Ve lo avevamo promesso. Giunti a Malaga ci saremmo concessi, dopo la visita più classica descritta nello scorso articolo, di scovare per Veraclasse angoli di classe e momenti di relax esclusivi. Ecco perché abbiamo iniziato la nostra giornata al Hammam di Malaga.
Inaugurato solo nel maggio di quest'anno, l’Hammam Al Ándalus è in pieno centro storico, nella centrale Plaza de los Mártires e, con la piena approvazione di esperti conservatori dello stile moresco (giunti anche dalle città “more” di Cordova e Granada) lo stabile del XVI secolo che lo accoglie riproduce in tutto e per tutto quello che doveva essere lo sfarzo che imperava al tempo della presenza araba, attorno al X secolo.Un vero angolo di paradiso che cattura l’essenza dei bagni arabi dell’epoca. Abbandoniamo ogni nostra appartenenza al tempo presente già alla graziosa reception per entrare negli spogliatoi e accedere allo spazio dei bagni termali (l’acqua è scaldata grazie ad un innovativo sistema geotermico). Vasche ottagonali, colonnati da califfato e un soffitto a cupola ornato con vuoti a forma di stelle, da dove tiepidi raggi solari raggiungono l’acqua.
Cinque bagni termali a differente temperature che erano parte della routine quotidiana di purificazione e bellezza dell’epoca Nazari. Seguiamo i consigli del nostro “maestro di Hammam” e dopo le prime vasche entriamo nella camera a vapore e ci affidiamo anche alla pietra calda, su cui sdraiamo prima di immergerci in una vasca rinfrescante. E’ allora che siamo chiamati alla sala del massaggio, non senza aver prima degustato del the e scelto l’essenza che verrà applicata sulle nostre schiene. La bellezza dei dettagli ti abbaglia e l’atmosfera rilassante è davvero fiabesca, rilassando mente e spirito. La musica in sottofondo, anch’essa Andalusa, si unisce ai profumi dell’aria e ti accorgi che ogni tuo senso è in stato di relax! L’Hammam era un rituale ancestrale che si perse in Spagna circa cinquecento anni fa, ma ora nel centro dell’antica Medina di Malaga, ecco che rinasce tra il Museo Picasso e il Museo Thyssen.
Ci sentiamo proprio bene, ma non vogliamo perdere il senso di bellezza che ci pervade e così, dopo una breve passeggiata in centro, mentre le ore calde avanzano, ci trasferiamo al Giardino Botanico La Concepcion, a soli 15 minuti di auto dalla città. Ci troviamo immersi in un altro paradiso. Verde. Fondato nel 1857 da Amalia Heredia, figlia di un imprenditore del ferro, famosa anche per aver aiutato la città con molte medicine quando nel 1860 il colera attaccò senza pietà, ha avuto l’idea del giardino botanico quando ha sposato un americano (altro contatto tra Malaga e gli USA). Divenne marchesa e ora siamo alla settima generazione. E’ un giardino in stile inglese, ovvero cerca di ricreare il countryside piuttosto che proporre un giardino ideale e perfetto (come quelli francesi). Nel 1943 viene dichiarato Luogo spagnolo di interesse artistico e storico e nel 1990 il Comune di Malaga lo compra rendendolo pubblico. Dal 1995 ci si può persino sposare all’interno e grazie ad un ingresso accessibile a molte tasche (dai 3 ai 5 euro a testa) il City of Malaga Botanical Trust lo sta rendendo famoso anche tra i locali. E’ il miglior giardino subtropicale d’Europa e ha la maggior collezione di palme, con ben 200 diversi tipi. Il mercoledì sera vengono ingaggiati degli attori per animare l’apertura notturna: immaginiamo che la magia divenga sublime in quel momento. Continuiamo a camminare, verso la bella villa che domina al centro il vasto parco. Alberi vecchi fino a 200 anni segnano il nostro passo, e la frescura è tale che dimentichiamo i 35 gradi della città! C’è anche un piccolo museo archeologico che, tra le sette (ben sette!) lamine in bronzo di epoca romana, custodisce pure quella che riporta la Legge Flavia Romana, ora in prestito a Madrid. Salutiamo il gigantesco fico australiano (160 anni ben portati) e ammiriamo la Wisteria Sinensis cinese (della famiglia dei glicini) che in primavera regala splendidi fiori viola. Ammantati nel relax e nella pace decidiamo che p bene anche rifocillarci un po’!
La pausa non può che essere in riva al mare, in uno dei distretti di Malaga che danno direttamente sulla spiaggia. Scegliamo Pedregalejo, dove molti pescatori di zona sbarcano ogni mattina, come al ristorante “El Cabra” che ci permette di degustare ancora le splendide sardine alla griglia che questo mare offre.
Il pomeriggio decidiamo di spenderlo ancora alla ricerca del bello, mantenendo un occhio alla storia, seppur più recente. La nostra scelta cade sul sorprendente Automobile Museum of Malaga, che è ospite di un edificio altrettanto spettacolare, “La Tabacalera”, ovvero una ex fabbrica di tabacco del 1923 che consente al Museo di proporre una fantastica combinazione di storia, arte e cultura. La collezione, di proprietà di un portoghese e che in Malaga ha trovato il partner adatto per la sua esposizione, si compone di decine e decine di modelli di automobile, dalle primissime di inizio secolo scorso, fino ai modelli del futuro. Tutti i brand di lusso sono presenti: Hispano Suiza, Bugatti, Delage, Packard, Auburn, Rolls Royce, Bentley, Jaguar, Mercedes, Ferrari…Fashion, arte e design in una galleria lungo la quale si procede in senso orario, ma che ti riporta inietro a ricordi e passioni. Che dire della mitica Austen guidata da Sean Connery nel suo James Bond? Qui la vedi e ne senti il rumore! O dell’auto personale di
E non mancano i pezzi vintage di chi queste auto guidava: una collezione completa di cappelli modaioli da Balenciaga, Schiaparelli, Givenchy, Balmain, Oleg, Cassini, Dior, Chanel…! Infine, ecco le auto del futuro, che si spostano energie alternative. Spettacolo nello spettacolo!
La tentazione di affittarne una (come fece Madonna per il suo tour) è forte, ma il nostro budget ci frena un po’..restiamo nel sogno e pianifichiamo le porssime tappe Andaluse. A presto!
Foto di Hammam Al Ándalus, Museo Automovil Malaga, Massimo Frera e Veronica Del Punta
Testi di Massimo Frera e Veronica Del Punta (trovate altri post di archeologia su questo ed altri viaggi sul loro blog)