Amici per il CentrAfrica Onlus, una realtà dal cuore grande

Abbiamo parlato del Centrafrica in questa mia rivista qualche settimana fa. Con le immagini di bambini dagli occhi grandi e sorridenti seduti sui banchi di legno della loro scuola.

Ma oggi vi voglio raccontare qualcosa di più … la storia di una ONLUS le cui prime radici risalgono al tempo in cui, nel 1969, Suor Beniamina Pagani era stata inviata in Centrafrica per occuparsi dei rifugiati sudanesi. Andò a finire che si occupò anche dell’apertura di diverse missioni portando in questi luoghi un importante aiuto nel campo della formazione, nella sanità e nei diritti umani. 

L’amore, la passione per il Centrafrica nonchè la determinazione, vennero trasmesse da Suor Beniamina alla nipote Carla, che nel 2000 decise di impegnarsi in prima persona per contribuire a migliorare le condizioni di vita di queste popolazioni così povere, mettendole in grado di vivere dignitosamente e con strumenti che potessero dare loro autonomia.

Nacque così la ONLUS Amici per il Centrafrica Carla Maria Pagani, una realtà con grandi progetti – tra cui scuole e ospedali – in grado di operare del tutto autonomamente grazie al contributo di decine di volontari provenienti da diverse regioni d’Italia ed il sostegno di personaggi dello spettacolo come l’artista Paola Minaccioni.

L’amore per queste popolazioni ha finito per contagiare e conquistare anche Pierpaolo Grisetti, l’attuale Presidente della ONLUS, dal quale ho potuto raccogliere delle testimonianze davvero toccanti. Leggete qui che bella storia.

Come è nata questa bella storia della Onlus in Centrafrica?

A quel tempo ero il commercialista della Signora Carla Maria Pagani.

Una volta rientrò dall’Africa e mi manifestò l’intenzione di costruire un ospedale. Finì che mi coinvolse in questo suo progetto.  Le proposi di organizzare una struttura con trasparenza di fondi, dando la possibilità a chi avesse sostenuto questa iniziativa di usufruire di benefici fiscali.

Nel 2009 un giorno Carla mi disse “ora devi venire in Africa per vedere e toccare con mano cosa abbiamo fatto e quanto c’è ancora da realizzare”. Arrivati in aeroporto, Carla venne a prenderci ma invece di portarci alla scuola che si stava costruendo, ci portò in un orfanotrofio dove ci misero in braccio tre bambini di soli tre giorni, trovati abbandonati in una fogna. Ho ancora uno scatto fotografico che cattura quell’istante – uno dei miei più cari. E’ un ricordo che rimarrà per sempre impresso in me. 

Nei giorni seguenti facemmo un tour di qualche migliaio di km in una settimana, visitando tutti i progetti in fase di realizzazione. Ad oggi, grazie all’esempio di Carla e nel mio ruolo di Presidente, seguo i diversi progetti a cui lei ha dato vita e che si sono trasformati in un grande albero con tanti rami, un immenso baobab dal un cuore forte.

Una scuola riconosciuta per formare gli insegnanti

La volontà di costruire una scuola di formazione per il corpo insegnanti nasce da un episodio molto triste.

Dieci anni fa circa, uno scolaro venne messo in castigo – appeso ad un albero a testa in giù – ma un incidente causò la morte del ragazzo. L’insegnante non venne più ritrovato, probabilmente a causa di una ritorsione da parte della famiglia dell’alunno.

Da questo episodio capimmo che era fondamentale formare gli insegnanti e così nacque l’idea di progettare una scuola psicopedagogica per i formatori, la Jean Paul II
Ad oggi, dopo molti anni, il nostro corpo docenti formato nelle nostre scuole termine il percorso di studi con un vero e proprio diploma.

L’ottenere questo riconoscimento è dato anche dall’incontro fortuito in aeroporto con il Ministro dell’Istruzione che decise di visitare il nostro centro La Joie de Vivre, osservando i progetti educativi in essere. Era il giorno di Pasqua, lo invitai a pranzo e bevemmo del buon prosecco. Sarà stato il prosecco, ancora non lo so, ma dopo un mese da quell’incontro ottenemmo il riconoscimento dei diplomi di formazione degli insegnanti! Un traguardo importante per la nostra Associazione e per l’emancipazione della popolazione centrafricana.

In questi anni abbiamo formato più di 500 docenti. Le aule dedicate alla formazione da 2 sono diventate 4 ed il livello di formazione degli insegnanti è riconosciuto in Centrafrica.

“La nostra Onlus, con il progetto “La Scuola dei Mestieri” sta investendo, in un’ottica di lungo termine, sulla formazione professionale quale elemento necessario per permettere ai giovani centrafricani di trovare un lavoro o creare una propria attività. L’avere o l’essere capace di esercitare un mestiere è la condizione necessaria per essere indipendenti e poter raggiungere i propri obiettivi, per essere d’aiuto a sé stessi, alla propria famiglia, ed all’intera comunità promuovendo sviluppo e crescita.  Solo attraverso lo sviluppo culturale e professionale/lavorativo si può rendere un popolo realmente libero dalle influenze e dalle sottomissioni dei potenti, rendendolo così capace di crescere in autonomia e quindi in grado di soddisfare le proprie necessità.”

Coesione sociale, convivenza religiosa e integrazione

Nel percorso educativo promosso dalle scuole gestite dalla Onlus si è ritenuto fondamentale coinvolgere, quale diritto di ogni uomo, anche i ragazzi musulmani. Gli insegnanti locali erano stati preparati ad accogliere nelle stesse aule alunni di etnie e religioni diverse e ciò ha dato inizio ad un bellissimo progetto di coesione sociale e tolleranza religiosa. Ad oggi nelle nostre scuole i ragazzi cattolici studiano con i ragazzi musulmani, con il risultato che anche le due comunità religiose si stanno sempre più integrando. Nel 2019, in occasione dell’inaugurazione della nostra scuola di Yalokè, hanno partecipato alcuni membri della nostra associazione, la comunità cristiana con il Cardinale e la comunità musulmana con l’Imam. Un momento simbolico di coesione sociale e rispetto di differenti etnie e religioni. 

Ad oggi questa scuola è frequentata da 80 ragazzi di etnia Peuls, allevatori musulmani transumanti, che durante la recente guerra si sono rifugiati in un campo profughi proprio accanto alla Scuola di Yalokè, uno dei poli educativi della nostra Onlus. I figli dei rifugiati ora frequentano la scuola insieme alla popolazione locale, un vero e proprio processo di integrazione svolto sul territorio dal nostro maestro Keven di Bangui, diplomatosi alla Jean Paul II (la scuola di formazione psicopedagogica dei maestri fondata dall’Associazione nella capitale). L’Associazione ha deciso di sostenere ulteriormente l’integrazione dei rifugiati di etnia Peul, promuovendo un percorso finalizzato allo sviluppo di una propria autonomia ed autosufficienza nel campo dell’allevamento, acquistando polli, capre, mucche ed un toro come mezzo di guadagno ed autonomia.

Il sostegno alle donne in carcere (per stregoneria)

Il 98% delle donne in carcere in Centrafrica è detenuto senza un reale processo. Vengono recluse per stregoneria e tante di loro in stato di detenzione con i loro bambini.

E così fra le tante iniziative promosse dalla nostra associazione abbiamo promosso un progetto di aiuto e sostegno a queste donne in carcere che con i loro bambini vivono in carcere in condizioni sanitarie ed umane insopportabili. L’associazione ha attivato all’interno delle stesse aree di detenzione un piano sanitario, nutrizionale ed educativo rivolto ai bimbi costretti a vivere in una realtà priva di umanità. 

Monitorando il percorso e i risultati ottenuti nel carcere di Bambou, la stessa comunità europea ed Unicef hanno deciso di affidarci altre 7 carceri, una ventina di guardiole e altri piccoli luoghi di detenzione.

La clinica mobile

Il progetto di avere una clinica mobile per portare assistenza sanitaria sull’asse Bangui – M’Baiki – Zomea – Bagandou – Ngouma nella zona della foresta dei Pigmei. L’obiettivo è il migliorare le condizioni di vita dei bambini che vivono nella prefettura della Lobaye garantendo così ad almeno 5.000 bambini (fascia di età 0-15 anni) l’accesso a servizi sanitari e ad analisi di laboratorio biomediche e microbiologiche gratuite, offerte dal centro sanitario Mama Carla di Bangui. L’iniziativa vuole così rispondere ai bisogni primari quali: assicurare cure gratuite per i pazienti; garantire la formazione continua del personale sanitario; aumentare il numero di analisi di laboratorio disponibili; attivare un servizio sanitario mobile per campagne di vaccinazione, fornitura cure primarie, campagne di sensibilizzazione igienico sanitaria. Le attività si svolgeranno grazie alla collaborazione con la Comunità di S.Egidio, che si occuperà delle donne in gravidanza e dei bambini affetti da HIV.

La sala operatoria per il Centro Ottico Anna

Il progetto di realizzazione di una sala operatoria per il Centro Ottico Anna nato nel 2018 all’interno del Centro Joie de Vivre di Bangui. Questa esigenza nasce dalla necessità di operare malattie oculari quali cataratta e glaucoma, molto diffuse nei giovani africani. Questo progetto è risultato essere prioritario dopo la visita di alcuni nostri volontari ottici in Repubblica Centrafricana: ad oggi l’unica clinica presente sul territorio non ha le necessarie condizioni igienico-sanitarie ed organizzative per poter operare. Questo progetto sarà realizzato con l’approvazione e in cooperazione con il Ministero della Sanità della Repubblica Centrafricana al fine di rispondere efficacemente alle esigenze del Paese.

Una realtà dal cuore grande

Amici per il Centrafrica Onlus (ACA) è un’associazione laica, nata nel 2001, che opera in Repubblica Centrafricana. Onlus fondata sul volontariato con lo scopo primario di dare un aiuto concreto alla popolazione Centrafricana credendo e promuovendo istruzione, cure sanitarie, sviluppo e formazione: punti cardine necessari per poter vivere in una completa autosufficienza, permettendo lo sviluppo di una propria autonomia.

Per noi è fondamentale il sostegno di volti noti che credono nella nostra realtà e si fanno portavoce del nostro operato: per esempio l’eclettica attrice Paola Minaccioni, che il 19 aprile prossimo andrà in scena per una serata solidale, il cui ricavato sarà totalmente devoluto alla nostra Associazione. Sono gesti molto importanti che ci aiutano ad avere la forza di continuare ed affrontare con coraggio i problemi che tutti i giorni inevitabilmente ci si presentano davanti. 

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