici o culturali legati all’arte. Oggi prendono sempre più piede anche gli itinerari naturalistici, lungo i sentieri e i panorami più belli della nazione. Ma ci sono in Italia alcuni luoghi che meritano essere visitati perchè raccontano un pezzo di storia ed economia dell’Italia. Luoghi come il villaggio operaio Crespi d’Adda, in provincia di Bergamo. Questa realtà esiste dal XIX secolo ma non era mai stata considerata importante, come fonte didattica e culturale. Ma da quando l’ UNESCO ha riconosciuto anche i siti operai e industriali come patrimonio della storia del mondo, qualcosa è cambiato.

Crespi d’Adda patrimonio UNESCO

Crespi d’Adda  si trova in Lombardia, è una frazione del comune bergamasco di Capriate San Gervasio e conta meno di 500 abitanti, i quali ancora resistono come custodi di una cultura che altrimenti rischia di scomparire. Il villaggio infatti nacque nel 1877, grazie all’opera della famiglia Crespi – imprenditori tessili di notevole fama.

Prima di allora, la zona dove oggi sorge il villaggio era formata da pascoli e terreni agricoli, spesso contesi dal Medioevo in poi per la loro ricchezza. Con il boom industriale, però, si utilizzarono quegli spazi per costruire un cotonificio e altre fabbriche annesse. Intorno alle fabbriche sorsero nel corso degli anni gli alloggi e gli edifici della vita quotidiana degli operai. Il periodo di maggior produttività, e di popolamento, si registrò tra il 1920 e il 1970.

Dalla metà degli anni Settanta in poi, il cambiamento degli interessi industriali portò al graduale abbandono delle antiche aziende tessili. La famiglia Crespi vendette il proprio patrimonio e il paesino si svuotò. Pochi affezionati rimasero in zona, divenendo oltre che abitanti anche custodi di una pagina di storia particolare e originale. Crespi d’Adda, infatti, è il villaggio operaio meglio conservato dell’intera Europa.

Cosa vedere nel villaggio di Crespi d’Adda …

Il villaggio operaio si era mantenuto talmente bene negli anni che nel 1995 l’UNESCO decise di dichiararlo patrimonio dell’umanità. Ciò comportò il divieto assoluto di modificare o riutilizzare quelle case e quegli edifici, nonostante le richieste di molti imprenditori. Dal 2013, Crespi d’Adda è di nuovo proprietà privata, comprata da un imprenditore che ha presentato un piano di riutilizzo compatibile con la conservazione storica.

Dunque gli operai torneranno a Crespi, ma i turisti potranno continuare a venire a visitare quegli antichi percorsi industriali che fanno parte anche essi della storia d’Italia. Se si viene a Crespi d’Adda, il percorso della visita comprende:

  • l’antico cotonificio;
  • le casette degli operai;
  • i “Palazzotti”, anche essi alloggi popolari di operai;
  • il centro del dopolavoro;
  • la casa padronale;
  • l’opificio dei “Cancelli Rossi”;
  • l’ospedale;
  • la scuola del villaggio;
  • il lavatoio;
  • la chiesa del Santissimo Nome di Maria (1893).

Fanno parte del percorso, ottimamente conservati, anche edifici come l’Albergo, la Casa del Medico, la Casa dei Dirigenti, il Cimitero, la Casa del Parroco, i Bagni Pubblici. Il villaggio conserva ancora parte del Campo Sportivo, dove sorgeva anche una pista usata per le gare di velocità in bicicletta e in moto.

La Centrale Idroelettrica in stile Liberty

Una delle innovazioni che consentirono a Crespi d’Adda di dominare parte del Novecento fu la costruzione della Centrale Idroelettrica, una delle prime d’Italia, nel 1909. Ha funzionato esattamente per un secolo, chiudendo i battenti nel 2009, ma è rinata poco dopo come museo.

Arredata internamente secondo i dettami dello stile Liberty del primo Novecento, oggi la ex centrale ospita strumenti, macchinari e fotografie che testimoniano il lavoro del tempo. Non soltanto il lavoro della centrale idroelettrica ma anche quello degli operai dei cotonifici. Il percorso museale è visitabile soltanto su prenotazione, perché affidato alla competenza delle guide locali.

Cosa vedere vicino a Crespi d’Adda

Nei dintorni di Crespi d’Adda si possono visitare piccoli comuni lombardi ancora ricchi di cultura operaia. In località come Canonica d’Adda o Capriate San Gervasio troverete per lo più elementi architettonici antichi (chiese barocche o classiche) e moderni (ponti, archi), disseminati tra campi, fabbriche e piccole case semplici.

A circa mezz’ora di macchina da Crespi, verso est si arriva a Bergamo; andando a ovest si può visitare Monza. Entrambe le città sono ricche di monumenti, percorsi turistici e naturalistici e offrono interessanti spunti storico-culturali per i visitatori più interessati.

Con un viaggetto di poco più di un’ora, da Crespi d’Adda si raggiunge il bellissimo lago di Iseo mentre la metropoli di Milano dista meno di sessanta minuti. Alcuni percorsi naturalistici interessanti, poco distanti dal villaggio operaio, sono il Parco Regionale del Fiume Serio e il Parco Regionale dell’Adda Sud.

Informazioni sulle visite a Crespi d’Adda

Per visitare il villaggio operaio di Crespi d’Adda è sempre bene consultare la pagina ufficiale, dove potete trovare informazioni per le visite guidate perchè alcuni percorsi sono associati alle guide e dunque accolgono pochi turisti per volta. Anche per gli orari e i costi dei biglietti è bene consultare la pagina ufficiale, in caso di cambiamenti e novità periodiche.

Come arrivare, dove alloggiare

Per arrivare a Crespi d’Adda il punto di riferimento principale è Bergamo. Potete usufruire degli aeroporti Bergamo-Orio al Serio oppure dei due scali principali di Milano. Potete anche raggiungere il villaggio tramite i mezzi pubblici che si collegano dalle stazioni ferroviarie di Bergamo e Milano. In macchina, seguite l’autostrada A4, uscite al casello di Capriate San Gervasio e seguite le indicazioni che vi condurranno facilmente a Crespi.

Molti alloggi si trovano nei B&B dei comuni vicini, tutto intorno a Crespi d’Adda. Tra i più apprezzati dai visitatori: Crespi d’Adda A Colori (B&B), Villa Appiani, B&B Estercarlo, Country Hotel Castelbarco.

Per chi è interessato a questi luoghi che testimoniano l’archeologia industriale, abbiamo parlato anche del Cimitero dei Burci a Treviso, Tresigallo in Emilia Romagna, Torviscosa in Friuli Venezia Giulia e Schio in provincia di Vicenza.

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