Un sogno di fine estate. È quello di Laborghini Aventador LP 700-4, la supercar di Sant’Agata Bolognese (controllata dal gruppo tedesco Volkswagen) che ha debuttato al Salone di Ginevra 2011 e che arriverà sul mercato poco prima dell’autunno.
È un modello esclusivo (per via del suo progetto) e potentissimo (grazie al suo esplosivo motore) che, secondo tradizione, porta il nome di un toro, quello “valoroso” che nell’ottobre del 1993, a seguito del combattimento nell’arena di Saragozza, ricevette il “Trofeo de la Peña La Madroñera” per essersi dimostrato il più coraggioso della corrida.
Un nome impegnativo per una vettura non da tutti caratterizzata da “prestazioni di altissimo livello, soluzioni tecnologiche mutuate dall’ingegneria leggera, handling eccezionale per precisione e massima qualità e offerta nelle dotazioni”, come spiega una nota del costruttore.
Lamborghini Aventador misura 4,78 metri in lunghezza, addirittura 2,26 in larghezza (inclusi i retrovisori esterni) e appena 1,136 in altezza (praticamente in grado passare sotto le barriere dei passaggi a livello), cioè proporzioni veramente fuori dal comune.
Le porte si aprono verso l’alto, in modo analogo a quelle della leggendaria Countach, e dei modelli che l’hanno succeduta.
Lamborghini Aventador LP 700-4 ha una innovativa monoscocca in fibra di carbonio dalle eccellenti proprietà di rigidezza strutturale e sicurezza: è del tipo “integrale” e riunisce in un’unica struttura la cellula-abitacolo, il pianale e il tetto della vettura con un peso di soli 147,5 chilogrammi. È equipaggiata con uno spaventoso motore 12 cilindri da 6.5 litri e 700 cavalli di potenza che spingono il bolide (meno di 1.600 il peso, ma a secco) fino ai 350 all’ora con un’accelerazione da brivido: 2,9 secondi per passare da 0 a 100 orari. Il rapporto pesdo potenza è di 2,25 chilogrammi per cavallo.
Le innovazioni hanno portato ad un incremento della potenza (+8%) e, allo stesso tempo, anche ad una riduzione di consumi ed emissioni (il calo dichiarato è del 20%). Con un litro, questa Lamborghini percorre 5,8 chilometri emettendo 398 grammi di CO2 per km.
La trasmissione robotizzata ISR – presenza “irrituale” per una supersportiva stradale – assicura cambiate velocissime e emozionanti, mentre il il sistema di sospensioni pushrod offre porta le sensazioni della Formula Uno in questo segmento.
L’abitacolo è ergonomico e d’impatto visivo con equipaggiamenti altamente tecnologiche, a cominciare dal display TFT e dal sistema Drive Select Mode. Esteticamente, Aventador evolve il concetto estetico proposto con Reventon. Una linea filante, spigolosa, estremamente aggressiva e votata all’aerodinamica. La linea di cintura si fa ancora più alta, con la finestratura ridotta in altezza a misure che ricordano il cockpit di un caccia militare. Le ruote occupano quasi tutto lo spazio disponibile nella fiancata.