Il Parco Nazionale del Tassili n’Ajjer, situato in uno strano paesaggio lunare di grande interesse geologico, custodisce uno dei più importanti gruppi di arte rupestre preistorica del mondo.
Tassili n’Ajjer è un vasto altopiano desertico nel sud-est dell’Algeria ai confini della Libia, Niger e Mali, che si estende per 72.000 chilometri quadrati: l’imponente catena montuosa è composta per la gran parte di arenaria, una roccia sedimentaria costituita da granuli derivanti dalla disgregazione di rocce di vario tipo.
Nel corso della storia quest’area ha attraversato lunghi periodi di piogge alternati a lunghi periodi di siccità, che anche grazie all’opera instancabile del vento, hanno saputo modellare le rocce di arenaria in modo fantasioso: l’erosione ha fatto sì che si formassero circa 300 archi di roccia e altre numerose formazioni, mentre sul versante settentrionale dell’altopiano, dove anticamente scorrevano fiumi, l’acqua ha creato dei veri e propri burroni.
In grande contrasto con il circostante deserto del Sahara, in questa zona, proprio per l’altitudine e per le proprietà particolari dell’arenaria, la vegetazione è molto ricca e rigogliosa: il panorama geologico del Tassili n’Ajjer, così come lo si vede oggi, regala uno spettacolo unico, di colori e forme, un paesaggio che ricorda quello lunare con “foreste” di roccia arenaria.
Ma come se tutto questo non bastasse, queste formazioni geologiche custodiscono uno dei più importanti gruppi di arte rupestre preistorica del mondo: si tratta di più di 15.000 disegni e incisioni che dal 1933 hanno reso Tassili famosa nel mondo.
L’arte rupestre di questo sito è una vera e propria testimonianza di vita: registra i cambiamenti climatici, le migrazioni degli animali, i rapporti tra l’uomo e l’ambiente sul bordo del Sahara dal 6000 a.C. ai primi secoli della nostra era.
Queste meraviglie, insieme ai numerosi siti archeologici della zona, sono protette dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità: la zona desertica del Tassili n’Ajjer con il suo eccezionale valore universale, è considerato parco culturale, inteso come spazio geografico in cui fattori culturali e naturali sono interconnessi. Uno degli imperativi di lungo termine in questa zona immensa rimarrà gestione del turismo.