Carnevali d’Italia: i più belli, i più famosi e quelli che lo diventeranno

Programmare una vacanza in febbraio può essere un’idea vincente. Prezzi bassi, mezzi di trasporto quasi vuoti e più di una occasione per divertirsi, grazie al Carnevale, festa che in Italia è tradizione da secoli e che assume caratteristiche diverse a seconda della zona e della città in cui si svolge. Il nostro Paese ne conta davvero tanti, alcuni belli e famosissimi, altri antichi e meno conosciuti, altri ancora nati da poco ma pronti a farsi conoscere. Ecco un percorso che abbiamo pensato di suggerirvi spaziando da nord a sud, isole comprese.

Carnevale di Venezia: il più bello d’Italia

Una delle prime parate di maschere di cui si ha notizia a Venezia fu la “festa dei pubblici divertimenti” indetta dal doge nell’anno 1094. Questi divertimenti duravano anche sei settimane e univano idealmente il Natale al Mercoledì delle Ceneri in un continuo di feste e giochi. Lo scopo era quello di infrangere ogni regola, il servo poteva anche prendere in giro il padrone e la moglie poteva ridicolizzare il marito, per cui bisognava rendersi irriconoscibili: ecco perché la peculiarità di Venezia sono le bellissime e complesse maschere. Non si tratta solo di maschere per il viso, ma di veri e propri abiti stravaganti, con parrucche e accessori che possono avere forme, significati e colori diversissimi tra loro.

Il momento più bello: la mattina del Martedì Grasso, quando molte maschere cominciano a passeggiare per i canali già dall’alba, lasciandosi fotografare dai turisti. Il momento più spettacolare: il Volo dell’Angelo, ovvero un acrobata legato a una fune che si cala in piazza dalla cima del campanile di San Marco. La maschera ufficiale secondo tradizione sarebbe Arlecchino, ma per molti veneziani è invece la Bauta (lungo mantello nero e maschera bianca con occhi da fantasma, simile all’Urlo di Munch!) ancora oggi molto sfruttata nelle parate.

Carnevale di Viareggio: il più grandioso

Nato per protesta, a metà del XIX secolo – quando i nobili locali si mascherarono per protestare in incognito contro l’aumento delle tasse – il Carnevale di Viareggio, in Toscana, è diventato in meno di due secoli uno dei più belli d’Italia. Sicuramente il secondo per importanza e il più grandioso.

Il momento più bello: il Carnevale dei Rioni, ovvero le piccole feste di quartiere che ogni rione viareggino organizza in contemporanea e che prevedono mostre di piccoli carri artistici, musica ma anche cene a base di pesce. Il momento più spettacolare: le sfilate dei giganteschi carri di cartapesta, alti come palazzi di cinque piani, che avvengono sul bel lungomare della cittadina tra ali di folla, gruppi in maschera, musica e degustazione di dolci tipici. La maschera ufficiale è Burlamacco, un clown vestito con i colori della antica Repubblica di Lucca.

Acireale è il Carnevale più Bello di Sicilia

In provincia di Catania, il Carnevale di Acireale è “il Più Bello di Sicilia” e anche il più antico della regione dato che risale ai tempi dei Saturnalia romani. La prima festa in maschera moderna è datata 1594 ed era riservata quasi soltanto al popolo: i nobili partecipavano senza mai scendere dalle loro carrozze che venivano addobbate con piante e fiori. Nel XX secolo questa tradizione venne ripresa, dando vita così a una particolarità di questo carnevale siciliano: i carri infiorati, costruiti con oltre 30.000 garofani ciascuno. Ma Acireale è famosa anche per i suoi carri in cartapesta animati dal computer e abbelliti da incredibili giochi di luci.

Il momento più bello: le parate serali, con i carri illuminati e coloratissimi che creano una bellissima atmosfera. Il momento più spettacolare: quando i carri di cartapesta, in apparenza bassi e chiusi, si “aprono” – in piazza del Duomo – rivelando a volte altezze notevoli e movimenti sofisticatissimi. La maschera ufficiale del Carnevale è la Gattina, una ragazza con una tuta aderente con orecchie e coda da gatta che suona il violino tra i coriandoli.

Fano, il Carnevale più antico d’Italia

Il più antico Carnevale italiano certificato è quello di Fano, in provincia di Pesaro-Urbino. I documenti ufficiali lo descrivono già come festa consolidata nel 1347 ma esistono prove della sua esistenza fin dalla dominazione Romana. Le parate avvengono nel centro storico della cittadina, dove sfilano carri di cartapesta accompagnati da gruppi in maschera finemente curati nei dettagli. Il momento più bello: il Getto, ovvero l’usanza di lanciare dai carri dolci per tutto il pubblico. Il momento più spettacolare: i fuochi d’artificio che chiudono le parate la notte del Martedì Grasso. La maschera ufficiale di Fano è Pupo, un pupazzo che ogni anno assume le fattezze del personaggio più famoso del momento.

Putignano, Carnevale contadino

Il Carnevale di Putignano (Bari) nasce dalle feste contadine e dai loro rituali propiziatori per il buon raccolto. Oggi, anche qui, sfilano bellissimi carri di cartapesta lavorati con una maestria che ha pochi eguali in Italia. Molti i movimenti computerizzati che ormai rendono questi carri uno spettacolo. Il momento più bello: la Campana dei Maccheroni, si mangiano maccheroni al sugo con salsiccia mentre una campana suona 365 rintocchi. Il momento più spettacolare: il rogo finale di Re Carnevale. La maschera ufficiale di Putignano è Farinella, vestito da giullare.

Carnevale di Cento, il più colorato dell’Emilia-Romagna

E’ tra i più famosi d’Italia per i suoi colori, per lo sfarzo dei suoi gruppi mascherati. Cento è infatti gemellato con Rio de Janeiro e con questa città fa a gara quanto a bellezza dei costumi e delle coreografie. I gruppi sono seguiti dai carri di cartapesta che però qui hanno un ruolo quasi secondario. I momenti più belli: il lancio di peluches ai bambini e il “testamento di Tasi”, la maschera ufficiale del carnevale. Il momento più spettacolare: il rogo del Tasi, che avviene tra mille fuochi d’artificio non prima che questi abbia recitato in dialetto le sue ultime volontà.

Saranno famosi: piccoli Carnevali da non ignorare

Abbiamo fatto un viaggio tra i carnevali più belli, più premiati e i più famosi. Ma attenzione perché ogni piccolo carnevale di provincia potrebbe un giorno essere citato in questo olimpo. Vi segnaliamo alcuni eventi minori da tenere d’occhio.

Mamuthones: il carnevale di Mamoiada, in Sardegna, è caratterizzato da queste maschere inquietanti fatte con pelli di pecora nera, volti inespressivi e decine di campanacci legati sulla schiena. Favolosa la loro danza scandita proprio dal ritmo dei campanacci.
Coumba Freida: il carnevale della Valle del Gran San Bernardo, in Valle d’Aosta, vede la sfilata di stupende maschere che ricoprono da testa a piedi con disegni e tessuti tipici della tradizione folkloristica alpina e abbelliti da perle, paillettes e campanelli.
Carnevale dell’Amicizia: giovanissimo evento che accomuna quattro paesini della provincia di Benevento (Paupisi, Solopaca, Torrecuso e Foglianise) che uniscono forze e risorse artistiche per creare sfilate che si svolgono di volta in volta in uno o nell’altro centro.

Sant’Eraclio di Foligno: in Umbria, il Carnevale di Foligno è tra i più interessanti. Nasce dalla decisione del monastero locale di festeggiare insieme al popolo l’ultima notte prima della Quaresima, nel XVI secolo, e oggi è animato da bellissimi gruppi in maschera
U Catalettu: in Sicilia, a Santa Lucia del Mela (Messina) si svolge un originalissimo carnevale in cui sfilano, bardate a festa, le Moto Ape ricoperte da buffe scenografie di cartapesta. Il clou dell’evento è il grandioso funerale – u catalettu – di Re Carnevale.

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