Uno degli aspetti più belli della Biennale Arte a Venezia è che permette al visitatore che si ferma a lungo nella magica città veneta, di scoprirne gli angoli più nascosti ed affascinanti.
E’ come una sorta di caccia al tesoro, dove una mappa conduce il visitatore appassionato di arte e bellezza da un angolo all’altro di Venezia. E quest’anno il viaggio alla scoperta degli apprezzatissimi luoghi di esposizione fuori dalla Biennale comincia al Sina Centurion Palace, cinque stelle lusso della Sina Hotels affacciato sul Canal Grande nel sestiere di Dorsoduro. L’Hotel, con accesso diretto al Canal Grande grazie dal pontile privato, è situato nell’opera ottocentesca anticamente conosciuta come Palazzo Genovese, a Dorsoduro, nell’area di uno dei chiostri del monastero di San Gregorio (seconda metà del 1100), tra le zone più antiche di Venezia. Realizzato nel 1892 dall’Architetto Trigomi Mattei. In stile gotico-veneziano, Palazzo Genovese, fu costruito in mattoni con l’aggiunta della pietra d’Istria, seguendo l’architettura della città e riproponendo così i colori della tradizione, il rosso e il bianco. In particolare, la sua struttura ricorda il classico schema delle “case a torricelle”, tipiche delle famiglie dei mercanti: un corpo centrale affiancato da due blocchi laterali con una maestosa “porta da acqua”. Le numerose finestre che si affacciano sul Canal Grande creano un gioco di chiaroscuri, mentre la facciata posteriore è arricchita da numerosi rilievi scultorei. Completa il fascino del palazzo di grande charme, il ristorante Antinoo’s Lounge & Restaurant (due cappelli de Le Guide de L’Espresso 2022) dal quale si può godere una vista mozzafiato dalla terrazza panoramica sul centro storico di Venezia.
In occasione della 59ª edizione della Biennale d’Arte a Venezia l’hotel di lusso ospita nuove opere di arte contemporanea e capolavori di design per godere della bellezza della città non soltanto con gli occhi ma anche con lo spirito.
Le opere di Tony Cragg, Bruno Catalano, Ludovico De Luigi, Alia Ali, Nadia Cascini, Gavin Rain e Andrea Roggi sono esposte all’interno e negli spazi esterni dell’hotel.
“Il latte dei sogni” è il tema della 59ª edizione della Biennale d’Arte di Venezia. Un’esposizione internazionale “diffusa”, con opere disseminate, oltre che nei padiglioni dei Giardini di Sant’Elena, in vari luoghi della città, cortili di antichi edifici, palazzi e parchi, spazi acquei.
All’appuntamento con la Biennale, l’arte e la cultura non poteva mancare il Sina Centurion Palace, la location prediletta dagli amanti del design, dell’arte moderna e contemporanea, con opere distribuite negli spazi esterni e interni, immerse nella classicità del palazzo ottocentesco. Una collezione che ora, con la Biennale in corso, si arricchisce ulteriormente. Al Sina Centurion Palace si possono ammirare sculture come “Margot”, di Bruno Catalano, autore francomarocchino, che evolve dall’argilla al bronzo e scolpisce personaggi sempre più grandi, realizzando notevoli prodezze tecniche.
“San Marco 2” del veneziano Ludovico De Luigi, famoso per l’esecuzione di enormi cavalli di bronzo, ispirati alla famosa quadriglia della Basilica di San Marco e anche dipinti di autori del calibro di Alia Ali, Nadia Cascini, Gavin Rain.
Tutte opere fornite da gallerie prestigiose come Bugno Art Gallery, Galleria Ravagnan, 193 Gallery. Contribuiscono ad impreziosire l’architettura dell’edificio, collocato nel sestiere di Dorsoduro vicino alle Gallerie dell’Accademia e alla Collezione Guggenheim, culla del contemporaneo, altre opere di grande valore: le sculture di Andrea Roggi, ‘La Sorgente del nostro Amore’ e ‘Le Radici, il “Futuro del Mondo’ collocate nella corte interna assieme alla scultura “Hubert” di Catalano; l’opera del britannico Tony Cragg, noto in tutto il mondo, Premio Imperiale 2007, con la sua scultura, “Runner”, che si affaccia sul Canal Grande. Ed infine altri dipinti di Attasit Pokpong, “Immagination 2” e “My Lady 2”, stella nascente della scena contemporanea tailandese.
Il Sina Centurion Palace, diretto dal general manager Paolo Morra, con affaccio e attracco diretto sul Canal Grande raccoglie e racconta la sua anima di hotel design che esposto opere d’arte di artisti di fama internazionale: da Tony Cragg a Philippe Shangti, da Richard Orlinski a Gavin Rain.