Ormai siamo abituati. Tutto quello che si fa o si scopre in Cina è sempre mastodontico! La Grande Muraglia ne è solo un esempio. Basti pensare alla Città Proibita, immensa reggia al centro di Pechino, o all’esercito di guerrieri di terracotta ritrovato durante degli scavi. Monumenti incredibili emergono quasi per caso dalla terra o dall’acqua, come dall’acqua è emerso il complesso di grotte di Longyou.
Queste incredibili cave, palesemente scavate da una mano umana, talmente grandi da contenere un intero palazzo di più piani sono oggi il vanto e il richiamo turistico della provincia di Zhejiang. Un mistero ancora irrisolto, ma un monumento già visitabile e affascinante, venuto alla luce perché … un contadino aveva bisogno di un terreno nuovo.
Monumenti di arenaria nascosti da uno stagno
Nel 1992 il villaggio di Shian Beycun era soltanto uno dei tanti piccoli centri della immensa campagna cinese, dove la gente viveva semplicemente dei frutti della terra ed era talmente povera da non potersi permettere nemmeno gli elettrodomestici. Ancora le donne usavano lavare i panni nel “grande stagno”, una pozza d’acqua sulla quale aleggiava un mistero. Guai, si diceva, a chi fosse caduto là dentro. Era un pozzo senza fondo che trascinava nel cuore della Terra.
Quando il contadino Wu Anai propose di prosciugare lo stagno con una pompa, non lo fece perché credeva alla superstizione ma solo perché sperava di bonificare il terreno così ricavato e ampliare il proprio campo. Lo svuotamento richiese diversi giorni perché quello stagno non era un lago ma la bocca di accesso a una grotta, completamente allagata. Una volta scoperto il fatto, intervenne il Governo e portò a termine lo svuotamento fino a far riemergere non una ma ben 24 grotte sotterranee.
Longyou, misteriose città sotterranee
Inizialmente si credeva che le grotte fossero collegate tra loro ma si è visto, invece, che ognuna è indipendente dalle altre. Lo stupore aumentava man mano che ci si inoltrava nel mistero perché si capì subito che quelle colonne, quei gradini, quelle porte ma soprattutto le decorazioni rupestri erano opera dell’uomo. Ma quale civiltà aveva potuto produrre tutto quello, e come, dato che le grotte risalgono a circa 200 anni prima della nascita di Cristo?
E ancora: come è possibile che la millenaria permanenza sotto l’acqua non abbia cancellato i bassorilievi, né consumato le colonne, né eroso le pareti? Quale magia, o quale trucco di altissima ingegneria è stato usato per ottenere tutto questo? Gli studi sono ancora in atto perché bisogna capire chi ha abitato queste grotte – alte anche fino a 30 metri – in un periodo precedente alla dinastia Qin, una delle più antiche della Cina. Passeggiando tra queste opere magnifiche ci si sente un po’ come davanti a delle “Piramidi cinesi”, un mistero che davvero lascia senza parole.
Le domande ancora irrisolte
Se mai si riuscirà a scoprire chi e come ha costruito queste grotte, esistono ancora moltissimi punti di domanda da soddisfare. Il più importante di tutti: come hanno fatto a lavorare con tanta precisione di dettaglio, scavando fino a 30 metri di profondità, senza luce? E poi: come portavano in superficie i detriti (migliaia e migliaia di metri cubi di roccia)?
Ci si domanda naturalmente a cosa servivano queste grotte tanto perfette? Le decorazioni fanno pensare a luoghi di culto, ma la contraddizione è che quel genere di decorazioni – identitche! – sono state trovate in altri siti archeologici cinesi, ma molto più antichi (800 avanti Cristo). Se le grotte risalgono al 200 avanti Cristo perché sono state decorate con motivi tanto più antichi? Servirono forse come rifugio temporaneo a una popolazione in fuga da qualcosa?
E se il rifugio era “temporaneo” come hanno fatto a costruire tutto questo in fretta? Un altro mistero, non da poco, risiede nell’acqua che per secoli ha coperto tutte le 24 grotte: come mai non ospitava alcuna forma vivente, né animale né microscopica? Infine, la Cina è zona altamente sismica e viene costantemente colpita da potenti terremoti. Le grotte di Longyou, però, non mostrano né crolli né segni di crepe o di cedimenti. Quale incredibile civiltà le ha rese tanto “eterne”?
La teoria degli Anunnaki
Chi ama le storie esoteriche e le antiche supestizioni dichiara che le grotte di Longyou sono la prova vivente dell’esistenza degli Anunnaki. Con questo termine si indicava, in Mesopotamia, “la stirpe di coloro dal sangue reale” e in maniera molto più generica “gli dei”. Un collettivo di esseri divini che regolava la Terra e la vita dei suoi abitanti e che si ritrova nelle tradizioni degli Assiri.
Alcuni studiosi di esoterismo, però, credono che gli Anunnaki fossero in realtà dei “superuomini”, degli esseri talmente magnifici da essere considerati dei dal popolo. E forse questo spiegherebbe una costruzione talmente perfetta ed eterna, che sembra impossibile sia opera di comuni mortali. Al di là del dubbio sulla esistenza di tali superuomini mediorientali, ci si domanda come e perché questi andarono a finire nella provincia cinese dello Zhejiang. Una teoria che ha molte, troppe falle.
Informazioni utili
Al di là delle teorie esoteriche, dei misteri e della magia, visitare queste grotte è un’esperienza che sconvolge e lascia un segno dentro. Il fatto che stiano diventando famose solo oggi è dovuto alla recente apertura della Cina al resto del mondo, dopo secoli di isolamento. Un’avventura da provare. Come?
Dovrete prima raggiungere la provincia di Zhenjiang, atterrando con l’aereo o arrivando col treno ad alta velocità nel capoluogo Hangzhou. Da qui col treno si arriva in meno di un’ora a Longyou e dalla stazione centrale si possono prendere gli autobus turistici diretti per le grotte. Oppure potete prendere il bus per il villaggio di Shian Beycun e seguire le escursioni organizzate sul posto con guide esperte che vi condurrano lungo il percorso.
Le grotte sono aperte tutti i giorni dalle 8 alle 16:30, il biglietto costa circa 65 Yuan ma il lunedì si entra gratis. (Le foto a corredo dell’articolo sono di: Judith Mann – Ancient-code.com -Tripadvisor – Historydaily. org )