“Cartolina Bulgara”, poesia di un appassionato lettore di Veraclasse

CARTOLINA BULGARA

I

Vallate fluviali, il clima temperato e l’aria,
sulle pareti dolci di verdi colline
odori di lignite argilla e manganese.
Montagne Vecchie e la più alta cima il Botev
di Hristo il padre poeta, patriota autore
di feuilleton sbocciato nella Valle delle rose;
fluiscono lenti leggiadri gli oli dagli odori
persistenti un olfatto di Trigintipetala
nelle narici assuefatte, nell’anima
una vaga traccia solca il cuore
una coperta di fiori le maestranze
femminili.

 

II

L’antica Sofia nei suoi ancora visibili resti,
circondata da montagne o floride le vie
come i piccoli fiumi scorrono lenti
una vita di saggezza nel cuore
dipinta e scultorea, l’alto campanile
pregiato della cattedrale Nevskij svetta
al cielo anch’egli dinoccolato e immenso;
icone al mercato delle pulci fra riviste
e giornali musiche di gaida, o il flauto kaval
nel delicato suono come i versi
di Blaga Dimitrova.

 

Fabio Strinati

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