Presente al Concorso d’Eleganza Villa d’Este come prototipo della casa controllata da BMW, Mini Rocketman segna un ritorno alle origini del modello ideato per la prima volta da Alec Issigonis e che ha conquistato il mondo grazie alle sue dimensioni compatte, ma con un design in grado di farla apparire fin da subito non come utilitaria ma come vettura trendy.
Mini Rocketman, in quanto modello del gruppo BMW organizzatore dell’evento, non riceverà il voto della giuria ma sarà comunque osservabile da vicino nei giorni tra il 20 e il 22 maggio 2011 presso la suggestiva villa di Cernobbio.
Ritrono alle origini dicevamo, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni tornate a livelli minimi di 3,4 metri, dopo che il modello standard attualmente in commercio aveva superato i 3,7 metri, per non parlare della versione SUV countryman che sfiora i 410 centimetri di lunghezza.
Particolari soluzioni tecniche e creative caratterizzano il modello, come tradizionalmente avviene per le concept car anche se difficilmente vengono applicate poi al modello definitivo. Un esempio è costituito dal portellone posteriore, che una volta aperto nella parte superiore porta con sé un segmento del tetto mentre nella parte inferiore può sporgere fino a mezzo metro, entrambe soluzioni che facilitano le operazioni di carico e scarico del bagagliaio. Soluzione innovativa anche per le portiere con giunture a vista, che nella fase di apertura sporgono lateralmente permettendo di mantenere la portiera pressoché parallela al fianco della vettura ma con sufficiente spazio per una comoda salita a bordo, che assieme alle dimensioni ridotte dovrebbe facilitare maggiormente il parcheggio soprattutto nelle grandi città.
All’interno Mini Rocketman si presenta molto simile alla Toyota iQ, con 3 posti più uno di fortuna allogiato dietro al guidatore. Una vera chicca invece è rappresentata dal tettuccio in cristallo, segmentato in modo da ricreare la caratteristica “Union Jack” britannica.
