Turismo responsabile: intervista a Ivana Gabriella Cenci

Viaggiare in modo socialmente responsabile è diventato indispensabile per poter preservare le incredibili bellezze che il pianeta ci offre. Cambiamenti climatici, inquinamento ambientale e globalizzazione sono i tre principali fattori che stanno alterando ogni singolo angolo del nostro pianeta, distruggendo migliaia di anni di storia e centinaia di milioni di anni di evoluzione naturale. Basti pensare a tutte le notizie di barriere coralline che muoiono sempre più velocemente, specie animali che si estinguono ogni giorno, tutto a causa delle azioni umane. Il turismo irresponsabile è una di queste azioni.

“Dobbiamo sviluppare una forma di turismo che soddisfi i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti ed al tempo stesso protegga e migliori le opportunità per il futuro.” Dice Andrea Spaggiari, fondatore di Rolling Pandas.

Rolling Pandas si apre al turismo sostenibile e responsabile

La nota piattaforma di viaggi si pone come obiettivo il far entrare il viaggiatore in contatto con l’essenza del luogo, di rendere il viaggio un’esperienza che lascia un segno indelebile nel cuore e nello spirito del viaggiatore, tutto questo riducendo al minimo la carbon footprint dei viaggiatori, tramite iniziative mirate insieme ai partner scelti. Partner che prima di essere selezionati devono soddisfare i requisiti necessari alla sostenibilità decisi da Rolling Pandas seguendo i principi del UNWTO.

Il turismo sostenibile secondo Veraclasse: l’esempio del viaggio in Tanzania, Etiopia e Senegal

In questa intervista troverete la mia visione di turismo responsabile; in particolar modo ho raccontato come è possibile viaggiare in questo modo, attraverso il racconto della mia esperienza in Tanzania, Etiopia e Senegal. 

turismo responsabile

Raccontami qualcosa su di te e su come nasce il tuo blog

Da oltre 20 anni opero nel settore del giornalismo e dell’editoria on line e considero Veraclasse  l’angolo delle mie passioni. Questa testata giornalistica è nata nel 2009 per il piacere di condividere esperienze e  interessi personali: la lettura, i viaggi, la fotografia, l’arte. Un angolo aperto a tutti coloro che, come me, si ritengono cittadini del mondo e vorrebbero conoscere tutti i Paesi ed incontrare tutte le popolazioni della Terra.

Esistono persone che soddisfano la propria curiosità di conoscere e sapere alternando la lettura con i viaggi. Quei viaggi appassionanti e ricchi di conoscenza, quelle esperienze che completano un percorso di consapevolezza e che aprono le menti e gli orizzonti. Il contatto e l’interazione con altre popolazioni è quanto di più interessante e stimolante possa esistere per la crescita personale: educa al rispetto, alla tolleranza ed alla condivisione.

Che ruolo hanno i viaggi nella tua vita?

Da qualche anno ho compreso che i viaggi mi chiamano. Sono loro a decidere dove portarmi conducendomi per mano, di tappa in tappa, per stupirmi, stimolarmi ed ampliare la mia conoscenza. La maggior parte delle volte il vero motivo di un viaggio mi è del tutto chiaro solo al rientro, quando riordino il puzzle e ripenso a chi ho incontrato e a cosa ho visto. Sono raramente viaggi di piacere o relax. Sono quasi sempre occasioni di conoscenza il cui fil rouge mi conduce ad appassionanti esperienze e nuove intuizioni.

Il vero ruolo dei viaggi nella mia vita è quello di indicarmi la strada per crescere culturalmente ed indicarmi il compito che mi è stato assegnato.

Come è possibile, secondo te, coniugare l’esperienza del viaggio con la salvaguardia e il sostegno delle comunità locali?

Il viaggiatore curioso e appassionato di conoscenza sa che per comprendere un Paese e sostenerlo bisogna immergersi completamente nelle sue abitudini e nella sua cultura. Mangiare cibo locale, rispettare i ritmi e le abitudini del luogo, stare a contatto con la popolazione, soggiornare in alberghi che appartengono a compagnie locali. Il turismo può diventare una risorsa importante per un Paese se chi sceglie di visitarlo lo fa con rispetto e senza giudizio, osservando le abitudini delle popolazioni, senza voler condizionare la gente e trasmettere i propri stili di vita. Quando viaggio spesso cerco di appoggiarmi a compagnie locali, scelgo alberghi tipici del luogo evitando le catene internazionali, mi appoggio a guide locali e cerco di avvicinare le persone nei loro luoghi di culto e dove si mangia.

Per esempio, nel tuo viaggio in Tanzania/Etiopia , qual è stato il tuo contributo per aiutare le comunità locali?

Ho scelto di aiutare le comunità locali appoggiandomi ad un’agenzia del luogo e scegliendo itinerari che mi permettessero di soggiornare in strutture che appartenessero a compagnie del Paese.

Ho raccolto e portato aiuti ai villaggi ed alle scuole consegnando ai capo-villaggi del materiale scolastico: quaderni, block notes, penne, zaini. E’ poco, ma è un bel modo per entrare nei villaggi e nelle scuole ed avvicinarmi alla popolazione.

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