Da Monet a Matisse, una mostra a Padova

La mostra Da Monet a Matisse è un evento da non perdere per gli amanti di storia dell’arte. La città di Padova, patrimonio UNESCO per gli itinerari di Giotto e per l’Orto Botanico, propone spesso delle interessanti mostre che meritano essere visitate.
Questa esposizione in particolare è stata curata da due membri del Brooklyn Museum di New York: Lisa Small, Curator Senior di Arte Europea, e Richard Aste, ex Curatore di Arte Europea, Brooklyn Museum. La mostra presenta capolavori di pittura e scultura dalla collezione del museo, raccontando un secolo affascinante dell’arte in cui gli artisti si distaccarono dalla tradizione accademica per concentrarsi su soggetti della vita quotidiana. L’esposizione celebra inoltre la Francia come centro artistico del modernismo internazionale dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento.

Organizzata dal Brooklin Museum di New York

La mostra a Palazzo Zabarella è organizzata dal Brooklyn Museum, e promossa da Fondazione Bano, in collaborazione col Comune di Padova – Assessorato alla Cultura. 

Palazzo Zabarella è coinvolto in una collaborazione internazionale con importanti istituzioni culturali. Inizialmente ha collaborato con il Brooklyn Museum di New York e presto ci saranno altri eventi esclusivi con musei famosi in tutto il mondo.
Il Brooklyn Museum, fondato nel 1823, ha una vasta collezione di oltre 140.000 oggetti, che spaziano dall’arte egizia a quella contemporanea. È uno dei musei d’arte più grandi degli Stati Uniti e ha una notevole collezione di opere d’arte francesi moderne.

Le opere esposte

Nella mostra sono esposte 59 opere d’arte tra cui dipinti, disegni e sculture realizzate dai principali artisti dell’epoca, sia di origine francese sia quelli che hanno studiato e lavorato in Francia. Tra questi si possono ammirare opere di Pierre Bonnard, William Bouguereau, Gustave Caillebotte, Paul Cézanne, Marc Chagall, Jean-Baptiste-Camille Corot, Gustave Courbet, Edgar Degas, Fernand Léger, Henri Matisse, Claude Monet, Berthe Morisot, Gabriele Münter, Pierre-Auguste Renoir, Odilon Redon, Yves Tanguy, Édouard Vuillard, Auguste Rodin e molti altri, per un totale di 45 grandi artisti di fama internazionale.

Creazioni che incarnano le tendenze artistiche avanzate che hanno influenzato l’arte moderna dall’ultimo quarto del XIX secolo alla metà del XX secolo. Questi artisti hanno segnato una transizione sia nel linguaggio visivo sia nel concetto artistico, passando dall’arte che rappresenta la realtà all’arte che evoca idee, spostandosi dall’attenzione al naturalismo all’ascesa dell’astrazione. 

La mostra espone esempi dei movimenti chiave di quel periodo – come il realismo, l’impressionismo, il post-impressionismo, il simbolismo, il fauvismo, il cubismo e il surrealismo – che si sono sviluppati a Parigi e dintorni tra il 1850 e il 1950 e hanno rapidamente influenzato l’arte occidentale.

Le 4 sezioni della mostra

La mostra Da Monet a Matisse. French Moderns, 1850–1950 è divisa in quattro sezioni: Paesaggi, Nature morte, Ritratti e Figure, e Il Corpo. Il percorso dell’espizione offre un’analisi del cambiamento fondamentale nell’approccio artistico che si è verificato nel corso di un secolo.

Natura morta
Il concetto di ‘natura morta’, una definizione utilizzata dall’Accademia di Francia per descrivere i dipinti di oggetti inanimati, suggerisce quanto questo genere di opere fosse considerato modesto. A partire dal 1850 però, la natura morta ritrova popolarità grazie agli artisti che mirano a stimolare tutti i sensi dello spettatore ritraendo tessuti preziosi, frutta matura, scorci domestici illuminati dal sole e addirittura beni esotici dall’Egitto e dal Giappone.

Mostra Matisse Monet PadovaAvvalendosi del potere evocativo della natura morta, miravano a indurre sensazioni che trascendono l’esperienza fisica per giungere al regno psicologico e spirituale. Ecco quindi “Fiori” di Matisse, splendida opera fauvista, “Composizione in rosso e blu” di Léger, animata da accostamenti inaspettati e forme oniriche biomorfe, e “Natura morta con tazza blu” di Renoir, definita dalle pennellate luminose tipiche del maestro.

Paesaggio
Fin dalla sua istituzione nel XVII secolo, l’Accademia di Francia aveva classificato il paesaggio come una delle forme d’espressione artistica meno significative. Tuttavia, questa percezione inizia a mutare nel XIX secolo, quando gli artisti cominciano a mettere in discussione le convenzioni e le categorie accademiche ritenute ormai superate. Inoltre, iniziano ad uscire dai loro studi e a dipingere ‘en plein air’ ritraendo la natura nella sua magia di colori e sfumature.

Mostra Matisse Monet Padova
Alfred Sisley

Dalle pennellate degli impressionisti alle visioni audaci degli espressionisti e surrealisti, il paesaggio divenne il genere preferito dagli artisti per esprimere la loro modernità. Basti pensare a “La salita” di Pissarro, in cui si può osservare una prospettiva cubista in erba; oppure “Ville-d’Avray” di Corot, dove la luce, dinamica e reale, è  oggettiva come la pietra ma morbida come le nuvole; e ancora “Marea crescente a Pourville” di Monet, che, illuminata da sfumature iridate, riecheggia delle forti condizioni della natura.

Il nudo
Nell’Ottocento, l’arte del nudo era fortemente influenzata dagli ideali della scultura classica greca, concentrata su soggetti storici e mitologici. Questo approccio portava i critici conservatori a considerare le rappresentazioni delle figure contemporanee come poco meritevoli di essere immortalate in materiali come il bronzo, il marmo o la pittura ad olio.

Al contrario, i campioni della modernità, come il critico e poeta Charles Baudelaire, sostenevano un nuovo, moderno tipo di bellezza attraverso la rappresentazione della vita quotidiana. Della stessa opinione gli artisti, che si avvicinavano sempre più alla nudità dei loro modelli con assoluto realismo arrivando, nel XX secolo, a far sì che il nudo moderno riflettesse anche le mutevoli prospettive dell’astrazione. A ribadirlo la scultura “L’età del bronzo” di Rodin, il capolavoro di Degas “Donna nuda che si asciuga”, e i “Subacquei policromi” di Léger, dalle avvincenti suggestioni cubiste.

Ritratti e figure
A metà del XIX secolo, la popolarità dell’abbigliamento prêt-à-porter a prezzi accessibili porta gli artisti a raffigurare i cittadini vestiti alla moda con colori vivaci e texture dettagliate. Un genere che divenne presto un punto fermo della pittura d’avanguardia.

Mostra Matisse Monet Padova Alcuni fissano su tela il glamour della Belle Époque, tratteggiando con pennellate fluide tessuti luccicanti e preziosi gioielli; altri si concentrano sulle personalità più originali ed eccentriche; altri ancora subiscono il fascino di costumi e abitudini di particolari culture religiose o popolari. Queste ultime opere rappresentano il tentativo di preservare e nobilitare le tradizioni locali contro l’assalto del mondo moderno. In mostra, François Millet, con “Pastore che si prende cura del suo gregge”, evidenzia la dura realtà della vita contadina; Berthe Morisot, nota per i suoi dipinti con scene domestiche e donne e bambini, con “Ritratto di Madame Boursier e di sua figlia”, si concentra sui vincoli sociali; mentre Chagall con “Il musicista”, trascrive i ricordi dei suoi primi anni di vita.

Informazioni per visitare la mostra 

L’allestimento si trova a Palazzo Zabarella.
Fino a quando è aperta? Dal 16 dicembre 2023 al 12 maggio 2024
Quali sono gli orari di apertura? La mostra è visitabile da martedì alla domenica 10.00 – 19.00. Chiuso i lunedì, compreso il 25 dicembre.
Aperture straordinarie nei giorni Lunedì 1 gennaio, lunedì 12 febbraio, lunedì 1 aprile

Costo dei biglietti intero: € 15,00, ridotto: € 13,00, minorenni € 10,00
Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale www.zabarella.it

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