Golf che passione!

Fino a poco tempo fa il golf era considerato uno sport elitario e di nicchia ora invece fa tendenza ed aiuta l’Italia a rendersi sempre più celebre nel mondo. A dimostrarlo è arrivato anche un recente studio dell’Università La Sapienza di Roma dal titolo ‘Il Golf come metafora pubblicitaria’ che riassume le potenzialità impressionanti di questa disciplina che grazie agli exploit a livello internazionale dei fratelli Edoardo e Francesco Molinari, protagonisti assoluti lo scorso mese alla Ryder Cup e laureatisi campioni del mondo un anno fa in Cina, e del 17enne veronese Matteo Manassero,che tre settimane fa è diventato il più giovane professionista a vincere una tappa dell’European Tour, sta raggiungendo picchi impensabili.

I dati raccolti da questa ricerca, commissionata dalla Federazione Italiana Golf e dall’Upa (Utenti Pubblicità Associati) fanno capire che questo sport è un grandissimo strumento di comunicazione promozionale e pubblicitaria. Al di là della sua dimensione agonistica, il golf riassume una tradizione, una cultura, uno “stile di vita” che offre una rappresentazione simbolica per gli sponsor e gli investitori: vita all’aria aperta, benessere pisco-fisico, fair play. Un immagine di qualità che non riguarda squisitamente il lato pratico, come l’abbigliamento o gli attrezzi, ma anche beni e servizi. Banche, finanziarie, marche automobilistiche o di orologi sono sempre attratte ad investire e legare il proprio brand a questo sport che ha un seguito importante come dimostrano la costante crescita degli affiliati e dei golf club (negli ultimi 10 anni sono rispettivamente cresciuti del 79% e del 26%) ed anche del pubblico televisivo.

La testimonianza arriva anche da Sky, la tv satellitare che praticamente ogni settimana trasmette il meglio del golf mondiale, e che ha visto gli ascolti della Ryder Cup 2010 addirittura triplicati rispetto al 2008. Da circa 250.000 spettatori si è passati ad uno 1,1 milioni di telespettatori. Questi risultati porteranno presto anche la tv generalista, come ha dichiarato poche settimane fa il presidente di Publitalia, concessionaria pubblicitaria di Mediaset, ad occuparsi in modo più invasivo di questo sport che dopo essere salito sulla cresta dell’onda conta di restarci.

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