Francesco Scognamiglio autunno-inverno 2010-2011

Per contro, trattamenti al neoprene generano una certa rigidità nei tessuti, guardando al futuro ma conservando la classicità delle trame – come se nascessero da telai antichi – delle lane trattate o crude, oppure ancora impalpabili e sottili come se risultassero dalla filatura di capelli.
Il pizzo costituisce una presenza determinante, ma sempre in versione lavata, con le sembianze del vissuto.
La tendenza vuole tutto piccolo e corto, mentre il pantalone, tagliato al maschile è anatomicamente calato e strutturato sulla figura femminile. Singolare è  anche la conformazione dei cappotti, minimali e perfettamente diritti, senza il minimo orpello sul davanti, iper “tailored” e scultorei sul dietro.
E’ eterogeneo, per raccontare un messaggio di femminilità sfumata ed intrigante, anche il lessico cromatico.
Nero, per la pelle ed il pitone. Toni pacati, come mastice e grigio fumo. Sfumature dolci di verde menta, rosa cipria, carta da zucchero. Una sorpresa: dopo dieci anni di protagonismo ininterrotto  nelle collezioni dello stilista, l’oro ora è assente. Si compie una sorta di voluto distacco. Per cedere il posto all’argento antico, in equilibrio tra enfasi mitologica e tracce di futuro.

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